Deep Space 1
Deep Space 1 | |
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Emblema missione | |
Immagine del veicolo | |
Dati della missione | |
Operatore | NASA |
NSSDC ID | 1998-061A |
SCN | 25508 |
Fly-by di |
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Esito | la missione è terminata con successo |
Vettore | Delta II |
Lancio | 24 ottobre 1998 |
Luogo lancio | Cape Canaveral |
Proprietà del veicolo spaziale | |
Strumentazione |
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Sito ufficiale | |
Deep Space 1 è una sonda spaziale della NASA, lanciata da Cape Canaveral il 24 ottobre 1998 per mezzo di un razzo Delta II.
La missione primaria consisteva nel testare nuove tecnologie spaziali. Durante la "fase due" della missione erano previste attività aggiuntive che richiedevano di effettuare misurazioni e fotografie dell'asteroide Braille e della cometa 19P/Borrelly.[1]
La missione è durata il triplo rispetto alla missione primaria[2] ed è terminata il 18 dicembre 2001[1], quando dalla stazione di controllo è stato spento il motore ionico che, dopo 670 giorni di funzionamento, ha mantenuto circa il 10 per cento del suo carburante al gas Xeno. Al 2001, la sonda orbitava attorno al Sole a circa 1,30 x 1,44 AU x 0,22 deg[3][4], mantenendo l'apparato radio attivo, per un eventuale contatto e riaccensione dalla Terra. Attualmente dalla Nasa viene data per "defunta"[4].
Le tecnologie
[modifica | modifica wikitesto]La sonda aveva a bordo 12 tecnologie da sperimentare, durante i nove mesi di viaggio, per la sua missione primaria. Tra queste le principali erano:
- un propulsore ionico;
- un sistema di navigazione ottica autonomo, chiamato Autonav;
- software basato su un agente autonomo;
- strumentazione ed elettronica miniaturizzata.
La sonda quindi ha verificato il funzionamento di sistemi che permettessero un intervento minimo da parte dei tecnici a terra, potendo anche gestire la rotta autonomamente tramite un sistema ottico.
I corpi celesti
[modifica | modifica wikitesto]Durante la sua missione secondaria, la sonda Deep Space 1 ha effettuato misurazioni e fotografie di due corpi celesti a cui si è avvicinata: l'asteroide Braille e la cometa Borrelly.
L'asteroide Braille
[modifica | modifica wikitesto]Il 28 luglio 1999 la sonda è passata a una distanza di 26 km dall'asteroide Braille. Durante il passaggio ha effettuato misurazioni sulla composizione e le dimensioni dell'asteroide, verificando anche l'eventuale presenza di un campo magnetico controllando deviazioni del vento solare. Questa missione secondaria non è andata completamente a buon fine: durante la fase di avvicinamento la sonda è entrata in standby a causa di un problema software. Quando dalla Terra si è riusciti a risolvere questo problema, il sistema di navigazione autonoma non è riuscito a identificare correttamente l'asteroide, impedendo quindi la resa di fotografie di buona qualità. Le restanti misurazioni hanno invece restituito dati utili.
La cometa Borrelly
[modifica | modifica wikitesto]Il 22 settembre 2001 Deep Space 1 si è avvicinata alla cometa Borrelly, effettuando rilevamenti del nucleo e della cometa, oltre a fotografare il corpo celeste. È stata la sonda che si è avvicinata di più a una cometa rispetto alle precedenti missioni. Questa parte aggiuntiva della missione è servita da base ad altre come ad esempio Rosetta e Deep Impact.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Mission, su nmp.jpl.nasa.gov. URL consultato il 19 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2010).
- ^ (EN) NASA Bids Farewell to the Successful Deep Space 1 Mission, su jpl.nasa.gov, Jet Propulsion Laboratory, 17 dicembre 2001. URL consultato il 19 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2011).
- ^ Jonathan McDowell, Jonathan's Space Report, su planet4589.org, 28 dicembre 2001. URL consultato il 28 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 14 febbraio 2017).
- ^ a b List of space physics probes beyond Earth orbit, su johnstonsarchive.net. URL consultato il 28 giugno 2016.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Deep Space 1
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Sito ufficiale, su jpl.nasa.gov.
- (EN) Dave Dooling, Deep Space 1, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) La voce relativa nell'Encyclopedia Astronautica, su astronautix.com.