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Utente:Mario1952/Sandbox13
Foreste pluviali di Halmahera Halmahera rain forests | |
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Foresta dell'isola di Halmahera | |
Ecozona | Australasiana (AA) |
Bioma | Foreste pluviali di latifoglie tropicali e subtropicali |
Codice WWF | AA0106 |
Superficie | 26 935 km² |
Conservazione | Relativamente stabile/intatta |
Stati | Indonesia |
Scheda WWF |
Le Foreste pluviali di Halmahera sono una ecoregione terrestre della ecozona australasiana appartenente al bioma delle Foreste pluviali di latifoglie tropicali e subtropicali (codice ecoregione: AA0106[1]) che si sviluppa per circa 27.000 km2 sull'isola di Halmahera e su alcune altre isole circostanti delle Molucche (Indonesia).
Lo stato di conservazione è considerato relativamente stabile.
Territorio
[modifica | modifica wikitesto]L'ecoregione è formata dalle foreste umide delle isole di Halmahera, Morotai, Obi, Bacan Ternate, Tidore, e di altre isole minori che formano la parte orientale dell'arcipegalo indonesiano delle Molucche settentrionali.[1] Le restanti isole Molucche appartengono ad altre ecoregioni: le Isole Sula sono incluse nelle Foreste pluviali di pianura di Sulawesi (AA0123), le Isole Aru nelle Foreste pluviali di pianura del Vogelkop e delle isole Aru (AA0128), l'isola di Buru è stata delineata come una distinta ecoregione, le Foreste pluviali di Buru (AA0104), Seram, l'isola più grande a est di Buru, è stata delineata come l'ecoregione Foreste pluviali di Seram (AA0118).[1]
L'isola di Halmahera ha una superficie di circa 18.000 km2 ed è la più grande delle Isole Molucche che nel XV secolo era erano note come "Isole delle spezie". E' lunga circa 350 km da nord a sud e la sua massima larghezza è di circa 160 km. E' formata da quattro penisole disposte a forma di K che racchiudono le baie di Kao (nord), Buli (est) e Weda (sud). La penisola meridionale è attraversata dall'Equatore.L'isola è prevalentemente montuosa ad eccezione delle pianure alluvionali di alcune aree: alla foce del fiume Kobe nella baia di Weda e la maggior parte della costa orientale del braccio sud-occidentale. Le penisole sono percorse da una dorsale vulcanica nota come Halmahera volcanic arc con molti vulcani ancora attivi. Fra questi: Dukono, Ibu e Gamkonora, che si trovano tutti nella penisola settentrionale. Il monte Gamkonora con i suoi 1.560 m di altitudine è il monte più alto di Halmahera. I fiumi dell'isola hanno una caratteristica comune indipendentemente dalla loro lunghezza: il letto del fiume è generalmente profondamente inciso nel terreno. Possono livellarsi in una pianura alluvionale vicino alla costa, ma nella maggior parte dei loro tratti hanno valli a forma di V dai lati scoscesi; nelle parti centrali e inferiori dei loro corsi i fiumi sono sinuosi.[2]
Geologicamente Halmahera è il prodotto di una collisione tra due isole avvenuto circa 1-2 milioni di anni fa. La metà orientale dell'isola faceva parte di un arco esterno sulla placca tettonica delle Filippine ed è costituita da rocce ignee sedimentarie e intrusive. La metà occidentale di Halmahera e Morotai faceva parte di un arco interno costituito da materiali vulcanici. Bacan è una miscela di arco insulare interno vulcanico e alcuni materiali della crosta.[1]
