Utente:GayGuy~itwiki
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Salve a tutti, mi presento:
[modifica | modifica wikitesto]Sono un ometto di 44 anni, nato nella bella città di Cagliari. Da pochi tempo ho avuto la fortuna di "rincasare" nella bella terra sarda, spero vita natural durante...(il lavoro prima di tutto). Ho scoperto casualmente, nei meandri della rete web "Teknopedia.org"; non nego lo stupore perchè credevo utopistico riuscire a raggiungere in un solo sitoweb tante informazioni, notizie da tutto il mondo (gratis e libero), che, come un buon romanzo difficilmente riesci a metter da parte per qualche giorno, tendi spesso a riprenderne quanto prima la lettura, per il fascino e lo stile narrativo che l'autore ha saputo comunicarti; stessa cosa mi è capitata leggendo in questo sito web. Non sono un esperto informatico, anche se da poco più di un anno cerco di portare avanti un sitoweb amatoriale GayGuy.it. Per scelta e coerenza non ho inserito scritti o immagini che possano turbare la pubblica decenza. In ogni caso, per chi volesse visitarlo, ritengo giusto precisare che contendo immagini artistiche di nudo maschile è preferibile che chi accede ne sia consapevole (anche se lo preciso abbondantemente nel mio portale). in ogni caso cercherò nel mio piccolo di partecipare e collaborare con scritti, immagini, link e tanto altro potrà essere utile per migliorare e migliorarmi.
Vi ripropongo questo scritto pubblicato in una delle mie sezioni del sito web, forse per il solo tentativo di chiarire il perchè dello slogan "La Voce del Rispetto": "Quando la convivenza reciproca, aldilà di limiti e confini, ci porrà in una condizione di sentirci realmente “uguali” a tutti gli altri uomini, anche noi riusciremo a non essere bollati, segnati, ripudiati per il solo fatto di essere gay, omosessuali. Forse solo in questa fase si potrà comprendere la scelta dello slogan…La Voce del Rispetto. La nostra presenza è indubbiamente non diversa dagli altri, se non per una scelta dettata da un Amore che si indirizza verso il nostro stesso sesso: l’Uomo con l’Uomo (Maschio con Maschio), la Donna con la Donna (Femmina con Femmina). Scelta non decisa per capriccio o vizio ma per una semplice e naturale consapevolezza di aver capito a chi e come indirizzare il nostro affetto, il nostro Amore. LA VOCE è indispensabile! Espressione unica per trasmettere a pieno le nostre emozioni, stati d’animo e tutte quelle espressioni indispensabili per vita e corpo ai nostri pensieri: LA VOCE. Senza limiti o confini, rispettando l’altro che come noi la pensa e la vive diversamente, ma che osserva il TUTTO da un’altra angolatura.
====Obiettivo primario==== sarà ovviamente (notate l'alias: GayGuy, credo che possa chiarire ogni dubbio:-)argomentaizioni su tematiche omosessuali. Non di meno, però, scritti che mireranno a descrivere la mia "Splendida Terra": la Sardegna. Primo scritto sarà una ricerca realizzata da un mio carissimo amico e collaboratore Danny [1], che ha redatto con cura un periodo importante sulla storia della Sardegna:
Sardegna: dal neolitico al periodo nuragico
[modifica | modifica wikitesto]Dal Neolitico al periodo Nuragico
[2] Medio 4000 a. C. - 3000 a.C: L'uomo che vive quasi unicamente di caccia, di pesca e della raccolta di frutti spontanei, diventa sedentario e vive principalmente all'interno di grotte naturali, dentro le quali pratica anche i riti religiosi (es grotta PIROSU loc. Su Benatzu a Santadi). Resti umani rinvenuti in alcune località dell'isola (Olbia - Alghero) riferibili a quest'epoca sono simili ai Neolitici della svizzera della Francia e del Belgio; da questi paesi si pensa che dovessero raggiungere la nostra isola attraverso la Spagna la Liguria e la Corsica. Gli insediamenti erano prevalentemente costieri o tuffai più stanziati nelle brevi pianure solcate dai fiumi; mai troppo lontani dal mare, caratteristica che inizialmente consentì loro la sopravvivenza ma che poi li espose alle continue invasioni dei popoli del mare. Importante aspetto religioso; statuette in pietra di Dea Madre, connesse al culto della maternità e fertilità, di enormi dimensioni. Il culto dei morti veniva praticato accanto ai luoghi di sepoltura: i defunti venivano sepolti nei circoli megalitici che generalmente ospitavano una sola tomba e nei Dolmens prime forme di sepoltura ricavata con lastroni di pietra.
Recente : 3000 o C. - 1800 a.C: I nuovi venuti si stabiliscono principalmente in villaggi di capanne. Praticavano inoltre l'agricoltura e la pastorizia, pur non tralasciando la pesca e la caccia: per difendere queste loro ricchezze, fabbricavano grandi quantità di armi.
