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Chiesa di San Carlo Borromeo (Rovereto)
Chiesa di San Carlo Borromeo | |
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Chiesa di San Carlo Borromeo | |
Stato | Italia |
Regione | Trentino-Alto Adige |
Località | Rovereto |
Indirizzo | piazza Damiano Chiesa |
Coordinate | 45°53′16.24″N 11°02′35.44″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | san Carlo Borromeo |
Arcidiocesi | Trento |
Stile architettonico | barocco, neoclassico |
Completamento | 1619 |
La chiesa di San Carlo Borromeo, o semplicemente San Carlo Borromeo, è una chiesa di Rovereto del XVII secolo, posta in piazza Damiano Chiesa (già piazza San Carlo) a Rovereto.[1][2][3]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1618 il nobile roveretano Paolo Trentini commissionò la costruzione di questa chiesa nello stesso sito dove prima sorgeva la piccola chiesetta dedicata a Santa Maria del Giglio, risalente al Cinquecento.[1] Fu gestita, assieme al convento costruito accanto alla chiesa, dalle monache Clarisse, che a Rovereto ebbero come fondatrice dell'ordine la venerabile Giovanna Maria della Croce (al secolo Bernardina Floriani).
La situazione mutò radicalmente quando nel 1782 per disposizione di Giuseppe II l'ordine venne soppresso, il convento chiuso e i suoi beni venduti all'asta. La chiesa cadde in abbandono a lungo sino a quando, nel 1845, venne restaurata e parzialmente ricostruita.[1][3]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Esterni
[modifica | modifica wikitesto]L'edificio è a pianta quadrangolare. La facciata a tempio classico ha un portale d'ingresso architravato in marmo e sopra di questo presenta una finestra a lunetta. Il campanile non è molto alto e sorge nella parte sudoccidentale della struttura.[1]
Interni
[modifica | modifica wikitesto]All'interno della chiesa è presente l'urna con i resti della venerabile Giovanna Maria della Croce. Sulla destra della sala, ed isolata dalla navata, c'è lo spazio riservato alle monache per assistere separatamente dagli altri fedeli alle funzioni religiose.[1][3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e Chiesa di San Carlo Borromeo <Rovereto>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 26 aprile 2022.
- ^ BeWeB.
- ^ a b c Aldo Gorfer, pp. 120-121.
- ^ Centro Pastorale Beata Giovanna - Auditorium Lupatini, su comune.rovereto.tn.it. URL consultato il 26 aprile 2022.
- ^ All'ex convento è possibile accedere o da vicolo Conciatori o da via Setaioli
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Aldo Gorfer, Le valli del Trentino-Trentino orientale, Calliano (Trento), Manfrini, 1975, ISBN 978-88-7024-286-7.
- Italo Prosser, El pra' de le Móneghe: cronistoria del monastero di Santa Croce nell'antico comune di Lizzana, Rovereto (Trento), Stella, 2003, SBN TO01613699.
- Fernando da Riese Pio X, Venerabile Giovanna M. della Croce: ebbe da Cristo segni di sangue e anello da sposa, Padova, Edizioni laurenziane, 1975, OCLC 797795803.
- Giovanna Maria della Croce e Clarisse, Regola data da Papa Urbano IV alle Monache di S. Chiara e Constituzioni della Venerabile Madre Suor Giovanna Maria della Croce, fondatrice del Monastero di S. Carlo in Roveredo ... : fatte con autorità della Sede Appostolica ... l'anno 1665, 1665, OCLC 797081475.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Bernardina Floriani
- Chiesa di Sant'Anna (Borgo Valsugana)
- Monastero di Santa Croce (Rovereto)
- Chiese di Rovereto
- Regione ecclesiastica Triveneto
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di San Carlo Borromeo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa di San Carlo Borromeo, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana.
- Rovereto-La chiesa di San Carlo.2011, su vitatrentina.it, VitaTrentina. URL consultato il 29 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 27 aprile 2018).