Strage di Port Said
Strage di Port Said strage | |
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Tipo | attacco con mazze, coltelli e spade |
Data | 1º febbraio 2012 |
Luogo | stadio di Porto Said |
Stato | Egitto |
Coordinate | 31°15′36″N 32°17′24″E |
Responsabili | tifosi ultras dell'Al-Masry e criminali |
Conseguenze | |
Morti | 74 |
Feriti | centinaia[1][2] |
La strage di Port Said è il massacro avvenuto la sera del 1º febbraio 2012 al termine della partita di calcio della prima divisione egiziana tra l'Al-Masry e l'Al-Ahly. Per numero di morti e di feriti è la strage più sanguinosa della storia del calcio egiziano e una delle peggiori della storia dello sport.[3]
Contesto
[modifica | modifica wikitesto]La squadra ospite, l'Al-Ahly Sporting Club del Cairo, è la più blasonata dell'intero continente africano. I gruppi ultras dell'Al-Ahly sono tra i primi ad essere stati fondati in Egitto, nei primi anni 2000.[4] La rivalità fra la tifoseria dell'Al-Ahly e la tifoseria dell'Al-Masry di Port Said risale almeno agli anni '50 del secolo precedente.[5][6]
Nel febbraio 2011, a seguito della rivoluzione egiziana, Hosni Mubarak aveva rassegnato le dimissioni dalla carica di presidente della repubblica egiziana, che aveva mantenuto per quasi trent'anni. Il potere era passato nelle mani del Consiglio Supremo delle forze armate, fino all'elezione di Mohamed Morsi nell'agosto 2012.
Avvenimenti
[modifica | modifica wikitesto]Durante la partita, in occasione dei gol e durante l'intervallo, si verificò qualche invasione di campo da parte di sostenitori dell'Al-Masry.[6][7] La partita terminò con il punteggio di 3-1 per la squadra di casa.
Al termine della partita i tifosi locali invasero nuovamente il campo e inseguirono i giocatori dell'Al-Ahly, i quali si rifugiarono negli spogliatoi.[8] I tifosi ospiti furono attaccati con bastoni, coltelli e spade.[7][9] Secondo alcune testimonianze, le luci dello stadio si spensero mentre avveniva il massacro.[6][7][10] La polizia presente allo stadio non fu in grado di fare nulla per impedire le violenze.[9][11] Molte testimonianze riportano che il massacro fu aggravato dal fatto che i cancelli che avrebbero permesso la fuga ai tifosi ospiti erano chiusi e bloccati.[6][7][9]
Procedimenti giudiziari
[modifica | modifica wikitesto]Presso la Corte penale di Porto Said furono processate 73 persone, inclusi 9 agenti di polizia e 3 dirigenti dell'Al-Masry.[12] Le prime sentenze furono emesse il 26 gennaio 2013, con la condanna a morte di 21 imputati, fra cui nessun agente.[13] I tifosi dell'Al-Ahly reagirono con giubilo alla lettura della sentenza (che per motivi di sicurezza avvenne presso l'aula bunker della scuola di polizia del Cairo), ma poi manifestarono presso il Ministero dell'interno perché nessun agente di polizia era stato condannato.[12] Nella città di Porto Said, appena giunse la notizia della sentenza, scoppiarono violenti scontri all'esterno del carcere nel quale erano detenuti i condannati,[14] scontri che causarono la morte di 28 manifestanti e centinaia di feriti;[15] anche in occasione dei funerali ci furono altri scontri e altri morti.[16] La situazione di grande tensione e rabbia a Porto Said si protrasse per settimane.[17]
La seconda sentenza, emessa il 9 marzo 2013, oltre a confermare le 21 condanne a morte comminò altre 24 condanne, tra cui 5 ergastoli, ed emise 28 assoluzioni; dei 9 agenti di polizia imputati solo 2 furono condannati e gli altri 7 assolti.[18] A seguito di questa sentenza, i tifosi dell'Al-Ahly assaltarono e incendiarono la sede della Federazione calcistica egiziana nell'isola di Gezira al Cairo,[19] adirati perché solo 2 agenti di polizia erano stati condannati.[20]