In base alla classificazione del sistema di zone climatiche di Köppen, questa ecoregione rientra nella zona climatica tropicale umida.[1] La regione delle Molucche settentrionali presenta notevoli differenze climatiche localizzate. I modelli di precipitazioni sono i più colpiti, con le regioni più umide che sono le zone interne montuose di Morotai e le tre penisole più a nord di Halmahera. Le precipitazioni medie annue sono di 2500-3000 mm. Da maggio a ottobre i venti da sud-est portano relativamente meno pioggia. La temperatura media giornaliera è compresa tra 21,9 e 32,2 °C; la temperatura minima di 21 °C e la massima di 35 °C.[3]
Halmahera e le isole circostanti che compongono questo territorio fanno parte di una regione biogeografica chiamata Wallacea caratterizzata da un elevato endemismo vegetale e animale. La linea di Wallace, che corre tra Bali e Lombok e tra Sulawesi e Borneo, segna la posizione di una profonda fossa oceanica e il punto in cui gli animali e le piante terrestri non potrebbero attraversare facilmente. Allo stesso modo, la linea di Lydekker, che corre tra Timor e la piattaforma australiana fino a Halmahera, Seram e la Nuova Guinea, segna il punto in cui la flora e la fauna dell'Australasia non potrebbero passare facilmente. Halmahera e le altre isole dell'ecoregione, insieme a Seram, Buru e alle isole del mare di Banda,si trovano tra queste due linee.[1]
Flora
[modifica | modifica wikitesto]La vegetazione naturale di queste isole era costituita da una foresta tropicale sempreverde e semi-sempreverde di pianura. Attualmente la maggior parte dell'habitat rimanente è una foresta pluviale semi-sempreverde e comprende otto specie caratteristiche di dipterocarpi: Anisoptera thurifera, Hopea gregaria, Hopea iriana, Hopea novoguineensis, Shorea assamica, Shorea montigena, Shorea selanica e Vatica rassak. Suoli vulcanici e buona esposizione si combinano per produrre condizioni di crescita quasi ottimali. [1]
La maggior parte degli alberi raggiunge i 30 m o più e porta liane a fusto spesso ed epifite legnose ed erbacee. Rattan che crescono fino a 130 m di lunghezzae altre epifite sono comuni nelle foreste secolari. Le foreste pluviali più rigogliose si trovano nel nord-ovest di Morotai e nel nord di Halmahera. Una vegetazione bassa e arbustiva si trova in condizioni di terreno povero su zone di rocce ultrabasiche.[1]
Al di sotto dei 700 m di altitudine la vegetazione è per lo più foresta pluviale tropicale di pianura con una volta relativamente aperta e alcune specie emergenti che raggiungono i 60 m. Al di sopra dei 700 m la foresta diventa montana, con una volta più bassa e specie più piccole nei generi Diospyros e Casuarina che predominano.[3]
Fauna a
[modifica | modifica wikitesto]Questa ecoregione rientra nella zona biogeografica Wallacea e quindi presenta una miscela di fauna asiatica e australiana. Insieme a Seram, Buru e alle isole del mare di Banda, questo gruppo di isole fa parte di una bioregione con forse i più alti livelli di endemismo di uccelli in qualsiasi parte del mondo e il più alto numero di uccelli endemici di qualsiasi area in Asia. La diversità complessiva è bassa in questa ecoregione, ma l'endemismo complessivo è abbastanza alto se confrontato con quello di altre ecoregioni dell'Indo-Malesia.[1]
La fauna dei mammiferi è depauperata, contenendo solo trentotto specie con affinità sia asiatiche che australasiatiche (cuschi), ma include sei endemismi ecoregionali:[1]
- Phalanger ornatus;
- Phalanger rothschildi;
- Pteropus chrysoproctus;
- Pteropus personatus;
- Nyctimene minutus;
- Melomys obiensis.
