Capricornis sumatraensis

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Capricorno di Sumatra[1]
Stato di conservazione
Vulnerabile[2]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
OrdineArtiodactyla
FamigliaBovidae
SottofamigliaCaprinae
GenereCapricornis
SpecieC. sumatraensis
Nomenclatura binomiale
Capricornis sumatraensis
(Bechstein, 1799)
Sinonimi
Capricornis sumatraensis sumatraensis
(Bechstein, 1799)

Il capricorno di Sumatra (Capricornis sumatraensis Bechstein, 1799) è un mammifero artiodattilo della sottofamiglia dei Caprini.

Con una lunghezza di 140–180 cm, un'altezza al garrese di 85–94 cm e un peso di 50–140 kg, il capricorno di Sumatra è un animale dal corpo piuttosto piccolo[3], con le regioni superiori scure e quelle inferiori biancastre[3][4]. I peli che costituiscono il mantello sono lunghi e folti, e sul collo vi è una lunga criniera di colore bianco, marrone o nero[3][4]. Maschi e femmine sono simili nell'aspetto[3], ed entrambi sono muniti di robuste corna leggermente incurvate che possono essere impiegate per difendersi dai nemici, perfino con esiti fatali[4]. Le lunghe orecchie sono strette e appuntite, sulla faccia sono presenti grandi ghiandole odorifere sotto gli occhi, e la coda è abbastanza folta[4]. In passato tutte le specie attualmente riconosciute di capricorno erano considerate sottospecie di un'unica specie, ma oggi si tende generalmente a trattarle come specie separate. Tuttavia, la tassonomia del genere Capricornis non è stata ancora completamente risolta e sono necessarie ulteriori ricerche[1][2].

Distribuzione e habitat

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Il capricorno di Sumatra vive in Indonesia (Sumatra), Malaysia peninsulare e Thailandia meridionale[1][2][4].

Occupa impervi terreni montuosi e affioramenti rocciosi, ricoperti da foreste o da fitte macchie umide di vegetazione, fino a 2700 m di quota[3][4].

Il capricorno di Sumatra è un animale generalmente solitario, sebbene talvolta possa spostarsi in gruppi composti da più individui[4]. Ogni esemplare occupa una piccola area che viene marcata accuratamente con sentieri, cumuli di escrementi e marcature odorose[3]. Questa piccola superficie di territorio viene accuratamente scelta dal capricorno in modo che possa trovarvi tutto ciò di cui ha bisogno, come le erbe, i germogli e le foglie di cui si nutre la prima mattina o la sera tardi, e luoghi disponibili in cui riposare, come caverne e rocce o rupi a strapiombo[4]. Questo territorio viene difeso dall'intrusione di altri capricorni a colpi delle corna simili a pugnali, che questo Caprino piuttosto aggressivo utilizza anche per allontanare i predatori[3].

Sebbene sia meno specializzato nell'arrampicata su montagne impervie di altri suoi parenti[3], e sia dotato di un'andatura piuttosto lenta e goffa, il capricorno, ciononostante, è in grado di scendere rapidamente scoscesi pendii rocciosi[4], e in Malesia è stato addirittura visto nuotare da un'isoletta all'altra[4].

Si ritiene che i capricorni si accoppino prevalentemente tra ottobre e novembre. Il periodo di gestazione dura circa sette mesi, trascorsi i quali, in primavera, nasce solitamente un unico piccolo. Le femmine raggiungono la maturità sessuale a circa 30 mesi, e i maschi a 30-36 mesi[4].

Conservazione

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In tutto il suo areale, il capricorno di Sumatra deve fronteggiare numerose e varie minacce, di impatto variabile a seconda della località[5]. La specie viene attivamente cacciata per la carne e la pelliccia, così come per altre parti del corpo che si ritiene abbiano valore medico[4]. Un altro fattore di rischio è la deforestazione, che a causa dell'industria del legname e dell'avanzata dell'agricoltura ha notevolmente ridotto l'habitat del capricorno in numerose aree, nonché l'estrazione mineraria, che ha notevolmente colpito la popolazione stanziata in Malesia. Oltre a questo, i capricorni talvolta cadono vittima di trappole posizionate per altri animali[5]. Particolarmente minacciati sono gli esemplari della Malesia peninsulare e di Sumatra, che hanno visto ridurre notevolmente il loro numero a causa della perdita dell'habitat e della caccia eccessiva[4].

  1. ^ a b c (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Capricornis sumatraensis, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  2. ^ a b c (EN) Duckworth, J.W., Steinmetz, R. & MacKinnon, J. 2008, Capricornis sumatraensis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  3. ^ a b c d e f g h Macdonald, D.W. (2006) The Encyclopedia of Mammals. Oxford University Press, Oxford.
  4. ^ a b c d e f g h i j k l m Nowak, R.M. (1999) Walker's Mammals of the World. Johns Hopkins University Press, Baltimore, Maryland.
  5. ^ a b Shackleton, D.M. (1997) Wild Sheep and Goats and their Relatives. Status Survey and Conservation Action Plan for the Caprinae. IUCN, Gland, Switzerland and Cambridge, UK.

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Collegamenti esterni

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