==== DEI E MONUMENTI FUNEBRI:==== i protosardi adoravano più divinità (erano quindi politeisti) e praticavano una religione naturalistica: cioè avevano il culto degli antenati e quello delle forze della natura, che costituiva per loro l'unica fonte di vita. Le principali divinità erano la GRANDE MADRE, dea della fertilità e della maternità, raffigurata con statuine di pietra, ora pera più stilizzate e geometriche, e il DIO TORO. Un importante monumento sono certo i Menhirs, le cosidette pietre fitte. grosse pietre infisse nel terreno (la più alta si trova a Mamoiada m.6,50). I riti religiosi si celebravano non solo al chiuso ma anche all'aperto, in pubblico su particolari altari (il più lungo si trova a Monte D’Accoddi-SS), a forma quadrangolare con base a tronco di piramide, sopra i quali i sacerdoti nell' officiare i riti talvolta sacrificavano anche piccoli animali.
TESTIMONIANZE ARCHEOLOGICHE:
[modifica | modifica wikitesto]si possono riferire certo a quest' epoca alcune importanti costruzioni, rudimentali e primitive ma certo testimonianza di una prima civiltà. Tra le più significative bisogna menzionare le Domus de janas (case delle fate), vere e proprie camere precedute da brevi corridoi, che talvolta presentano anche collette laterali e una botola che si apre sul pavimento e un pilastro che sorregge la volta con tetto spiovente. Venivano tutte utilizzate non come case ma come tombe scavate nella roccia per ricevere numerosi defunti.
PERIODO NURAGICO:
[modifica | modifica wikitesto]- STORIA: civiltà che nasce nell'età del bronzo (1800 co.) e dura attraversando più fasi sino all'arrivo dei romani, 111 a. C. Ricordiamo infatti che contemporaneamente alla presenza dei Fenici - 800-500 a C.- i nuragici continuano nella loro civiltà che raggiunge il massimo splendore. Si sviluppa grazie ai nuovi apporti culturali giunti nell'isola attraverso il contatto con altri popoli del Mediterraneo occidentale. - LA SOCIETÀ' NURAGICA: possiamo ricavare le più ampie notizie sulla organizzazione interna delle comunità non solo dall'osservazione di un centro abitato, ma anche dalla lettura dei numerosi oggetti pervenutici. Primi fra tutti i bronzetti, che possiamo definire minisculture del tempo molto precisi e realistici; infatti rappresentano capi tribù, sacerdoti, guerrieri, donne, pastori, ecc.. La società nuragica quindi appare divisa in classi sociali, la maggioranza del popolo formava la cosidetta plebe, costituita da agricoltori, pastori, artigiani, piccoli commercianti; poi abbiamo la classe dei sacerdoti (d’ambo i sessi), che svolgevano le pratiche di culto; poi ancora salendo troviamo i nobili, latifondisti e guerrieri. Molti bronzetti raffigurano guerrieri, viene spontaneo quindi pensare che questa classe sociale avesse un'importanza fondamentale. Al vertice della piramide stava il re, capo della tribù. La società aveva comunque il suo nucleo fondamentale nella famiglia, dominata dalla figura del padre; un insieme di famiglie costituiva il gruppo, più gruppi la tribù. Anche a causa del territorio, doveva trattarsi di una società pastorale, e proprio in difesa del bestiame e dei campi i pastori e gli agricoltori spesso si trasformavano in temibili guerrieri.
era sempre politeista e naturalistica e risentiva ancora delle pratiche diffuse nei secoli precedenti (vedi periodo prenuragico) anche se cominciano graduali diversificazioni dovute alla comparsa di riti magici. Perché prende il nome di epoca Nuragica? Certo dalla sua testimonianza archeologica più importante e caratteristica: il nuraghe • LEGGENDA: un'antica tradizione narra che Dedalo, per sfuggire alla prigionia di Minosse, si rifugiò in Sardegna, qui per ricompensare i sardi della generosa ospitalità offerta, insegnò loro a costruire i nuraghi. Forse possiamo trovare dei punti di contatto tra le antiche costruzioni greche e i nuraghi, infatti è identica la tecnica di costruzione (con copertura a tholos).
Il nuraghe:
[modifica | modifica wikitesto][3] definito da più studiosi come "Torre preistorica della Sardegna", è presente nel vocabolario sardo anche nelle varianti linguistiche locali " Nuraxi - Nuraci - Nuracu - Naracu"; il termine proviene dalla radice preindoeuropea NUR che significa mucchio; "mucchio" si riferisce forse al suo aspetto esteriore. Opera fatta di pietre non lavorate, rozzamente squadrate, sovrapposte le une alle altre, che vanno a formare tanti anelli concentrici che si restringono sempre più verso l'alto e sono tenuti assieme dal loro stesso peso. Entriamo e vediamolo da vicino; Si accedeva tramite una porticina bassa e stretta e il corridoio d'ingresso era coperto da un lastrone che fungeva da soffitto.