Il 6 febbraio 2014 la Corte di cassazione ordinò la ripetizione del processo per 64 imputati e rigettò il ricorso di altri 9 imputati.[21] Il 9 giugno 2015 la corte penale di Porto Said, nella ripetizione del processo, condannò a morte 11 persone,[22] altre 41 persone furono condannate a una pena della durata tra i 5 e i 15 anni di reclusione e lavori forzati, mentre 21 imputati furono assolti; fra i condannati vi erano anche l'ufficiale di pubblica sicurezza Essam Samak e l'ufficiale di polizia Mohamed Saad, per i quali la pena fu ridotta da 15 a 5 anni, e il dirigente dell'Al-Wasry Mohsen Shata, che precedentemente era stato assolto.[23][24]
Il 20 febbraio 2017 la Corte di cassazione confermò le condanne a morte per 10 imputati, considerati colpevoli di omicidio premeditato, tentato omicidio, banditismo, vandalismo e furto.[25][26] Anche a seguito di questa sentenza si verificarono scontri tra la popolazione di Porto Said e la polizia.[27][28]
Controversie
[modifica | modifica wikitesto]Molti osservatori hanno accusato la polizia e il governo egiziano di aver orchestrato il massacro e di averlo agevolato,[29] come vendetta politica perché gli ultras dell'Al-Ahly avevano preso parte attivamente alle proteste di piazza della rivoluzione egiziana.[5][30][31] Questa tesi sarebbe supportata dal fatto che i cancelli che avrebbero dovuto consentire la fuga ai tifosi ospiti erano chiusi e che le luci dello stadio si erano spente poco dopo la fine della partita;[32] inoltre la polizia presente non avrebbe fatto nulla per impedire le invasioni di campo e il contatto tra la due tifoserie.[29][33]
Il maresciallo Tantawi, presidente del Consiglio Supremo delle forze armate, ricevendo all'aeroporto del Cairo i giocatori dell'Al-Ahly e alcuni feriti, dichiarò: «Chi sta pianificando qualcosa contro la sicurezza dell'Egitto non avrà alcuna possibilità».[34]
Il parlamento egiziano aprì un'inchiesta, la quale nel febbraio 2012 stabilì che la responsabilità del massacro era da attribuire dei tifosi di entrambi i club e dei funzionari di sicurezza che non effettuarono perquisizioni all'ingresso dello stadio, oltre che di alcune non meglio precisate forze politiche che avrebbero approfittato delle tensioni tra i due club calcistici per «perseguire interessi politici».[35]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Official Port Said death toll put at 71, in Al-Ahram, 2 febbraio 2012. URL consultato il 25 novembre 2022.
- ^ Egitto, strage allo stadio di Port Said 73 morti e quasi mille feriti, in Il Fatto Quotidiano, 1º febbraio 2012. URL consultato il 25 novembre 2022.
- ^ Port Said, cosa è successo, in il Post, 2 febbraio 2012. URL consultato il 25 novembre 2022.
- ^ Jerzak, p.241.
- ^ a b Egitto: il massacro di Port Said nasconde lo scontro tra stato e società, su Istituto per gli studi di politica internazionale, 25 marzo 2013. URL consultato il 25 novembre 2022.
- ^ a b c d Strage di Port Said: il racconto di chi c’era, su infoaut, 5 febbraio 2012. URL consultato il 25 novembre 2022.
- ^ a b c d (EN) Egypt football violence: 'I saw people with knives and swords', in The Guardian, 2 febbraio 2012. URL consultato il 22 novembre 2022.
- ^ (EN) Egyptian Soccer Riot Kills More Than 70, in The New York Times, 1º febbraio 2012. URL consultato il 25 novembre 2022.
- ^ a b c (EN) Eyewitnesses: Police stood idle in Egypt football massacre, in CNN, 2 febbraio 2012. URL consultato il 25 novembre 2022.
- ^ (EN) Soccer, Riot, and Revolution in Egypt, in The New Yorker, 2 febbraio 2012. URL consultato il 25 novembre 2022.
- ^ Parlamento europeo.
- ^ a b (EN) Ahly Ultras protest at MOI, clashes erupt, in Al-Ahram, 26 gennaio 2013. URL consultato il 25 novembre 2022.