L'ecoregione ospita circa 223 specie di uccelli, tra cui 43 specie endemiche ecoregionali. L'ecoregione corrisponde all'Endemic Bird Area (EBA) delle Molucche settentrionali. [4] Ci sono quattro generi monotipici endemici: Habroptila, Melitorgrais, Lycocorax e Semioptera. Queste specie includono il rallo di Wallace (Habroptila wallacii), il frate striato di bianco (Melitograis gilolensis), il corvo del paradiso (Lycocorax pyrrhopterus) e la paradisea di Wallace (Semioptera wallacii). Delle quarantatré specie a raggio limitato trovate in questa ecoregione (e nell'EBA), ben ventisei non si trovano in nessun'altra parte del mondo. Nell'ecoregione sono presenti cinque specie vulnerabili, quattro delle quali non si trovano in nessun altro luogo: il già citato rallo di Wallace (Habroptila wallacii), la colomba fruttifera carancolata (Ptilinopus granulifrons), il lori chiacchierone (Lorius garrulus) e il cacatua bianco (Cacatua alba).[1]
Altre specie di uccelli endemici o quasi endemici della regione sono:[1]
- Accipiter henicogrammus o astore di Gray;
- Scolopax rochussenii o beccaccia dell'Isola di Obi;
- Ducula basilica o piccione imperiale delle Molucche;
- Cacomantis heinrichi o cuculo delle Molucche;
- Centropus goliath o cuculo fagiano gigante;
- Pitta maxima o pitta pettoavorio;
- Corvus validus o cornacchia beccolungo;
- Lycocorax pyrrhopterus o corvo del paradiso;
- Oriolus phaeochromus o oriolo di Halmahera.
Per gli insetti in questa regione si trova l'ape più grande del mondo, la rara ape di Wallace, Chalicodoma pluto, lunga fino a 40 mm, che si trova su Bacan, Tidore e Halmahera. Wallace scoprì questa specie nel 1858 e si pensava fosse estinta fino al 1981, quando fu recuperata. Questa ecoregione ha anche un'importanza per la conservazione delle farfalle e include Troides aesacus, che potrebbe essere il membro più primitivo del gruppo di specie Troides.[1]
Popolazione a
[modifica | modifica wikitesto]Conservazione a
[modifica | modifica wikitesto]I ripidi pendii e la relativa mancanza di specie arboree di valore commerciale contribuiscono a scoraggiare l'attività di disboscamento. Tuttavia, il disboscamento che si è verificato ha avuto effetti devastanti sul paesaggio e sugli ecosistemi; ad esempio, l'erosione estesa sui pendii circostanti disboscati ha intasato i sistemi di irrigazione delle un tempo fertili risaie della valle di Palu. Anche la caccia e gli incendi antropogenici rappresentano gravi minacce per gli insiemi di animali selvatici e per l'habitat. I cacciatori appiccano incendi per facilitare la caccia all'anoa, creando prati montani. Le foreste montane superiori e subalpine sono soggette a periodi di siccità, durante i quali le foglie ricche di olio di rododendro, vaccinium e gaultheria prendono facilmente fuoco. Con ripetuti incendi, il falasco bianco (Imperata cylindrica), chiamato alang-alang in lingua indonesiana, può diventare dominante. Altre minacce includono la trasmigrazione e la bonifica locale.[1]
Tuttavia questa ecoregione è ancora in gran parte intatta, con circa tre quarti dell'habitat originale rimanente. La maggior parte della distruzione dell'habitat è avvenuta nella parte sud-occidentale, e grandi blocchi di foresta rimangono nelle aree montane settentrionali e orientali dell'isola.[1]
Nella zona vi sono diverse aree protette, fra cui 6 parchi nazionali e diverse riserve naturali.[1] Fra le aree naturali protette, oltre ai parchi nazionali, le riserve più grandi sono:
- Riserva naturale di Morowali, nella provincia di Sulawesi Centrale;
- Riserva naturale di Tangkoko Batuangus (Dua Saudara), nella provincia di Sulawesi Settentrionale;
- Riserva naturale di Gunung Ambang, nella provincia di Sulawesi Settentrionale;
- Riserva naturale di Panua, nella provincia di Gorontalo;
- Riserva naturale di Gunung Sojol, nella provincia di Sulawesi Centrale;
- Riserva naturale di Gunung Tinombala, nella provincia di Sulawesi Centrale;
- Riserva naturale di Pamona, nella provincia di Sulawesi Centrale.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p (EN) Halmahera rain forests, in Terrestrial Ecoregions, World Wildlife Fund. URL consultato il 10 giugno 2024.
- ^ Herman Darman, et al., Capitolo 9 Halmahera, in Geology of Indonesia, Lereng Nusantara, 2000, ISBN 9798126041.
- ^ a b MacKinnon, Op. citata, pag. 12-13
- ^ BirdLife International, Link citato
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- National Development Planning Agency, Sulawesi Island Development Framework and Strategy (PDF). URL consultato il 28 ottobre 2024.
