Indice
Avior
Epsilon Carinae A / B | |
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Una fotografia di Avior | |
Classificazione | Stella binaria |
Classe spettrale | K3 III / B2 Vp |
Distanza dal Sole | 605 anni luce |
Costellazione | Carena |
Coordinate | |
(all'epoca J2000.0) | |
Ascensione retta | 08h 22m 30,8356s |
Declinazione | -59° 30′ 34,139″ |
Lat. galattica | -12,6010° |
Long. galattica | 274,2855° |
Dati fisici | |
Raggio medio | 235 / 6 R⊙ |
Massa | |
Temperatura superficiale |
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Luminosità | |
Dati osservativi | |
Magnitudine app. | +1,86 (+2,25 / +3,86)[3] |
Magnitudine ass. | -4,47 (combinata)[4] |
Parallasse | 5,16 ± 0,49 mas |
Moto proprio | AR: -25,34 ± 0,55 mas/anno Dec: 22,72 ± 0,43 mas/anno |
Velocità radiale | 11,6 ± 0,9 km/s |
Nomenclature alternative | |
Avior (ε Car/Epsilon Carinae) è una stella gigante arancione di magnitudine +1,86 situata nella costellazione della Carena.[4] Dista 605 anni luce dal sistema solare, e si tratta in realtà di una stella binaria (o forse tripla),[1] composta da una gigante arancione e da una stella bianco-azzurra di sequenza principale.
Osservazione
[modifica | modifica wikitesto]Si tratta di una stella situata nell'emisfero australe. La sua posizione è fortemente australe e ciò comporta che la stella sia osservabile prevalentemente dall'emisfero sud, dove si presenta circumpolare anche da gran parte delle regioni temperate; dall'emisfero nord la sua visibilità è invece limitata alle regioni temperate inferiori e alla fascia tropicale. La sua magnitudine pari a +1,86 le consente di essere scorta con facilità anche dalle aree urbane di moderate dimensioni.
Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra dicembre e maggio; nell'emisfero sud è visibile anche all'inizio dell'inverno, grazie alla declinazione australe della stella, mentre nell'emisfero nord può essere osservata limitatamente durante i mesi della tarda estate boreale.
La stella può essere facilmente identificata perché forma con δ Velorum, κ Velorum e ι Carinae l'asterismo della Falsa Croce, così chiamato perché rassomigliante alla Croce del Sud.[5]
Caratteristiche fisiche
[modifica | modifica wikitesto]La stella pare essere una binaria a eclisse, con un cambio di luminosità di 0,12 magnitudini ogni 2,2 anni. La stella principale è una gigante arancione di tipo spettrale K3, ed è accompagnata da una calda stella di sequenza principale di tipo B2 con temperatura superficiale di 24.000 K, molto più calda della gigante (4100 K), che però è in compenso estremamente più grande.
Separate da 0,5 secondi d'arco, che dovrebbero essere nella realtà solo 4 U.A., non è facile stabilire quale delle 2 componenti sia in realtà la più luminosa; la stella di classe B parrebbe esserlo, ma le teorie evolutive suggerirebbero il contrario, la gigante arancione dovrebbe essere la più massiccia del sistema perché invecchiata prima. Il dubbio resta, anche perché, a differenza di Algol che ha lo stesso tipo di stelle, la distanza tra le due in questo caso è troppo elevata per ipotizzare un trasferimento di massa dalla componente fredda a quella calda nel corso della loro esistenza.
Le due componenti insieme sono 6000 volte più luminose del Sole. In uno studio di Parsons del 2004 la secondaria risulterebbe a sua volta doppia, con una compagna, forse di classe F8 avente una temperatura di circa 5900 K.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Sidney B. Parsons, New and Confirmed Triple Systems with Luminous Cool Primaries and Hot Companions, in The Astronomical Journal, vol. 127, n. 5, 2004.
- ^ I. McDonald et al., Parameters and IR excesses of Gaia DR1 stars, 2017.
- ^ Mason et al., The Washington Visual Double Star Catalog, su VizieR.
- ^ a b Erik Anderson, Charles Francis, XHIP: An Extended Hipparcos Compilation, in Astronomy Letters, 23 marzo 2012.arΧiv:1108.4971
- ^ Patrick Moore, Un anno intero sotto il cielo: Guida a 366 notti d'osservazioni, Springer Science & Business Media, 2007, p. 346, ISBN 9788847005426.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Dati della stella dall'archivio Simbad, su simbad.u-strasbg.fr.
- Avior (Stars, Jim Kaler), su stars.astro.illinois.edu.
- I. McDonald et al., Parameters and IR excesses of Gaia DR1 stars, 2017.