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Chiesa di Santa Maria di Gesù (Termini Imerese)
Chiesa di Santa Maria di Gesù | |
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Stato | Italia |
Regione | Sicilia |
Località | Termini Imerese |
Coordinate | 37°59′04.81″N 13°41′43.22″E |
Religione | cattolica |
Titolare | Santa Maria di Gesù |
Arcidiocesi | Palermo |
Inizio costruzione | 1472 |
La chiesa di Santa Maria di Gesù, detta "la Gancia", è una chiesa di origine tardo-quattrocentesca di Termini Imerese, nella città metropolitana di Palermo.
L'edificio fu costruito nel 1472 insieme al convento dei padri minori osservanti[1], approvato da papa Sisto IV, al di fuori delle mura cittadine, in un'area di proprietà della famiglia Bruno. Originariamente si presentava a due navate, la centrale e la destra, mentre a sinistra si addossava alla navata centrale il chiostro del convento.
Nel 1747 la chiesa fu ampliata e il convento fu ingrandito[senza fonte]. Dopo la soppressione degli ordini religiosi, nel 1866 il convento venne adibito a caserma dei carabinieri e la chiesa fu utilizzata dal comune come deposito. Nel 1903 la chiesa venne riaffidata ai frati, che costruirono ambienti addossati al fianco della chiesa come nuovo convento.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Attualmente la chiesa si presenta a navata unica, coperta da una volta a botte, con altari laterali inquadrati da archi su paraste.
Ai lati dell'altar maggiore sono presenti due dipinti: uno su tela rappresenta San Giorgio che uccide il drago, opera di Niccolò da Voltri (1385-1417); l'altro su tavola, raffigura Sant'Egidio Abate ed è opera cinquecentesca di autore ignoto. A destra si trova una statua lignea seicentesca della Vergine Immacolata, di autore ignoto, e a sinistra una statua marmorea cinquecentesca, raffigurante Santa Maria di Gesù e attribuita a Giorgio da Milano[2]. La statua lignea dell'Ecce Homo, di scultore siciliano seicentesco, che in passato era portata in processione per le vie cittadine.
Nella chiesa sono inoltre ospitati:
- un altorilievo marmoreo con la Pietà, attribuito a Domenico Gagini e datato all'anno 1480 (cappella del Crocifisso)
- un dipinto su ardesia cinquecentesco raffigurante Santa Margherita d'Antiochia di Pisidia;
- un dipinto a fresco raffigurante La Vergine con il Cristo morto tra le braccia;
- statua lignea di San Francesco di Assisi (cappella della Riconciliazione);
- statue lignee di San Paolino da Nola, tardo ottocentesca, di San Pasquale Baylon, settecentesca, e di Sant'Antonio di Padova, seicentesca, tutte di scultore ignoto siciliano
- olio su tela raffigurante San Francesco che riceve le stimmate, opera di Vincenzo D'Oria della prima metà del Seicento;
- statua lignea di San Rocco della scuola del De Leo
La vetrata del rosone è opera di padre Alberto Farina.
L'organo elettronico a canne è opera della ditta Tamburini.
All'esterno sorge un monumento in bronzo con San Francesco e il lupo, opera dello scultore Alessandro Manzo, che sorge su una base opera dell'architetto Piero Ricotta.
Feste
[modifica | modifica wikitesto]- Festa di San Francesco d'Assisi: la festa si apre il 17 settembre (celebrazione delle Stimmate), prosegue con novena e triduo e si conclude con la processione delle statue di San Francesco e di Santa Chiara del 4 ottobre.
- Triduo di Santa Elisabetta d'Ungheria, patrona del Terzo ordine francescano, con la distribuzione dei "panini benedetti".
- Messa solenne in onore di San Biagio e benedizione della gola, con distribuzione di panini benedetti.
- Triduo a "Santa Maria del Gesù", patrona principale della città e titolare della chiesa, alla fine di maggio e triduo di Santa Rita da Cascia, con la "benedizione delle rose", il 22 maggio.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Scheda sulla chiesa di Santa Maria di Gesù Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive. sul sito della Proloco di Termini Imerese.
- ^ Pagina 59, Gioacchino di Marzo (Conte Antonio Cavagna Sangiuliani di Gualdana Lazelada di Bereguardo), "I Gagini e la scultura in Sicilia nei secoli XV e XVI; memorie storiche e documenti." [1], Volumi I e II, Stamperia del Giornale di Sicilia, Palermo.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- P. Bova, A. Contino, L’importazione e l’uso dell’ardesia ligure (Pietra di Lavagna) nella Sicilia centro-settentrionale (XV-XVIII secolo) in Marino G. & Termotto R. (a cura di), Arte e Storia delle Madonie - Studi per Nico Marino, Atti della VI edizione, Castelbuono (Palermo), 22 ottobre 2016, Associazione Culturale “Nico Marino”, Cefalù, Novembre 2018, pp. 101–124, ISBN 978-0-244-73296-7