Marmellata peruviana

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Argentina-Perù
Lo stadio Gigante de Arroyito in una cartolina del 1978
Informazioni generali
Sport Calcio
Competizione1978 FIFA World Cup Group B
Data21 giugno 1978
CittàRosario
ImpiantoStadio Gigante de Arroyito
Dettagli dell'incontro
Argentina (bandiera) Argentina Perù (bandiera) Perù
6 0
ArbitroFrancia (bandiera) Robert Wurtz

Marmellata peruviana (in spagnolo marmelada peruana) è il soprannome dato all'incontro calcistico disputato il 21 giugno 1978 tra le rappresentative nazionali di Argentina e Perù a Rosario, nell'ambito del Mondiale argentino di quell'anno.[1]

La situazione nel gruppo B della seconda fase a gruppi, alla vigilia dell'ultima giornata, era la seguente:

Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Brasile (bandiera) Brasile 3 2 1 1 0 3 0 +3
2. Argentina (bandiera) Argentina 3 2 1 1 0 2 0 +2
3. Polonia (bandiera) Polonia 2 2 1 0 1 1 2 -1
4. Perù (bandiera) Perù 0 2 0 0 2 0 4 -4

Le nazionali dell'Argentina e del Brasile erano appaiate a quota tre punti, frutto del pareggio a reti inviolate tra le due compagini e delle vittorie rispettivamente per 2-0 dell'Albiceleste contro la Polonia e dei Verdeoro per 3-0 sul Perù. Con una vittoria contro la Polonia, il Brasile di Zico avrebbe quasi certamente concluso il girone al primo posto, disputando così la finale e condannando i padroni di casa dell'Argentina a giocare la finale per il 3º e 4º posto.

Divennero quindi decisive le ultime due gare, che però non vennero giocate in contemporanea: alle 16:45 si sfidarono infatti i brasiliani e polacchi nello stadio di Mendoza, mentre alle 19:15 fu il turno della partita tra gli argentini e i peruviani, che si disputò a Rosario. Nella prima gara le due squadre, entrambe ancora in corsa, giocarono una partita spettacolare e combattuta, che si concluse sul 3-1 per i sudamericani: decisiva fu la doppietta di Roberto Dinamite nel secondo tempo, dopo che nel primo tempo al gol su tiro dalla lunga distanza di Nelinho aveva replicato il pareggio di Grzegorz Lato.[2]

Un gol di Mario Kempes

La partita si giocò alle 19:15 al Gigante de Arroyito davanti a 37 315 spettatori; per arrivare in finale, l'Argentina avrebbe dovuto battere il Perù con almeno quattro reti di scarto. Il commissario tecnico César Luis Menotti compose una formazione con ben quattro attaccanti: Mario Kempes, Leopoldo Luque, Oscar Ortiz e Daniel Bertoni. La partita fu caratterizzata ancor prima del suo inizio da episodi incresciosi e sospetti. In sede di critica successiva ai fatti, alcuni autori hanno dichiarato che sarebbero giunte pressioni ai giocatori peruviani, sia da parte argentina che brasiliana; si è anche scritto di finanziamenti erogati al Perù dall'Argentina e di stretti legami del presidente peruviano Francisco Morales Bermúdez con la giunta della dittatura militare al potere in Argentina in quegli anni, guidata dal generale Jorge Rafael Videla.[2] La notte precedente la partita i peruviani furono disturbati in albergo dal comportamento dei tifosi locali, mentre il giorno della gara l'autobus con i giocatori peruviani impiegò due ore per arrivare allo stadio, lungo un percorso che normalmente si poteva coprire in un quarto d'ora, e alla fine si fermò davanti alla curva argentina.[3]

A ogni modo la partita, giocata in un clima incandescente, non fu inizialmente sfavorevole al Perù, che colpì anche un palo, tuttavia gli argentini già nel primo tempo segnarono due reti e alla fine vinsero per 6-0, grazie alle doppiette di Kempes e Luque e ai gol di Alberto Tarantini e di René Houseman. Il portiere Ramón Quiroga, argentino di Rosario naturalizzato peruviano, pur giocando una partita di tutto rispetto[4], divenne bersaglio di aspre polemiche, soprattutto da parte della federazione brasiliana.[1] Entrambe le squadre negarono qualsiasi tentativo di combine, ma la partita fu rinominata dai media marmelada peruana ("marmellata peruviana").[5]

Edizione speciale della rivista argentina El Gráfico
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Argentina (bandiera) Argentina 5 3 2 1 0 8 0 +8
2. Brasile (bandiera) Brasile 5 3 2 1 0 6 1 +5
3. Polonia (bandiera) Polonia 2 3 1 0 2 2 5 -3
4. Perù (bandiera) Perù 0 3 0 0 3 0 10 -10

In base a questi risultati i padroni di casa andarono a sfidare in finale i Paesi Bassi, mentre il Brasile giocò la finale per il terzo posto contro l'Italia.

