Coppa delle Fiere

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Coppa delle Fiere
Altri nomiCoppa internazionale delle città di fiere industriali
Sport
TipoSquadre di club e rappresentative cittadine
CategoriaCompetizioni europee
ContinenteEuropa
OrganizzatoreComitato internazionale privato
DirettoreErnst Thommen
TitoloCampione internazionale delle città di fiere
CadenzaTriennale, biennale, annuale
AperturaSettembre
ChiusuraMaggio
Partecipanti64
FormulaEliminazione diretta
Storia
Fondazione1955
Soppressione1971
Numero edizioni13
DetentoreBarcellona
Ultimo vincitoreLeeds Utd
Record vittorieBarcellona (3)
Ultima edizioneCoppa delle Fiere 1970-1971

La Coppa delle Fiere o Trofeo "Noel Beard"

La Coppa internazionale delle città di fiere industriali, abbreviata in Coppa delle Fiere (in francese Coupe des villes de foires; in inglese Inter-Cities Fairs Cup), fu una competizione internazionale per club europei e inizialmente, per rappresentative cittadine, tenutasi tra il 1955 e il 1971, antenata della Coppa UEFA/Europa League.[1]

Nata da un'idea dell'allora vicepresidente FIFA, Ernst Thommen,[2][3][4][5] il nome della competizione riflette il retaggio che inizialmente si portava appresso, inerente al meccanismo di accesso che, alla sua creazione, era ristretto alle città in cui si tenevano fiere internazionali; tale discriminante decadde ben presto e l'accesso fu de facto demandato ai piazzamenti conseguiti dai club nei rispettivi campionati nazionali.

La competizione si svolse per tredici edizioni, con diverse cadenze temporali: triennale per la prima edizione, biennale per la seconda e annuale a partire dal 1960. Nove squadre si alternarono nella vittoria del trofeo, conquistato in via definitiva dal Barcellona, nella finalissima contro l'ultimo vincitore canonico della competizione, il Leeds Utd. Le squadre spagnole e inglesi vantano il maggior numero di successi nella Coppa, rispettivamente con sei e quattro vittorie.

Nel 1971 l'UEFA prese in carico l'organizzazione del torneo,[6] trasformandolo nella Coppa UEFA, organizzata con nuovi regolamenti e rinnovati criteri d'accesso.[7] Nonostante la confederazione europea non riconosca una continuità tra le due competizioni e non includa i risultati della "Fiere" nelle sue statistiche ufficiali,[8][9] la menziona comunque nei palmarès dei vincitori.[10] L'importanza della Coppa delle Fiere nella storia del calcio internazionale è sottolineata da diverse istituzioni: la FIFA la considera un «major honour» nei palmarès dei club,[11][12][13][14] e sia l'International Federation of Football History & Statistics, che la Federazione Italiana Giuoco Calcio, la equiparano alla Coppa UEFA/Europa League nel calcolo dei migliori club del XX secolo e della tradizione sportiva.[15][16]

Giacomo Losi solleva la Coppa delle Fiere vinta dalla Roma nell'edizione 1960-1961

Teorizzata dall'allora membro della FIFA, Ernst Thommen, fin dal 1950, ma rimasta nei cassetti per il successivo lustro per la mancanza di un adeguato supporto organizzativo,[2] l'idea della Inter-Cities Fairs Cup riprese vigore nel marzo del 1955, durante il primo congresso UEFA a Vienna[17] – parallelamente alla nascita della Coppa dei Campioni –,[17][18] per poi essere istituita ufficialmente il 18 aprile dello stesso anno a Basilea.[19] Il proposito di Thommen, peraltro, era di fare della "Fiere" il trofeo confederale di riferimento, lasciando la Coppa dei Campioni all'iniziativa privata:[20] una opzione respinta dall'UEFA, non interessata a sobbarcarsi l'organizzazione di ulteriori manifestazioni.[20]

Ciò fece sì Thommen sfruttasse i suoi buoni uffici presso la FIFA.[20] La neonata competizione venne organizzata da un comitato privato, pur avallato ufficiosamente dalla federazione internazionale[21] e composto da esponenti della stessa,[22] tra i quali figuravano, oltre al summenzionato Thommen, nel frattempo divenuto vicepresidente FIFA,[23] anche il segretario della Football Association e futuro presidente FIFA, Stanley Rous, e il presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, Ottorino Barassi, membro FIFA e ideatore dell'UEFA;[19] a questi, negli anni successivi si aggiunse Hans Bangerter, segretario generale dell'UEFA.[6]

