Indice
Quiz Show (programma televisivo)
Quiz Show | |
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Logo del programma | |
Paese | Italia |
Anno | 2000–2002 |
Genere | game show |
Edizioni | 2 |
Durata | 75 min |
Lingua originale | italiano |
Realizzazione | |
Conduttore | Amadeus |
Ideatore | Stephen Leahy (format originale) |
Regia | Paolo Carcano |
Autori | Armando Perna, Elisabetta Simeoni, Sandro Arista |
Musiche | Pivio e Aldo De Scalzi |
Scenografia | Francesca Romana Salvi, Francesco Biondo Dalla Casapiccola |
Fotografia | Massimo Gasbarro |
Produttore | Emanuele Cadeddu |
Produttore esecutivo |
|
Casa di produzione | Rai, Einstein Multimedia |
Rete televisiva | Rai 1 |
Quiz Show, noto anche come Quiz Show - L'occasione di una vita,[1] è un programma televisivo italiano andato in onda su Rai 1 dal 23 ottobre 2000 al 5 gennaio 2002, condotto da Amadeus.
Format
[modifica | modifica wikitesto]Si trattava di un game show, in onda nella fascia preserale, basato sul format statunitense di FOX It's Your Chance of a Lifetime, a sua volta derivato da uno show australiano di Seven Network esportato in vari paesi. Trasmesso a Roma dal Teatro 18 di Cinecittà, Quiz Show era condotto da Amadeus assieme alla valletta Gessica Gusi; quest'ultima ricopriva i panni di Donna Fortuna, incaricata di consegnare le varie domande del quiz.[2]
I concorrenti, estratti dal pubblico, potevano — rispondendo in 512 secondi a una serie di dieci domande di difficoltà crescente — vincere un montepremi crescente da uno fino a 512 milioni di lire;[3] in caso di ritiro anticipato dal gioco, il concorrente poteva portare a casa il denaro accumulato fin lì solamente rispondendo a una speciale domanda di uscita, portata in studio da Donna Fortuna, che poteva valere il 10%, il 50% o il 100% del premio accumulato. Nella seconda e ultima edizione di Quiz Show, furono apportate varie novità alla struttura del gioco, tra cui la possibilità per il concorrente di ricorrere per due volte al cambio della domanda, e l'aiuto in studio da parte di un amico (nella 5ª e nella 7ª domanda); per l'avvenuto passaggio di valuta (il 1º gennaio 2002) dalla lira all'euro, il montepremi del game show diventò di 264.426 euro.[4]
La scala dei premi era così composta:
Domanda | Puntata | Vincita | Opzioni di risposta |
---|---|---|---|
1 | 1.000.000 | 1.000.000 | 1 |
2 | 1.000.000 | 2.000.000 | 2 |
3 | 2.000.000 | 4.000.000 | 3 |
4 | 4.000.000 | 8.000.000 | 4 |
5 | 8.000.000 | 16.000.000 | 5 |
6 | 16.000.000 | 32.000.000 | 6 |
7 | 32.000.000 | 64.000.000 | 7 |
8 | 64.000.000 | 128.000.000 | 8 |
9 | 128.000.000 | 256.000.000 | 9 |
10 | 256.000.000 | 512.000.000 | 10 |
Nella prima edizione del gioco il montepremi finale di 512 milioni è stato vinto cinque volte, mentre nella seconda edizione, tre volte. Una puntata serale, col titolo Super Quiz Show, fu trasmessa a marzo 2002, vedendo subito la conquista del montepremi massimo, 256.000 euro: tuttavia, a causa dei bassi ascolti, quella rimase l'unica puntata serale e vennero cancellate le quattro successive.
