Pier Luigi Corbari
Pier Luigi Corbari (Cremona, 9 gennaio 1946 – San Zenone al Po, 15 gennaio 2018) è stato un dirigente sportivo italiano, personaggio noto a livello internazionale nell'ambiente del Motorsport, in particolare della Formula 1.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]La sua esperienza si è formata iniziando - grazie al contributo di suo zio Gino Rancati, noto giornalista sportivo ed amico della famiglia Agnelli - presso Ferrari Automobili a Maranello. Passando poi in Alfa Romeo, ha seguito sin dall'inizio degli anni settanta la Targa Florio e la 24 Ore di Le Mans, per poi passare giovanissimo in Formula 1 con l'Autodelta dell'Ing. Carlo Chiti (era il reparto corse Alfa) con il compito di Direttore Sportivo, dapprima in Alfa-Brabham insieme a Bernie Ecclestone, e poi in Alfa Romeo F1.
Ha operato anche come membro della Commissione Formula 1 in FIA, per poi rientrare all'attivo per il Team Eurobrun alla fine degli anni '80. Alla fine del 1998 presenta il Campionato Formula 3000 Italia che, dopo una prima stagione organizzata e gestita con grande successo insieme al figlio Riccardo, diventa Euro 3000 Series (campionato internazionale riconosciuto dalla FIA) dall'anno 2000. Nel 2001, con la grande crescita di popolarità e prestigio, la Euro 3000 Series di Pier Luigi Corbari accoglie fra i suoi piloti il brasiliano Felipe Massa, in arrivo dai campionati Europeo ed Italiano di Formula Renault 2.0. Felipe vince la Euro 3000 Series con il Draco Junior Team e firma un contratto con la Scuderia Ferrari di F1, partecipando poi al mondiale Formula 1 dal 2002 su vettura Sauber-Ferrari.
Nello stesso 2002, Pier Luigi Corbari riporta una gara di auto a ruote scoperte su un circuito cittadino in Italia, dopo ben 47 anni dall'ultimo evento simile.[1] Dalla fine del 2003 Pier Luigi Corbari ha ceduto il marchio Euro 3000 Series alla Superfund.
Muore il 16 gennaio 2018 a San Zenone al Po.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Corriere Della Sera
- ^ Addio Pierluigi: ci ha lasciato Corbari, il ds Alfa Romeo, in Motorsport.com. URL consultato il 3 marzo 2018.