Obiettivo della Coppa delle Fiere era, tra gli altri, contribuire al rilancio economico delle grandi città europee all'indomani della seconda guerra mondiale, inserendosi nel più generale meccanismo del piano Marshall che, dal 1947 al 1952, aveva ottemperato a ciò anche attraverso l'allestimento di fiere internazionali:[2] ne conseguì che la prima edizione vide la partecipazione di squadre provenienti unicamente da città sedi di fiere – da cui il nome –, vedi Barcellona, Basilea, Birmingham, Copenaghen, Francoforte sul Meno, Losanna, Lipsia, Londra e Milano. L'accesso, inoltre, era basato inizialmente sulla regola di un solo rappresentante per comune, perciò non era possibile la contemporanea presenza in tabellone di più sodalizi della stessa località.[24] Questo favorì, soprattutto nelle prime edizioni, la selezione di compagini cittadine create ad hoc per il torneo, nonostante queste ultime fossero quasi tutte già composte da giocatori provenienti dallo stesso club.[25] La prima edizione fu vinta dal Barcelona XI: formalmente una rappresentativa della città catalana,[26] in pratica la rosa del Barcellona sotto mentite spoglie – a cui a posteriori viene riconosciuta la legittimità del successo –, che sconfisse la selezione cittadina del London XI. L'idea delle rappresentative scomparve rapidamente lasciando il posto definitivamente ai club; la succitata regola di un solo esponente per città, venne gradualmente abbandonata insieme al vincolo fieristico, lasciando spazio alla qualificazione in base al merito sportivo.[25]

Le prime due edizioni ebbero un riscontro interlocutorio, anche perché gravate da una cadenza pluriennale che portava a una eccessiva rarefazione delle gare:[20] una formula dettata dal collegamento tra le partite e il calendario fieristico, ma che inficiava negativamente sull'interesse del pubblico verso la competizione.[20] Dall'edizione 1960-1961, in coincidenza con l'adozione della cadenza annuale, la Coppa delle Fiere incominciò ad attrarre un seguito sempre maggiore; ciò a fronte di un calendario calcistico continentale ancora abbastanza snello, occupato a livello confederale solo dalla Coppa dei Campioni. Da qui in avanti il torneo divenne colloquialmente noto anche coi nomi di "Runner Cup" o "Coppa dei Secondi Posti", per via del piazzamento in campionato necessario alla qualificazione.[27]

Dominio anglo-spagnolo

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Un momento della gara di andata fra Milan e Chelsea, negli ottavi di finale nell'edizione 1965-1966.

I primi anni del torneo videro numerosi trionfi di squadre spagnole. Tra le edizioni 1955-1958 e 1965-1966, Il Barcellona trionfò tre volte, di cui due consecutive, come accadde allo stesso Valencia e al Real Saragozza in una, per un totale di sei vittorie in otto edizioni, con tre finali (1961-1962, 1963-1964, 1965-1966) disputate da due squadre spagnole. Le tre squadre iberiche vincitrici della competizione, precedentemente citate, furono protagoniste di due finali a testa tra loro (1962: Valencia-Barcellona; 1964: Real Saragozza-Valencia; 1966: Barcellona-Real Saragozza).

Nel 1968 ci fu l'inizio di un nuovo ciclo, inaugurato dagli inglesi del Leeds Utd, battuti in finale dalla Dinamo Zagabria l'anno precedente (1966-1967). Il Leeds Utd fu la prima squadra dell'Europa Settentrionale a conquistare il trofeo internazionale, definito da Don Revie, allenatore del club dal 1961 al 1974 e icona del calcio inglese, come «difficile da vincere quasi quanto la Coppa dei Campioni».[17] Da quell'anno ci furono in totale quattro successi consecutivi di squadre d'oltre Manica, appannaggio di Newcastle Utd, Arsenal e ancora Leeds Utd, fino all'ultima edizione del 1970-1971.

Verso la Coppa UEFA

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Billy Bremner, capitano del Leeds Utd, guida in campo i suoi a Torino per la finale di andata dell'edizione 1970-1971.

