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Vauxhall Cadet
Vauxhall Cadet | |
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Una Vauxhall Cadet cabriolet del 1933 | |
Descrizione generale | |
Costruttore | Vauxhall Motors |
Tipo principale | Berlina |
Altre versioni | Coupé Cabriolet |
Produzione | dal 1930 al 1933 |
Esemplari prodotti | 9.691[1] |
Altre caratteristiche | |
Dimensioni e massa | |
Passo | 2700[1] mm |
La Cadet è un'autovettura prodotta dalla Vauxhall dal 1930 al 1933[1].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il modello era completamente nuovo, dato che non si basava su nessun'altra vettura precedente. La Cadet venne annunciata il 6 ottobre 1930 ed era predisposta per il trasporto di cinque passeggeri. La Cadet è stata la prima vettura Vauxhall ad essere collocata sul mercato ad un prezzo inferiore a 300 sterline. Più precisamente, la berlina base costava 280 sterline, mentre per quella dotata di tettuccio apribile il prezzo saliva a 298 sterline. Quest'ultimo era anche il costo della coupé[1].
Fu lanciata sul mercato per essere un modello complementare alla 20-60. Quando la Cadet veniva esportata, montava un motore da 26,3 cavalli fiscali ed era denominata "VX". Sul mercato interno era invece disponibile con un propulsore da 16,9 cavalli fiscali[1]. La Cadet fu il primo modello Vauxhall interamente progettato, sviluppato e prodotto dalla nuova proprietà. La Vauxhall, infatti, venne acquistata dalla General Motors nel 1925.
Il cambio era manuale a tre rapporti, con i due più alti sincronizzati. La Cadet è stata la prima vettura britannica ad aver installato un cambio sincronizzato[2]. La trazione era posteriore e l'asse posteriore era a coppia conica[1]. La frizione era monodisco a secco.
I sedili anteriori erano facilmente rimovibili ed era presente un sistema di ventilazione dell'abitacolo. I finestrini erano tre per fiancata. Quelli posteriori erano fissi, mentre quello centrale poteva essere abbassato fino a metà. Anche il parabrezza poteva essere aperto. La ruota di scorta era posizionata su un parafango anteriore e la carrozzeria era disponibile in tre colori.
Nel 1933 furono applicate delle modifiche per aumentare in comfort e per migliorare l'aspetto esteriore. In riferimento a quest'ultimo, furono ad esempio installate alcune parti cromate. Per quanto concerne invece il comfort, vennero resi più comodi i sedili posteriori e fu applicata della pelle di migliore qualità[3]. Fu anche raddoppiato il numero di tergicristalli del parabrezza, che passarono da uno a due[4].
Il motore da 16,9 cavalli fiscali era un sei cilindri in linea da 2.048 cm³ di cilindrata che erogava una potenza di 42 CV[1]. Le valvole erano in testa e l'albero a gomiti era collocato su quattro supporti di banco[1][2]. L'alesaggio e la corsa erano, rispettivamente, 67 mm e 95 mm, ed il rapporto di compressione era di 5:1[1]. Il monoblocco e la testata erano in ghisa, mentre i pistoni erano in alluminio. La lubrificazione era forzata[1]. Per i modelli esportati, era installato un motore analogo, ma da 3.178 cm³ e 26,3 cavalli fiscali. Gli esemplari che montavano questo motore erano denominati "VX"[5]. L'alesaggio e la corsa di questo motore erano, rispettivamente, 84,1 mm e 95,25 mm. Nel 1933 fu migliorata la carburazione, e ciò portò al miglioramento delle prestazioni e alla diminuzione dei consumi[3]. Il motore era installato anteriormente[1].
I freni agivano sulle quattro ruote[2]. Nel 1933 furono installate ruote più grandi, paraurti più pesanti ed ammortizzatori idraulici migliorati[4].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k (EN) Cars Of To-Day, in The Times, n. 45.697, 16 dicembre 1930, pp. pag. 10.
- ^ a b c (EN) Cars Of To-Day, in The Times, n. 45.994, 1º dicembre 1931, pp. pag. 8.
- ^ a b (EN) Cars Of 1933, in The Times, n. 46.244, 21 settembre 1932, pp. pag. 8.
- ^ a b (EN) The Olympia Show, in The Times, n. 46.267, 18 ottobre 1932, pp. pag. 8.
- ^ (EN) Vauxhall Motors, Ltd, in The Times, n. 45.847, 12 giugno 1931, pp. pag. 24.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) David Culshaw, Peter Horrobin, Complete Catalogue of British Cars, Macmillan, 1974, ISBN 0-33316-689-2.
- (EN) Nick Georgano, Beaulieu Encyclopedia of the Automobile, Londra, Regno Unito, HMSO, 2000, ISBN 1-57958-293-1.
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