Cappella di San Cristoforo (Savona)
Cappella di San Cristoforo | |
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La facciata | |
Stato | Italia |
Regione | Liguria |
Località | Savona |
Indirizzo | Via Stalingrado, Savona (SV) |
Coordinate | 44°17′46.43″N 8°27′23.82″E |
Religione | cattolica |
Titolare | San Cristoforo |
Diocesi | Savona-Noli |
Consacrazione | 1700 |
Completamento | 1700 |
La cappella di san Cristoforo[1] eretta nel 1700, è sita nel quartiere di Legino della città di Savona. Un tempo l'area circostante era circondata da orti, prati e qualche mulattiera, oggi si trova circondata da una strada a forte scorrimento veicolare e al centro di una grande rotatoria di traffico circolare, che unisce il centro e la zona del porto commerciale al casello dell'autostrada e all'ingresso del quartiere di Legino.
Fino agli anni '80 del '900 davanti al portone di ingresso scendeva via Costacavalli e si intersecava via San Cristoforo. È dedicata a San Cristoforo, patrono dei viandanti e dei viaggiatori. Ex cappella gentilizia della famiglia Garroni Carbonara cui appartiene ancora oggi.
La famiglia di appartenenza
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia Garroni Carbonara possidenti dei terreni adiacenti, ora tutti concessi e ceduti, ha usato la cappelletta come chiesa di famiglia, ed è stata nel tempo anche adibita a sepoltura con le salme di alcuni membri, l'ultima nel 1926 circa.
La famiglia annovera nel proprio albero genealogico personaggi di grande rilievo storico: un prefetto di Savona, Umberto e un senatore del Regno d'Italia, ministro di Stato e ambasciatore di Turchia, Camillo. «Fu lui a consegnare all'Impero ottomano, la dichiarazione di guerra italiana durante la compagna di Libia» e nel 1922, proprio in veste di ambasciatore, partecipò alla Conferenza di Losanna. Entrambi i fratelli sono morti nel 1935.[2].
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]La piccola cappella a navata unica e con campanile a vela, ha la facciata colorata a strisce bicolori. L'interno è decorato da pitture e denota uno stato di abbandono.
Sopra l'altare si trovava una tela forse raffigurante la Vergine. L'epoca di costruzione non è chiara, ma non è certamente anteriore al XVII secolo. In facciata è riportata su una lastra di marmo la data del 1880, ma è probabile che si riferisca più ad un intervento di restauro che all'indicazione del periodo di costruzione.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Cappella di San Cristoforo, su catalogo.beniculturali.it. URL consultato il 9 gennaio 2023.
- ^ La chiesetta dei Garroni Carbonara diventa ostello dei senzatetto, su ilsecoloxix.it. URL consultato il 9 gennaio 2023 (archiviato dall'url originale il 10 luglio 2018).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Cappella di San Cristoforo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Cappella di San Cristoforo, su catalogo.beniculturali.it, Ministero della cultura.