Dalla seconda metà degli anni 60, ormai scomparso il vincolo fieristico, il comitato organizzazione era alle prese con una Coppa ormai cresciuta sia come organizzazione sia come partecipazione, rendendo non più procrastinabile lo stilare criteri precisi per l'ammissione alla competizione.[20] Ciò fece sì che, al termine dell'edizione 1970-1971, l'UEFA avocasse a se l'organizzazione della "Fiere".[20] Nel settembre del 1971, sotto l'egida della confederazione europea, fu disputata la finalissima per l'assegnazione definitiva del trofeo originale tra i vincitori della prima e dell'ultima edizione, rispettivamente Barcellona e Leeds Utd: questa venne vinta dai catalani, che così incamerarono definitivamente la "Fiere" prima della sua abolizione.[20] Dalla stagione sportiva 1971-1972, il suo posto nel calendario calcistico europeo venne preso dalla nuova Coppa UEFA.[20]

Nell'albo d'oro del torneo, gli unici trionfi al di fuori dell'asse anglo-spagnolo, uno a testa, furono a opera degli italiani della Roma (nel 1960-1961), degli ungheresi del Ferencváros (nel 1964-1965) e degli jugoslavi della Dinamo Zagabria (nel 1966-1967); da notare, statisticamente, che anche le prime due edizioni dell'erede ufficiosa, ovvero la Coppa UEFA, furono vinte da squadre inglesi, il che portò de facto il totale di successi consecutivi a sei da parte dei club d'oltre Manica, tra "Fiere" e UEFA.

Dei nove club che hanno vinto la Coppa delle Fiere – tre inglesi, tre spagnoli, uno italiano, uno jugoslavo (poi croato) e uno ungherese – solo uno, il Valencia, è riuscito a vincere anche la successiva Coppa UEFA/Europa League. Oltre agli spagnoli, anche Arsenal e Roma hanno disputato una o più finali del trofeo confederale, senza riuscire a vincerlo. L'Anderlecht e la Juventus sono invece le squadre che hanno perso una o più finali di Coppa delle Fiere e successivamente hanno vinto una o più volte la Coppa UEFA/Europa League.

Il pallone originale usato nella finale della prima edizione, 1955-1958, tra London XI e Barcelona XI.

L'idea iniziale per la Coppa delle Fiere prevedeva un torneo della durata di tre anni, riservato a squadre di calcio provenienti da grandi città europee che ospitavano importanti fiere commerciali internazionali. Una caratteristica distintiva era la possibilità per le squadre di schierare "rappresentative cittadine" ad hoc, composte da giocatori di club diversi della stessa città.[28] La formula del torneo ha visto delle modifiche nella seconda edizione (1958-1960), con la riduzione della durata a due anni e l'introduzione dello scontro a eliminazione diretta, eliminando i gironi che caratterizzavano la prima edizione: nonostante queste modifiche, la partecipazione rimaneva riservata a squadre di città ospitanti fiere, ma le selezioni cittadine cominciarono progressivamente a scomparire.

Dalla terza edizione (1960-1961) il torneo divenne annuale e il numero delle squadre partecipanti fu progressivamente aumentato, arrivando a oltre 60 club nell'edizione 1968-1969.[29]

Con l'introduzione della Coppa UEFA – che sostituì ufficiosamente la Coppa delle Fiere nel calendario calcistico europeo –, la UEFA uniformò le regole disciplinari e organizzative;[6] sparito già da tempo il vincolo fieristico,[30] la confederazione europea abolì definitivamente la regola "una squadra una città" propria del torneo precedente,[7] e rese impossibile la partecipazione simultanea ad altre competizioni continentali, come invece avveniva nelle prime edizioni della "Fiere".[31] In tutto ciò la federazione inglese, in autonomia, manterrà fino al 1975 il vincolo di ammettere un solo club per città. La UEFA abolirà ufficialmente la formula a inviti, retaggio della Coppa delle Fiere, solo nel 1980, sebbene già dal 1964 la partecipazione al torneo avvenisse de facto in base ai piazzamenti nei campionati nazionali.