Accoglienza
[modifica | modifica wikitesto]Quiz Show registrò un buon successo di pubblico, ottenendo nella sua prima edizione un riscontro di cinque milioni e mezzo di telespettatori, con uno share medio intorno al 30%; dati che ne fecero la trasmissione più vista nella sua fascia oraria.[4]
Nella puntata dell'8 febbraio 2001 ottiene il suo ascolto più alto, nella fascia del preserale, con 7.279.000 telespettatori (35,10% di share)[5]. Mentre in termini di share, ottiene il 35,92% (con 7.103.000 telespettatori) nella puntata del 12 dicembre 2000[6]. Nella fascia dell'access prime time (dopo il Tg1 e "Il Fatto"), il quiz ottiene un ascolto pari a 10.223.000 telespettatori (34,50% di share), nella puntata del 13 febbraio 2001[7].
Godette di una certa attenzione Gessica Gusi, giovane modella alla sua prima esperienza televisiva, che grazie al ruolo muto di Donna Fortuna salì a una discreta ribalta mediatica nei primi anni 2000.[8] Proprio la partecipazione al programma di Donna Fortuna fu oggetto di critiche da parte di alcuni osservatori, per via della tipologia di donna proposta; Fulvio Abbate la giudicò perlopiù una «presenza perturbante» senza «diritto alla parola», definendola «nient'altro che il nulla, il vuoto».[2]
Il game show si concluse nel 2002, a causa di una precedente denuncia per plagio di Aran Endemol[9] e Mediaset[10][11] fatta recapitare nel 2001 alla società produttrice Einstein Multimedia, motivata dalle troppe somiglianze ravvisate con il loro programma rivale Chi vuol essere miliardario? in onda su Canale 5.
Videogioco
[modifica | modifica wikitesto]Nato in Italia tramite l'accordo tra la Einstein Multimedia (società produttrice del programma) e la Halifax[12], esso era pubblicato nel dicembre 2001 per PC e PlayStation da quest'ultima, ma fu interamente sviluppato dalla inglese Warthog. Lo stesso Amadeus appare e interagisce virtualmente con il giocatore.
Media ascolti TV
[modifica | modifica wikitesto]Edizione | Telespettatori | Share |
---|---|---|
2000-2001 | 5.500.000[4] | 29,64%[4] |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Quiz Show - L'occasione di una vita, su ivid.it (archiviato dall'url originale il 29 aprile 2014).
- ^ a b Fulvio Abbate, Povera donna di Quiz Show, datele qualcosa da fare (PDF), in l'Unità, 6 novembre 2001, p. 22 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2016).
- ^ Vincere e divertirsi: l'occasione di una vita, su archivio.raiuno.rai.it (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2007).
- ^ a b c d Un montepremi da favola. Una sfida appassionante..., su archivio.raiuno.rai.it (archiviato dall'url originale il 26 agosto 2014).
- ^ TV: ASCOLTI, VINCE CANALE 5 CON IMPREVISTI DI NOZZE, su www1.adnkronos.com, Adnkronos, 9 febbraio 2001. URL consultato il 7 novembre 2021.
- ^ ASCOLTI TV: GIORNATA DI RECORD PER LA RAI, su www1.adnkronos.com, Adnkronos, 13 dicembre 2000. URL consultato il 7 novembre 2021.
- ^ TV: ASCOLTI, 'IL FATTO' SUPERA GLI OTTO MILIONI, su www1.adnkronos.com, Adnkronos, 14 febbraio 2001. URL consultato il 7 novembre 2021.
- ^ Matteo Grandi, Donna fortuna... ta!, su news2000.libero.it, 23 novembre 2001.
- ^ Ora Il miliardario porta in tribunale il clone Quiz show, in la Repubblica, 14 febbraio 2001, p. 48.
- ^ Tv, la battaglia dei quiz si trasferisce in tribunale, su repubblica.it, 9 maggio 2001.
- ^ Maria Volpe, La guerra dei quiz finisce in tribunale, in Corriere della Sera, 10 maggio 2001, p. 38 (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2013).
- ^ TV: 'Quiz Show' diventa un videogioco, su www1.adnkronos.com, 5 novembre 2001.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Quiz Show, su archivio.raiuno.rai.it (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2007).