Augusto Aubry

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Augusto Aubry

Deputato del Regno d'Italia
LegislaturaXXII, XXIII
CollegioCastellammare di Stabia e Napoli
Sito istituzionale

Dati generali
Professionemilitare
Augusto Aubry
NascitaNapoli, 28 aprile 1849
MorteTaranto, 4 marzo 1912
Dati militari
Paese servito Regno d'Italia
Forza armata Regia Marina
Anni di servizio1866 - 1912
GradoViceammiraglio
GuerreTerza guerra di indipendenza italiana
Guerra italo-turca
BattaglieBattaglia di Lissa
Comandante diForze navali riunite
Incrociatore Savoia
Incrociatore Dogali
1ª Divisione della I Squadra
I Squadra
"fonti nel corpo del testo"
voci di militari presenti su Teknopedia

Augusto Aubry (Napoli, 28 aprile 1849Taranto, 4 marzo 1912) è stato un ammiraglio e politico italiano.

Entrò in marina nel 1866, partecipò alla battaglia di Lissa[1]; comandò il Dogali a Rio de Janeiro durante l'insurrezione militare brasiliana del settembre 1893[2]. Tra 1896 ed il 1897 comandò l'incrociatore Savoia[3].

All'inizio della Guerra italo-turca, 27 settembre 1911, con il grado di viceammiraglio, fu comandante della I Squadra, della 1ª Divisione della I Squadra, e delle forze navali riunite[4]. Come comandante della I Squadra guidò le forze che occuparono le coste della Tripolitania e Cirenaica.

Fu deputato per i collegi di Castellammare di Stabia e Napoli (XXII e XXIII legislatura) e sottosegretario di stato alla Marina (dicembre 1903 - dicembre 1905). Morì il 4 marzo 1912 a bordo della nave da battaglia Vittorio Emanuele[5].

La Marina italiana ha intitolato al suo nome alcune opere di fortificazione a Taranto.

  1. ^ The Britannica year book, p. 1054.
  2. ^ Antonio Gallizioli 1907 - 614 pagine, Cronistoria del naviglio nazionale da guerra (1860-1906).pagina 143
  3. ^ Giorgio Giorgerini, Augusto Nani 1976 Stato maggiore. Ufficio storico, Marina Militare Italiana - 712 pagine, Gli incrociatori italiani, 1861-1975.pagina 144
  4. ^ Achille Rastelli, La corazzata - L'evoluzione della nave da battaglia in italia, Mursia, Milano, 2006
  5. ^ Marguerite Duras, Quaderni della guerra, p. 87.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]