Riconoscimento internazionale

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Le vittorie in Coppa delle Fiere, considerata dalla UEFA quale antenata e progenitrice de facto della Coppa UEFA/Europa League,[7][8] non sono annoverate nell'albo d'oro di quest'ultima poiché non riconosciute de iure dalla confederazione calcistica europea,[9] non essendosi tenute sotto la gestione e supervisione esclusiva della stessa.[32] Ciò nonostante la UEFA riconosce l'importanza storica della "Fiere" nell'avere posto le basi della futura Coppa UEFA,[33] menzionandola tra i titoli più rilevanti nell'albo d'oro di un club:[10] in tal senso, le partite della Coppa delle Fiere sono le uniche tra quelle di tornei non organizzati dalla confederazione europea, ad essere considerate dalla stessa come precedenti ufficiali tra squadre.[32][34]

La FIFA reputa la Coppa delle Fiere, a differenza di altre competizioni non organizzate dalla UEFA, come un «major honour», ovvero tra i titoli più rilevanti nel palmarès di un club.[11][12][13][14] Gestita da un comitato privato, avallato e composto da membri della federazione stessa, la Coppa delle Fiere vantava dei legami ufficiosi con la FIFA:[35] i sorteggi venivano svolti presso la sede della FIFA a Zurigo,[36] il presidente della federazione internazionale sedeva nel comitato organizzativo e premiava personalmente i vincitori del torneo.[37][38] La FIFA inserì inoltre la Coppa delle Fiere nel calendario calcistico internazionale dell'epoca, assieme ad altre competizioni europee non confederali quali Coppa Internazionale, Coppa dell'Europa Centrale, Coppa Latina e Coppa Grasshoppers.[39]

Tra gli altri organismi calcistici, l'International Federation of Football History & Statistics (IFFHS) equipara la Coppa delle Fiere alla Coppa UEFA nel calcolo dei migliori club del XX secolo[15] mentre, a livello nazionale, la Federazione Italiana Giuoco Calcio assimila questa coppa alla successiva Coppa UEFA/Europa League nel computo della tradizione sportiva,[16] annoverandola fra i titoli più rilevanti nel palmarès dei club.[40] Anche il Centro de Investigaciones de Historia y Estadística del Fútbol Español, organizzazione membro dell'IFFHS e riconosciuta dalla FIFA e dalla Federazione calcistica della Spagna, definisce la "Fiere" come di «un torneo ufficiale a tutti gli effetti»,[41][42] così come la Rec.Sport.Soccer Statistics Foundation (RSSSF) considera la Coppa delle Fiere come la terza competizione europea in ordine di prestigio, assimilandola a livello statistico alla Coppa UEFA/Europa League.[43]

Sul piano mediatico, la Coppa delle Fiere viene trattata dalle principali testate sportive europee – sia all'epoca[35][36][44] sia nei decenni seguenti[45][46][47] – al pari delle competizioni confederali, menzionandola nell'albo d'oro dei club e assimilandola de facto alla successiva Coppa UEFA/Europa League.

Finale doppia

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Edizione Incontro A R Vincitore
1955-1958 London XI - Barcellona 2-2 0-6 Barcellona[48]
1958-1960 Birmingham City - Barcellona 0-0 1-4 Barcellona
1960-1961 Birmingham City - Roma 2-2 0-2 Roma
1961-1962 Valencia - Barcellona 6-2 1-1 Valencia
1962-1963 Dinamo Zagabria - Valencia 1-2 0-2 Valencia
Edizione Luogo Incontro Risultato Vincitore
1963-1964 Barcellona (Spagna)[49] Real Saragozza - Valencia 2-1 Real Saragozza
1964-1965 Torino (Italia)[50] Juventus - Ferencváros 0-1 Ferencváros

Finale doppia

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Edizione Incontro A R Vincitore
1965-1966 Barcellona - Real Saragozza 0-1 4-2 (d.t.s.) Barcellona
1966-1967 Dinamo Zagabria - Leeds Utd 2-0 0-0 Dinamo Zagabria
1967-1968 Leeds Utd - Ferencváros 1-0 0-0 Leeds Utd
1968-1969 Newcastle Utd - Újpesti Dózsa 3-0 3-2 Newcastle Utd
1969-1970 Anderlecht - Arsenal 3-1 0-3 Arsenal
1970-1971 Juventus - Leeds Utd 2-2 1-1 Leeds Utd
Lo stesso argomento in dettaglio: Finalissima della Coppa delle Fiere.