Rosario
21 giugno 1978, ore 19:15 UTC-4
Argentina Argentina (bandiera)6 – 0
referto
Perù (bandiera) PerùStadio Gigante de Arroyito (37.315 spett.)
Arbitro: Francia (bandiera) Wurtz

Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Argentina
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Perù
P 5 Ubaldo Fillol
D 15 Jorge Olguín
D 7 Luis Galván
D 19 Daniel Passarella
D 20 Alberto Tarantini
C 12 Omar Larrosa
C 6 Américo Gallego Uscita al 85’ 85’
A 10 Mario Kempes
A 4 Daniel Bertoni Uscita al 64’ 64’
A 16 Oscar Ortiz
A 14 Leopoldo Luque
Sostituzioni:
C 1 Norberto Alonso
C 2 Osvaldo Ardiles
P 3 Héctor Baley
C 8 Rubén Galván
C 9 René Houseman Ingresso al 64’ 64’
C 17 Miguel Oviedo Ingresso al 85’ 85’
CT:
Argentina (bandiera) César Luis Menotti
P 21 Ramón Quiroga
D 4 Héctor Chumpitaz
D 3 Rodolfo Manzo
D 2 Jaime Duarte
D 22 Roberto Rojas
C 17 Alfredo Quesada Ammonizione
C 6 José Velásquez Ammonizione Uscita al 51’ 51’
C 8 César Cueto
A 7 Juan Muñante
A 11 Juan Carlos Oblitas
A 10 Teófilo Cubillas
Sostituzioni:
P 1 Ottorino Sartor
D 5 Rubén Toribio Díaz
A 9 Percy Rojas
D 14 José Navarro
A 16 Raúl Gorriti Ingresso al 51’ 51’
C 18 Ernesto Labarthe
CT:
Perù (bandiera) Marcos Calderón
Il dittatore argentino Jorge Rafael Videla si congratula negli spogliatoi con il difensore della nazionale Alberto Tarantini

Nonostante le polemiche, nessun tipo di accusa fu mai provata; solo diversi decenni dopo un giocatore peruviano sceso in campo durante la sfida, il centrocampista José Velásquez, raccontò che alcuni suoi compagni di squadra fecero in modo di favorire l'accesso in finale dell'Argentina.[6]

A partire dai mondiali del 1986 la FIFA imporrà la contemporaneità delle ultime partite dei gironi, onde evitare comportamenti volti a ottenere risultati di comodo; ciò anche a seguito del patto di non belligeranza di Gijón, soprannome dato all'incontro fra Germania Ovest e Austria nell'edizione del 1982.[7]

Nella cultura di massa

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  • La rock band argentina Bersuit Vergarabat, nella canzone La argentinidad al palo, menziona il 6-0 rifilato al Perù come una delle conquiste dell'Argentina sotto forma di parodia, sebbene in realtà il brano evidenzi una forte critica sociale.[8]
  1. ^ a b Fabio Ornano, Giallo Mondiale presenta… 1978: Marmelada Peruana, su mondosportivo.it, 20 febbraio 2014.
  2. ^ a b Bocchio, Tosco, p. 277.
  3. ^ Bocchio, Tosco, p. 278.
  4. ^ Cesare Gigli, La Grande Storia del Mondiali: Argentina 1978, in biancocelesti.org, 23 Giugno 2014.
  5. ^ Bocchio, Tosco, pp. 277-278.
  6. ^ Maria Strada, Mondiale 1978, Velásquez: «Ecco chi sono i sei peruviani che si sono venduti all’Argentina, fu un biscotto», su corriere.it, 14 marzo 2018.
  7. ^ Perché si gioca in contemporanea?, in Linkiesta.it S.p.A., 26 giugno 2014.
  8. ^ (ES) La última polémica antes de tocar en el Luna, su terra.com.ar, 22 giugno 2004. URL consultato il 3 aprile 2022 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).

Voci correlate

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Altri progetti

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