- Eric D. Wikramanayake et al., Terrestrial Ecoregions of the Indo-Pacific: A Conservation Assessment, Island Press, Washington, 2002, pp. 523-526, ISBN 1559639237.
- Tony Whitten, Greg S. Henderson, The Ecology of Sulawesi is a comprehensive ecological survey of one of Indonesia's least populated and most diverse islands., Tuttle Publishing, 2012, pp. 343-358, 489-522, ISBN 1462905072.
- J.L. MacKinnon et al., Halmahera '94 - A University of Bristol Expedion to Indonesia (PDF), Univerity of Bristol Print Service, Bristol, 1995.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Mappa dell'ecoregione su Digital Observatory for Protected Areas, su dopa-explorer.jrc.ec.europa.eu.
- BirdLife International, Northern Maluku EBA, su datazone.birdlife.org. URL consultato il 31 ottobre 2024.
- One Earth, Sulawesi Montane Rainforests, su oneearth.org. URL consultato il 31 ottobre 2024.
- World Rainforests, Sulawesi, su worldrainforests.com. URL consultato il 31 ottobre 2024.
- (ID) Direktorat Pemolaan dan Informasi Konservasi Alam, Informasi 521 Kawasan Konservasi Region Kalimantan - Sulawesi (PDF), 2016.
- Halmahera arc volcanoes, Indonesia, su volcano.oregonstate.edu. URL consultato il 23 novembre 2024.
Categoria:Ecoregioni dell'ecozona afrotropicale
Checklists degli Uccelli del Mondo - Africa
Foreste umide di Sulawesi Sulawesi Moist Forests | |
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Foresta di Sulawesi | |
Dominio | Terrestre |
Bioma | Foreste pluviali di latifoglie tropicali e subtropicali |
Ecoregione G200 | 12 |
Ecoregioni | vedi Ecoregioni nel testo |
Superficie | 192 000 km2 |
Conservazione | Vulnerabile |
Stati | Indonesia |
Mappa dell'ecoregione globale delle Foreste umide di Sulawesi | |
Scheda Global 200 |
Le Foreste umide di Sulawesi sono una ecoregione globale che fa parte della lista Global 200 delle ecoregioni prioritarie per la conservazione definita dal WWF.[1]. Appartiene al bioma Foreste pluviali di latifoglie tropicali e subtropicali della regione australasia. Interessa l'area dell'Indonesia insulare. Lo stato di conservazione della regione è considerato vulnerabile.
Territorio a
[modifica | modifica wikitesto]La regione si estende su un'area di circa 192.000 km² che occupa l'isola di Sulawesi e alcune isole limitrofe.
Le isole che formano la regione sono:
- Sulawesi;
- isole Talaud;
- Isole Sangihe;
- Isole Banggai;
- Isole Sula;
- Isole Togian
- le isole di Muna e Buton;
- isole Tukangbesi;
- isole Selayar.