La finalissima della Coppa delle Fiere fu organizzata dalla UEFA per assegnare definitivamente il trofeo prima della soppressione della competizione. Il match fu disputato fra i club vincitori della prima e dell'ultima edizione del torneo, rispettivamente il Barcellona[48] nel 1955-1958 e il Leeds Utd nel 1970-1971: la partita fu vinta dalla squadra spagnola col risultato di 2-1.[51]

Dal punto di vista statistico, Barcellona, Real Saragozza e Leeds Utd sono state le uniche squadre a realizzare un double, vincendo, nella stessa stagione, contemporaneamente alla Coppa delle Fiere, rispettivamente il campionato (nella stagione 1959-1960), la Coppa nazionale (nel 1963-1964) e la Coppa di Lega (nel 1967-1968). Il Ferencváros vinse il campionato ungherese del 1964 (che in quel periodo si disputava nell'arco di un solo anno solare) e la Coppa delle Fiere 1964-1965; in virtù del successo in campionato di cui sopra, la squadra partecipò alla Coppa dei Campioni 1965-1966, e concluse al secondo posto il campionato del 1965. Barcellona e Valencia sono le uniche squadre ad aver vinto due edizioni consecutive della competizione; il club valenzano, inoltre, è stato l'unico a raggiungere la finale per tre stagioni consecutive.

Il Barcellona, detentore del record di vittorie e di finali disputate, nonché del trofeo originale della Coppa delle Fiere, non viene riconosciuto dalla UEFA quale vincitore dello European Treble originale[52] (a differenza di Ajax, Bayern Monaco, Chelsea, Juventus e Manchester Utd), in quanto mai vincitore, finora, della Coppa UEFA/Europa League, competizione dove la squadra blaugrana non è mai andata oltre la semifinale. Dei nove club vincitori del trofeo, attualmente Dinamo Zagabria, Ferencvaros e Leeds United non hanno ancora vinto alcuna competizione gestita dalla UEFA. La Dinamo Zagabria, inoltre, è l'unica, finora, a non avere disputato alcuna finale in competizioni UEFA. Il Birmingham City e la Juventus sono le uniche squadre ad aver perso due finali nella competizione, e la prima delle citate l'unica nel farlo in stagioni consecutive (nel 1960 e nel 1961).

Titoli e finali

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Squadra Titoli vinti Secondi posti Finali giocate
Barcellona 3 1 4
Leeds Utd 2 1 3
Valencia 2 1 3
Real Saragozza 1 1 2
Ferencváros 1 1 2
Dinamo Zagabria 1 1 2
Roma 1 1
Newcastle Utd 1 1
Arsenal 1 1
Birmingham City 2 2
Juventus 2 2
London XI 1 1
Újpest 1 1
Anderlecht 1 1

Vittorie per nazione

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Nazione Vittorie Finaliste Anni
Bandiera della Spagna Spagna 6 3 1955-58, 1958-60, 1961-62, 1962-63, 1963-64, 1965-66
Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 4 4 1967-68, 1968-69, 1969-70, 1970-71
Bandiera dell'Italia Italia 1 2 1960-61
Bandiera dell'Ungheria Ungheria 1 2 1964-65
Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia 1 1 1966-67
Bandiera del Belgio Belgio 1