- ^ Egitto, scontri allo stadio di Port Said: condannati a morte 21 imputati, in Fatto Quotidiano, 26 gennaio 2013. URL consultato il 25 novembre 2022.
- ^ (EN) Egypt football: Death sentences over Port Said stadium violence, in BBC News, 26 gennaio 2013. URL consultato il 25 novembre 2022.
- ^ (EN) Update 11: Clashes in Port Said leave at least 32 dead and 300 injured, in Al-Ahram, 26 gennaio 2013. URL consultato il 25 novembre 2022.
- ^ (EN) Lina Attalah, The end game for Port Said: Football case reveals new breadth of politics, in Egypt Independent, 28 gennaio 2013.
- ^ (EN) Egyptian military takes over for police in Port Said, in The Times of Israel, 8 marzo 2013. URL consultato il 25 novembre 2022.
- ^ (EN) Port Said case verdict: Summary, in Al-Ahram, 9 marzo 2013. URL consultato il 25 novembre 2022.
- ^ (EN) Update: EFA, police club fire injures 15, in Egypt Independent, 9 marzo 2013. URL consultato il 25 novembre 2022.
- ^ (EN) Egyptian court confirms death sentences for Port Said football rioters, in The Guardian, 9 marzo 2013. URL consultato il 25 novembre 2022.
- ^ (EN) Egyptian court orders retrial for Port Said football killings, in Al-Ahram, 6 aprile 2014. URL consultato il 26 novembre 2022.
- ^ (EN) Egypt football riot death sentences upheld by court, in BBC News, 9 giugno 2015. URL consultato il 26 novembre 2022.
- ^ (EN) 11 sentenced to death, 21 acquitted in Port Said massacre, in Egypt Independent, 9 giugno 2015. URL consultato il 26 novembre 2022.
- ^ (EN) Egypt sentences 11 to death in Port Said stadium massacre retrial, in Al-Ahram, 9 giugno 2015. URL consultato il 26 novembre 2022.
- ^ (EN) Egypt court issues final death sentence for 10 in 2012 Port Said Stadium massacre, in Al-Ahram, 20 febbraio 2017. URL consultato il 26 novembre 2022.
- ^ (EN) Port Said football massacre: Egypt sentences 11 men to death, in Middle East Eye, 23 febbraio 2017. URL consultato il 26 novembre 2022.
- ^ (EN) Egypt police arrest football fans over Port Said riot, in The New Arab, 28 febbraio 2017. URL consultato il 26 novembre 2022.
- ^ (EN) 24 arrested for protesting death sentences in Port Said stadium massacre, in Egypt Independent, 2 marzo 2017. URL consultato il 26 novembre 2022.
- ^ a b (EN) Egyptian police incited massacre at stadium, say angry footballers, in The Guardian, 5 febbraio 2012. URL consultato il 26 novembre 2022.
- ^ Strage di Port Said, ingiustizia di stato, in il Manifesto, 21 giugno 2013. URL consultato il 26 novembre 2022.
- ^ Woltering, p.297.
- ^ (EN) Witness Accounts Around the Port Said Tragedy, su Egyptian Initiative for Personal Rights, 2 febbraio 2022. URL consultato il 28 novembre 2022.
- ^ Jerzak, p.251.
- ^ (DE) "Die Soldaten haben einfach nichts gemacht", in Die Welt, 2 febbraio 2012. URL consultato il 26 novembre 2022.
- ^ (DE) Ägyptisches Parlament entlastet Militärrat, in Süddeutsche Zeitung, 13 febbraio 2012. URL consultato il 26 novembre 2022.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Robbert Woltering, Unusual Suspects: “Ultras” as Political Actors in the Egyptian Revolution (PDF), in Arab Studies Quarterly, vol. 35, n. 3, Pluto Journals, estate 2013.
- (EN) Connor T. Jerzak, Ultras in Egypt: state, revolution, and the power of public space (PDF), in Interface: a journal for and about social movements, vol. 5, n. 2, Editorial collective, novembre 2013, p. 241. URL consultato il 26 novembre 2022.
- Parlamento europeo, Risoluzione del Parlamento europeo del 16 febbraio 2012 sull'Egitto: ultimi sviluppi (PDF), 16 febbraio 2012, punto D. URL consultato il 25 novembre 2022.
Voci correlate
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