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Symphonic black metal
Symphonic black metal | |
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Origini stilistiche | Black metal Musica classica Gothic metal |
Origini culturali | Scandinavia, metà degli anni novanta. |
Strumenti tipici | Voce Chitarra Basso Tastiera Batteria |
Popolarità | Prevalentemente underground, ma alcune formazioni hanno ottenuto buoni consensi di pubblico |
Generi correlati | |
Black metal - Symphonic metal |
Il black metal sinfonico o symphonic black metal è un sottogenere del black metal sorto intorno alla metà degli anni novanta.[1]
A seconda del gruppo può trattare temi come l'oscurità, il paranormale, i vampiri, il romanticismo oppure altre come anticristianesimo, satanismo, o ancora temi riguardanti le leggende pagane nordeuropee. Il cantato è prevalentemente in scream o in growl (escluse rare parti melodiche), e l'uso della batteria è spesso estremizzato. In più, come il termine stesso suggerisce, ha una base sinfonica dovuta all'impiego delle tastiere (piano, clavicembalo, organo) o di strumenti orchestrali, in particolare gli archi, con l'eventuale aggiunta di cori e voci femminili.[1]
Le band
[modifica | modifica wikitesto]Tra i primi gruppi symphonic black metal vi furono i norvegesi Emperor e Dimmu Borgir, che aggiunsero tastiere e inserti sinfonici ad una base musicale che traeva ispirazione dal black metal classico di Mayhem e Darkthrone. In questa corrente viene dato peso anche all'aspetto melodico e tecnico. Ciò gli conferisce carattere più atmosferico rispetto al black metal tradizionale, grazie all'utilizzo delle tastiere che ne arricchisce la componente armonica, e ciò ha valso al black metal sinfonico un notevole successo nell'ambito del metal estremo, contribuendo anche ad un aumento di popolarità del black metal stesso.[2]
Nel 1996 i Dimmu Borgir pubblicarono Stormblåst, loro secondo album in studio, considerato una pietra miliare per il genere, nel quale erano rintracciabili elementi sinfonici ispirati a compositori classici del periodo romantico, quali Richard Wagner e Antonín Dvořák.[3] Ancora più importante fu il successivo Enthrone Darkness Triumphant del 1997, considerato dalla critica il capolavoro dei Dimmu Borgir, che riscosse anche un ottimo successo commerciale.[3][4][5]
Oltre ai gruppi scandinavi è da citare anche quello degli inglesi Cradle of Filth, che nel 1996 si affermarono tra i maggiori esponenti del symphonic black metal con l'uscita dell'EP V Empire or Dark Faerytales in Phallustein[6] e soprattutto con quella del secondo album, Dusk... and Her Embrace (1996),[7] nel quale erano ampiamente presenti, per la prima volta nel genere, anche parti vocali melodiche eseguite da soprano femminili[8] e forti influenze gothic metal, che contribuirono ad aprire la strada per l'enorme successo poi riscosso dalla band.[2]
Il symphonic black metal è stato negli anni sviluppato e portato avanti da numerose altre band provenienti soprattutto dalla Scandinavia, come Troll, Limbonic Art e Old Man's Child, ma anche dai francesi Anorexia Nervosa e gli italiani Theatres des Vampires, che riscossero un buon successo anche nel resto del mondo.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Symphonic Black Metal su AllMusicGuide, su allmusic.com. URL consultato l'8 novembre 2010 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2020).
- ^ a b (EN) Bradley Torreano, Dusk and Her Embrace - Cradle of Filth, su allmusic.com, Allmusic.com. URL consultato l'8 marzo 2011.
- ^ a b Gianni Della Cioppa, Heavy Metal. I contemporanei, Giunti Editore, 2010, p. 34, ISBN 978-88-09-74962-7, ..
- ^ (EN) Enthrone Darkness Triumphant, su allmusic.com, Allmusic.com. URL consultato il 9 marzo 2011.
- ^ (EN) Chad Bowar, Dimmu Borgir, su heavymetal.about.com, About.com. URL consultato il 9 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 3 gennaio 2014).
- ^ Gianni Della Cioppa, 2010, p. 23.
- ^ Gianni Della Cioppa, Heavy Metal. I contemporanei, Giunti Editore, 2010, p. 24, ISBN 978-88-09-74962-7, ..
- ^ Ibidem, p. 25