Classifica marcatori

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Maggior numero di gol

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Pos. Giocatore Squadra Gol
1 Bandiera del Brasile Waldo Machado Valencia 31
2 Bandiera della Scozia Peter Lorimer Leeds Utd 20
3 Bandiera dell'Ungheria Flórián Albert Ferencváros 19
Bandiera dell'Ungheria Ferenc Bene Újpest 19
Bandiera della Spagna José Antonio Zaldúa Barcellona 19
6 Bandiera dell'Argentina Pedro Manfredini Roma 18
7 Bandiera del Brasile Evaristo de Macedo Barcellona 17
8 Bandiera della Spagna Vicente Guillot Valencia 16
9 Bandiera della Spagna Marcelino Martínez Real Saragozza 15
10 Bandiera dell'Uruguay Héctor Núñez Valencia 14
11 Bandiera dell'Italia Giampaolo Menichelli Roma (4)
Juventus (9)
13
Bandiera della Jugoslavia Slaven Zambata Dinamo Zagabria 13
Bandiera del Portogallo João Lourenço Sporting Lisbona 13
Bandiera della Germania Ovest Karl-Heinz Thielen Colonia 13
15 Bandiera dell'Ungheria Antal Dunai Újpest 12
Bandiera della Spagna Juan Manuel Villa Real Saragozza 12
Bandiera dell'Italia Pietro Anastasi Juventus 12
18 Bandiera del SudafricaBandiera dell'Italia Eddie Firmani London XI (1)
Inter (10)
11
Bandiera dell'Ungheria Sándor Kocsis Barcellona 11
Bandiera dell'ArgentinaBandiera dell'Italia Francisco Lojacono Roma 11
Bandiera della Germania Est Henning Frenzel Bandiera della Germania Est Lipsia XI (5)
SC Lipsia (2)
Lokomotive Lipsia (4)
11
Bandiera della Scozia Alex Ferguson Dunfermline (5)
Rangers (6)
11
23 Bandiera dell'ArgentinaBandiera dell'Italia Antonio Angelillo Inter (4)
Roma (4)
Milan (2)
10
Bandiera del ParaguayBandiera della Spagna Eulogio Martínez Barcellona 10
Bandiera dell'Inghilterra Joe Baker Hibernian (4)
Arsenal (3)
Nottingham Forest (3)
10
Bandiera dell'Ungheria Máté Fenyvesi Ferencváros 10
Bandiera del Belgio Paul Van Himst Anderlecht 10
Bandiera della Scozia Billy Bremner Leeds Utd 10
Bandiera dell'Inghilterra Jack Charlton Leeds Utd 10
Bandiera dell'Inghilterra Wyn Davies Newcastle Utd 10

