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Volo Japan Air Lines 404
Volo Japan Air Lines 404 | |
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Un Boeing 747-200 della Japan Airlines, simile a quello coinvolto. | |
Data | 20 luglio 1973 |
Tipo | Dirottamento aereo |
Luogo | Aeroporto Internazionale di Dubai, Dubai |
Stato | Emirati Arabi Uniti |
Coordinate | 25°15′10″N 55°21′52″E |
Numero di volo | 404 |
Tipo di aeromobile | Boeing 747-246B |
Operatore | Japan Air Lines |
Numero di registrazione | JA8109 |
Partenza | Aeroporto di Amsterdam-Schiphol, Amsterdam, Paesi Bassi |
Scali intermedi | |
Destinazione | Aeroporto Internazionale di Tokyo, Tokyo, Giappone |
Occupanti | 123 |
Passeggeri | 118 (più 5 dirottatori) |
Equipaggio | 22 |
Vittime | 1 (dirottatrice) |
Sopravvissuti | 106 (tutti i passeggeri e l'equipaggio; più 4 dirottatori) |
Mappa di localizzazione | |
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Il volo Japan Air Lines 404 era un volo passeggeri che fu dirottato da terroristi palestinesi e giapponesi il 20 luglio 1973.[1]
Eventi
[modifica | modifica wikitesto]Il volo 404 partì dall'Aeroporto Internazionale di Amsterdam-Schiphol, nei Paesi Bassi, il 20 luglio 1973, diretto all'Aeroporto Internazionale di Tokyo (Haneda), in Giappone, facendo scalo a Parigi-Orly, in Francia, e all'Aeroporto Internazionale di Anchorage-Ted Stevens, in Alaska. L'aereo era un Boeing 747-246B con a bordo 123 passeggeri e 22 membri dell'equipaggio. La lista passeggeri comprendeva cinque terroristi guidati da Osamu Maruoka, un membro dell'Armata Rossa Giapponese, mentre gli altri quattro erano membri del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina.[2]
Il volo fu dirottato poco dopo il decollo da Schiphol. Nel corso del dirottamento una granata portata da uno dei dirottatori, una donna, esplose, uccidendola, e ferendo il capo commissario di bordo. Il capo dei dirottatori si identificò quasi immediatamente al controllo del traffico aereo come El Kassar, dirottando l'aereo in nome del movimento di liberazione della Palestina.[3] Dopo che diversi governi del Medio Oriente si rifiutarono di consentire l'atterraggio del volo 404, l'aereo alla fine atterrò a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti. Dopo diversi giorni a terra, i terroristi chiesero la liberazione di Kozo Okamoto, sopravvissuto dell'attacco della JRA all'Aeroporto di Lod a Tel Aviv.[4]
Dopo che il governo israeliano si rifiutò di rilasciare Okamoto, i dirottatori portarono l'aereo prima a Damasco, in Siria, e poi a Bengasi, in Libia.[5] Il 23 luglio, 89 ore dopo l'inizio del dirottamento, i passeggeri e l'equipaggio furono rilasciati; i dirottatori distrussero l'aereo con gli esplosivi, rendendo l'incidente la seconda perdita totale di un Boeing 747.[6] Maruoka fuggì e nel 1977 guidò il dirottamento del volo Japan Airlines 472. Rimase latitante fino al 1987, quando venne arrestato a Tokyo dopo essere entrato in Giappone con un passaporto falso. Condannato all'ergastolo, morì in carcere il 29 maggio 2011.[7]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Chronology of aviation terrorism: 1968-2004, su Skyjack, Aviation Terrorism Research. URL consultato il 20 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2016).
- ^ In the Spotlight: Japanese Red Army, in Center for Defense Information. URL consultato il 28 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 24 novembre 2006).
- ^ The Skyjackers Strike Again, in Time.com, 30 luglio 1973. URL consultato il 5 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2008).
- ^ The Skyjackers Strike Again, pg. 2, in Time.com, 30 luglio 1973. URL consultato il 5 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2007).
- ^ ASN Aircraft accident Boeing 747-246B JA8109 Benghazi-Benina International Airport (BEN), su aviation-safety.net. URL consultato il 3 marzo 2023.
- ^ Hijacking description su Aviation Safety Network
- ^ (EN) No Author, Ex-Red Army member Maruoka dies, su The Japan Times, 30 maggio 2011. URL consultato il 3 marzo 2023.