La costruzione presentava una grande torre centrale. All'interno girava tutt'intorno una scala che, salendo e restringendosi verso l'alto, finiva per formare una vera e propria cupola; terminava poi con una sorta dì terrazza che in origine era circondata da un parapetto. All'interno lungo la parete circolare si aprivano alcune nicchie, adibite o a ripostiglio o usate come giacigli per le sentinelle armate; si pensa alle sentinelle perché verso l'uscita del nuraghe si aprono due vani dove certo stazionavano i soldati di guardia. Troviamo due tipi di nuraghi: a corridoio e a tholos (= a cupola ) a) A corridoio - il più antico, caratterizzato dalla forma allungata degli ambienti interni, paragonabili a corridoi con gallerie di varie dimensioni. E' localizzato soprattutto nei territori accidentati e su rocce scoscese nelle quali la muratura si adagiava perfettamente. b) A tholos - presenta una forma esterna a tronco di cono, determinatasi dalla pianta rigorosamente circolare e dall'inclinazione dei muri. L'ambiente interno è caratterizzato da una camera circolare coperta a falsa cupola (da qui il nome tholos), ottenuta grazie alla sovrapposizione di anelli concentrici di pietre, di diametro sempre minore. Generalmente tutti i nuraghi occupano le cime di piccole alture dalle quali è facile controllare la pianura o la valle sottostante o anche vedere altri nuraghi che, a loro volta dominano altrettante collinette, formando una vera e propria cinta a difesa del territorio da essi delimitato. Intorno alla torre centrale successivamente ne vennero innalzate altre, collegate tra loro da possenti mura. Spesso al di fuori della cinta muraria e lungo i pendii dell'altura, si arrampicava il villaggio di capanne, anch'esse in pietra. I villaggi contano dalle 40 alle 200 capanne ciascuno; queste hanno base circolare e sono disposte senza un preciso ordine, le ricopriva un tetto conico di rami o di frasche. Accanto ad alcune capanne si aprivano dei recinti destinati ad ospitare il bestiame. In questi villaggi quindi, dove ogni capanna ospitava una famiglia, viveva tutta la comunità che in caso di pericolo trovava sicuro rifugio e protezione nel nuraghe che si ergeva al di sopra. In un momento particolare della storia nuragica, tra il 1100 e il 1000 a.C., alcuni nuraghi complessi subirono un radicale intervento di ristrutturazione e potenziamento. Forse perché gli attacchi dal mare o anche l'ostilità tra le diverse tribù diventavano sempre più minacciosi.
==== IL SIGNIFICATO: ==== che cos'erano i nuraghi? Abitazioni, fortezze o templi? La storiografia è ricca di ipotesi, di certo si può affermare che il nuraghe sia stato per il popolo sardo soprattutto un simbolo di ricchezza e di potere. Alcuni hanno avuto chiaramente la funzione di garantire un controllo totale del territorio circostante; altri invece soprattutto quelli più complessi, si presentano come potenti fortezze articolate su più linee di difesa, dotate di torri, di feritoie, di numerose cinte murarie dai quali dirigere le operazioni belliche. Soltanto col tempo e in un secondo momento (probabilmente sotto i romani), qualcuno ha subito trasformazioni d'uso considerevoli, mutando la propria funzione da luogo di difesa ad abitazione o a luogo di culto. Il motivo principale che giustifica l'esigenza di strutture solide di difesa trova le sue radici nella certezza che in Sardegna esistessero tante realtà territoriali politicamente autonome, economicamente organizzate sullo sfruttamento delle risorse primarie, quali allevamento e agricoltura, e soprattutto in grande competizione e conflitto per il controllo dell'attività metallurgica (manufatti di bronzo). Ecco quindi che alcuni nuraghi assumono un chiaro significato di forza e di rispetto, indirizzato ai sudditi ed ai popoli confinanti, spesso alleati, ma anche potenziali concorrenti.
ALTRI MONUMENTI:
[modifica | modifica wikitesto]testimonianze legate soprattutto alla vita religiosa e alle pratiche di sepoltura. a) Tombe dei giganti, monumenti ad uso funerario, costituiti da un vano sepolcrale con corto corridoio coperto di lastroni di pietra, preceduti da un altro lastrone infisso verticalmente nel terreno. Questa grande pietra veniva accuratamente lavorata e decorata e aveva la funzione di stele. Questo tipo di sepoltura era indirizzata soprattutto a chi proveniva dai ceti più elevati, parallelamente i meno abbienti continuavano ad essere deposti nelle domus de janas. Sempre in uso anche i menhirs b) Pozzi sacri, costruzioni ipogeiche (=sotterranee), veri e propri pozzi scavati nella roccia a quali si accedeva tramite scalinata, dove si venerava l'acqua, la nuova divinità dei sardi. - BRONZETTI: oltre alle strutture architettoniche abbiamo visto l'importanza dei bronzetti, piccole sculture di bronzo, ottenuto dallo fusione di rame e stagno. Gli oggetti più raffinati rinvenuti fino ad oggi hanno dimostrato anche un'utilizzazione votiva; possono essere geometrici e solenni per rappresentare capi tribù ed esponenti della classe aristocratica e militare oppure popolari, legati alle espressioni di vita quotidiana. Un altro esempio di raffigurazione bronzea di alto significato artistico e simbolico è dato dalle numerose "navicelle" : si tratta di lampade ad olio ad uso cultuale a forma di barchetta.
Con Simpatia e Rispetto Gentleman --- --Morris 00:19, Mag 30, 2004 (UTC)