Classifica marcatori per stagione

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Stagione Giocatore Squadra Reti
1955-58 Bandiera della Svizzera Norbert Eschmann
Bandiera del Brasile Evaristo de Macedo
Bandiera dell'Inghilterra Cliff Holton
Bandiera della Spagna Justo Tejada
Bandiera dell'Inghilterra Peter Murphy
Losanna
Barcellona
London XI
Barcellona
Birmingham City
4
1958-60 Bandiera della Jugoslavia Bora Kostić Bandiera della Jugoslavia Belgrado XI 6
1960-61 Bandiera dell'Argentina Pedro Manfredini Roma 12
1961-62 Bandiera del Brasile Waldo Machado Valencia 10
1962-63 Bandiera dell'ArgentinaBandiera dell'Italia Francisco Lojacono
Bandiera dell'Argentina Pedro Manfredini
Roma
Roma
6
1963-64 Bandiera del Brasile Waldo Machado Valencia 6
1964-65 Bandiera dell'Inghilterra Bobby Charlton
Bandiera della Scozia Denis Law
Manchester Utd
Manchester Utd
8
1965-66 Bandiera della Germania Ovest Timo Konietzka
Bandiera della Germania Ovest Karl-Heinz Thielen
Monaco 1860
Colonia
7
1966-67 Bandiera dell'Ungheria Flórián Albert Ferencváros 8
1967-68 Bandiera della Scozia Peter Lorimer Leeds Utd 8
1968-69 Bandiera dell'Ungheria Antal Dunai
Bandiera dell'Ungheria Ferenc Bene
Bandiera della Jugoslavia Slobodan Santrač
Újpest
Újpest
OFK Belgrado
9
1969-70 Bandiera del Belgio Paul Van Himst Anderlecht 10
1970-71 Bandiera dell'Italia Pietro Anastasi Juventus 10
  1. ^ Dalla Coppa UEFA alla UEFA Europa League, su it.uefa.com, 20 aprile 2021.
  2. ^ a b c Bartoletti, p. 21.
  3. ^ (EN) Daniel Rouse, London XI vs. Barcelona: Revisiting the revolutionary Fairs Cup of 1958, su thescore.com, 1º maggio 2018.
  4. ^ Trofei non riconosciuti, un intrigo senza fine, su giocopulito.it, 14 febbraio 2017.
  5. ^ Coppe del passato, su worldsoccerstory.it.
  6. ^ a b c Vieli, p. 44.
    «The competition was very successful but the time came when the UEFA Executive Committee thought that such a major competition should be governed and organised by UEFA itself, which could ensure that standard rules were followed and could deal with refereeing and disciplinary matters»
    .
  7. ^ a b c Vieli, p. 44.
    «With new ownership came a new name and new regulations, which is why the Inter-Cities Fairs Cup winners do not appear on the list of UEFA Cup winners. Participating teams no longer had to come from cities with trade fairs, and the 'one city, one team' rule was also abolished. The 64 participants were now selected on the basis of sporting merit, i.e. their finishing position in the previous season's domestic league championship»
  8. ^ a b Vieli, p. 45.
  9. ^ a b (EN) UEFA Cup: All-time finals, su en.archive.uefa.com, Union of European Football Associations, 30 giugno 2005 (archiviato dall'url originale il 31 agosto 2015).
    «The UEFA Cup replaced the Inter-Cities Fairs Cup in the 1971/72 season. The list of finals from that competition are listed below, but please note that the Fairs Cup is not considered a UEFA competition, and hence clubs' records in the Fairs Cup are not considered part of their European record»
  10. ^ a b Roma - Feyenoord: per chi fare il tifo in finale di UEFA Europa Conference League?, su it.uefa.com, 24 maggio 2022.
  11. ^ a b (EN) Barcelona, more than a club, su fifa.com (archiviato dall'url originale il 29 aprile 2015).
  12. ^ a b (EN) Roma ready to build new empire, su fifa.com (archiviato dall'url originale il 17 agosto 2015).
  13. ^ a b (EN) Valencia, 90 years of passion, su fifa.com (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2014).
  14. ^ a b (EN) The Gunners' enduring glory, su fifa.com (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2013).
  15. ^ a b (EN) Europe's Club of the Century, in International Federation of Football History & Statistics, 10 settembre 2009. URL consultato il 14 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2012).
  16. ^ a b Comunicato ufficiale n. 171/A (PDF), Federazione Italiana Giuoco Calcio, 27 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2018).
  17. ^ a b c (EN) Fifty years on from the Fairs Cup, a forgotten tournament in European football, su insidethegames.biz, 19 febbraio 2021.
  18. ^ (EN) Fairs Fare – The Story Of The 1958 Fairs Cup Final, su beyondthelastman.com, 1º novembre 2019.
  19. ^ a b 1954-1962: La nascita della UEFA, su it.uefa.com.
  20. ^ a b c d e f g h i Bartoletti, p. 22.
  21. ^ Chiesa, p. 586.
  22. ^ La Coppa delle Fiere, su goal.com, 6 maggio 2022.
  23. ^ Varata a Basilea la Coppa Inter-Città, in Corriere dello Sport, 20 aprile 1955, p. 4 (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2016).
  24. ^ (EN) James Dart, Are Liverpool the worst European champions ever?, su guardian.co.uk, 1º giugno 2005 (archiviato dall'url originale il 4 maggio 2008).
  25. ^ a b (ES) Arnau Segura, El Barça y la Copa de Ferias, su panenka.org, 22 settembre 2021.
  26. ^ (ES) Cara y cruz de los ingleses (PDF), in El Mundo Deportivo, 2 maggio 1958, p. 1.
  27. ^ Fairs' Cup, su rsssf.com.