L'isola di Sulawesi è prevalentemente montuosa con molti vulcani ancora attivi. A causa della sua topografia, l'isola ha pianure limitate che sono per lo più sparse lungo le coste. Queste pianure sono separate da montagne scoscese, golfi e il mare. Le pianure (sotto i 50 m) rappresentano solo il 10,3% della superficie totale. Il monte Rantemario (3.440 m) nella parte settentrionale del Sulawesi Meridionale è la vetta più alta dell'isola. L'isola di Sangihe è montuosa e raggiunge un'altezza di 1.784 m, mentre Talaud è pianeggiantea. La fisiografia delle isole Sula è collinare, con montagne oltre gli 800 m. solo sull'isola di Taliabu.[1]
Stati
[modifica | modifica wikitesto]L'ecoregione interessa un solo paese della Asia sud-orientale:
Ecoregioni
[modifica | modifica wikitesto]L'ecoregione è composta da 2 ecoregioni terrestri:
- AA0123 - Foreste pluviali di pianura di Sulawesi
- AA0124 - Foreste pluviali montane di Sulawesi
Flora b
[modifica | modifica wikitesto]La flora di Sulawesi è strettamente correlata alla flora delle aree aride delle Filippine, delle Molucche, delle Piccole Sonda e di Giava. Le foreste di pianura hanno affinità con la Nuova Guinea, mentre le aree montuose sono più correlate al Borneo.[2]
Le pianure ospitano foreste pluviali sempreverdi e semi-sempreverdi, foreste monsoniche e foreste di palude d'acqua dolce e torbiere. Sono dominate da 7 specie di dipterocarpi, ma vantano anche palme ed ebani in densi agglomerati.[1]
Le foreste pluviali montane di Sulawesi, situate nella regione interna di Sulawesi, sono dominate da querce e castagni.[1]
Fauna b
[modifica | modifica wikitesto]La storia geologica di Sulawesi e il suo lungo isolamento geografico hanno dato all'isola la sua fauna distintiva. Questa ecoregione mostra un alto endemismo e i diversi tipi di foreste offrono habitat per il più alto numero di mammiferi ed uccelli endemici in Asia.[1]
Le specie di mammiferi endemici includono l'anoa di montagna in via di estinzione (Bubalus quarlesi), il macaco crestato (Macaca nigra), il babirussa delle Molucche vulnerabile (Babyrousa babyrussa) e lo scoiattolo nasuto di montagna (Hyosciurus heinrichi).
Qui si trovano anche il pipistrello della frutta dal dorso nudo di Sulawesi (Dobsonia exoleta), il tarsio spettro (Tarsius spectrum), il melomys di Talaud dalla coda corta (Melomys caurinus) e la civetta delle palme di Sulawesi (Macrogalidia musschenbroekii). Altre specie di interesse includono la farfalla di Sulawesi (Idea tambusisiana), farfalla a coda di rondine(Graphium androcles), anoa di pianura (bubalus depressicornis), l'idrosauro crestato della Malesia (Hydrosaurus amboinensis) e il pitone reticolato (Python reticulatus).
Tra le specie di uccelli endemici ci sono il megapodio delle Sula (Megapodius bernsteinii), il rallo faccianuda Gymnocrex rosenbergii), il martin pescatore delle Talaud (Todiramphus enigma), la coracina bicolore (Coracina bicolor), il pigliamosche del paradiso ceruleo (Eutrichomyias rowleyi), il bucero di Sulawesi (Penelopides exarhatus), e la maina occhinudi (Streptocitta albertinae).[1]
Popolazione
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Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]Mentre molte delle isole più grandi dell'Indonesia soffrono di deforestazione, Sulawesi sostiene ancora vasti tratti di foreste umide sia di montagna che di pianura. I ripidi pendii dell'isola e la relativa mancanza di specie di alberi di valore commerciale, contribuiscono alle foreste ancora estese che coprono oltre il 60% dell'isola.
Lo stato di conservazione della regione è considerato vulìnerabile. Le principali minacce derivano dagli incendi antropici e dalla conversione delle foreste e la bonifica locale.[1]
Nella regione vi sono diverse aree protette fra sei parchi nazionali terrestri e tre parchi nazionali marini:
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) David M. Olson and Eric Dinerstein, The Global 200: Priority ecoregions for global conservation (PDF), in Annals of the Missouri Botanical Garden, vol. 89, n. 2, 2002, pp. 199-224.
- (EN) Critical Ecosystem Partnership Fund, Wallacea Biodiversity Hotspot (PDF), 2014.
- (EN) Jatna Supriatna et al., Deforestation on the Indonesian island of Sulawesi and the loss of primate habitat, in Global Ecology and Conservation, vol. 24, Elsevier, 2020, DOI:10.1016/j.gecco.2020.e01205.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- List of Global Ecoregions, su wwf.panda.org, World Wildlife Fund. URL consultato il 17 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2013).
- Sulawesi Moist Forests, su taxonomicon.taxonomy.nl. URL consultato il 19 novembre 2024.
- Sulawesi Moist Forests, su wwf.panda.org (archiviato dall'url originale il 15 ottobre 2012).
- One Earth, Sulawesi Montane Rainforests, su oneearth.org. URL consultato il 31 ottobre 2024.