  28. ^ Ciò permetteva a città come Londra e Barcellona di creare vere e proprie selezioni cittadine, mentre altre, come Milano, partecipavano con club esistenti, come l'Inter.
  29. ^ In molti casi non cambiò la regola cittadina. La Grecia ad esempio fu sistematicamente rappresentata dal miglior club di Salonicco, aggiungendo una squadra di Atene solo per le ultime edizioni a 64 ingressi. Un identico sistema valse per Plovdiv in Bulgaria, aggiungendo poi una squadra di Sofia. La Romania mandò un club di Ploiești prima di virare su un puro invito. Anche l'Austria, nell'ambito di inviti, mandava sempre almeno un club di Vienna. Infine l'Inghilterra si basò dapprima sulla città di Birmingham e qualche eventuale invito, ma dal 1964 adottò anch'essa la classifica.
  30. ^ (ES) Arnau Segura, El Barça y la Copa de Ferias, su panenka.org, 22 settembre 2021.
    «El torneo también afloja sus condiciones de entrada, permitiendo la participación de equipos sin ferias internacionales y permitiendo más de un set por ciudad»
  31. ^ In diversi casi squadre di club disputarono nella stessa stagione sia la Coppa delle Fiere che la Coppa dei Campioni o la Coppa delle Coppe, come ad esempio il Manchester Utd nell'annata 1964-1965.
  32. ^ a b UEFA Champions League - Stagione 2019/20 - Cartelle stampa, su it.uefa.com (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2021).
  33. ^ (EN) UEFA Cup and UEFA Europa League: Five decades of glory, su uefa.com, 17 maggio 2022.
  34. ^ (ES) Gonzalo Aguado, En busca de un premio menor, su es.uefa.com, 8 dicembre 2009.
    «Anteriormente, los equipos solo se habían visto una vez las caras en partido oficial, en la primera ronda de la Copa de Ferias 1963/64. El Atlético se clasificó gracias a un 2-1 en casa, ya que el partido en tierras lusas acabó con empate a cero»
  35. ^ a b (ES) Vicente Esquiroz, La Selección de Copenhague, actuará en Las Corts el día de Navidad, in El Mundo Deportivo, 31 ottobre 1955, p. 8.
    «– Importancia que concede la F.I.F.A. a ese torneo?
    – Pues, se le concede la misma importancia que, por ejempio, tiene la «Copa Europa». Puedo asegurarle que, dentro del seno del organismo internacional de fùtbol, a este Torneo de fútbol entre ciudades en Ferias, se le concede gran relieve.»
  36. ^ a b (ES) Balonazos, in El Mundo Deportivo, 16 settembre 1967, p. 11.
  37. ^ (ES) David Salinas, Propietarios de la Copa de Ferias, su sport.es, 22 settembre 2018.
    «Tampoco hubo dudas sobre quién tendría el honor de entregar la preciada copa: Sir Stanley Rous, presidente de la FIFA y miembro del Comité Ejecutivo de la Copa de Ferias»
  38. ^ The Inter-Cities Fairs Cup Final win which silenced Leeds United's critics, su yorkshireeveningpost.co.uk.
  39. ^ Queste le competizioni internazionali ufficialmente riconosciute dalla FIFA, in Corriere dello Sport, 18 dicembre 1958, p. 3 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2014).
  40. ^ Competizioni internazionali, su legaseriea.it.
  41. ^ (ES) CIHEFE considera la Copa de Ferias como un torneo oficial a todos los efectos, su mundodeportivo.com, 29 settembre 2013.
  42. ^ (ES) A. Alberola, La historia sí reconoce las Copas de Ferias, su superdeporte.es, 30 settembre 2013.
  43. ^ (EN) The C3 (C3.1 + C3.2 + C3.3) all-time table (from 1956/58), su foot.faugeras.net, Rec.Sport.Soccer Statistics Foundation.
  44. ^ Juve-Colonia in Coppa Fiere, in La Stampa, 26 marzo 1971, p. 18.
  45. ^ (ES) Julián García Candau, La FIFA bendijo la Copa de Ferias, su levante-emv.com, 20 settembre 2013.
  46. ^ (FR) Le barème du Top 100 des clubs en Coupes d'Europe, su lequipe.fr, 2 giugno 2015.
  47. ^ La Coppa delle Fiere e quella delle belve, su corrieredellosport.it, 22 maggio 2019.
  48. ^ a b L'edizione fu in realtà vinta dalla rappresentativa cittadina del Barcelona XI, tuttavia il titolo fu riconosciuto a posteriori al Club de Fútbol Barcelona poiché i giocatori che componevano la selezione barcellonese militavano nel club azulgrana.
  49. ^ La finale venne disputata in partita unica, ma in campo neutro.
  50. ^ La finale venne disputata in partita unica a Torino su delibera del Comitato Organizzatore del torneo; fu l'unico caso, dal 1958 al 1971, in cui la finale in partita unica si disputò in casa di una delle due finaliste, cfr. Juventus - Ferencvaros finale della Coppa delle Fiere, in La Stampa, 17 giugno 1965, p. 8. URL consultato il 15 giugno 2013.
  51. ^ (EN) El FC Barcelona se adjudica el trofeo en propiedad en el epílogo de la Copa de Ferias, su europaenjuego.wordpress.com, 16 ottobre 2008.
  52. ^ (ES) Un dilema histórico (PDF), in El Mundo Deportivo, 23 settembre 2003.
  • Marino Bartoletti, Coppa delle Fiere, figlia della ricostruzione, in Calcio 2000, nº 4 (29), Milano, Action Group, aprile 2000.
  • Carlo F. Chiesa, La grande storia del calcio italiano, 37ª puntata, Bologna, Guerin Sportivo, aprile 2015, ISBN non esistente.
  • (EN) André Vieli, 60 years at the heart of football (PDF), Union of European Football Associations, 2014, DOI:10.22005/bcu.175315.

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