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Emanuele Naboni
[modifica | modifica wikitesto]Emanuele Naboni (Monza, 16 maggio 1975) è un architetto italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Emanuele Naboni è un architetto e consulente, noto per aver introdotto il concetto di progettazione rigenerativa digitale nell’adattamento ai cambiamenti climatici[1] dell'ambiente costruito. Basandosi su principi ecologici, processi di cattura della CO₂ e considerazioni sulla salute, il suo lavoro introduce forme urbane, tipologie edilizie e tecnologie per migliorare la resilienza climatica.
Naboni integra scripting con software come Grasshopper e componenti personalizzati di Ladybug Tools, applicando flussi di lavoro parametrici che combinano termodinamica, conoscenze biologiche, analisi del ciclo del carbonio e considerazioni mediche con geometria, strategie sui materiali e modellazione operativa. La sua ricerca si traduce in prototipi realizzati in scala reale, in collaborazione con studi di architettura e istituti di ricerca, privilegiando vitalità ecologica, assorbimento di CO₂ e benessere.
Formazione
[modifica | modifica wikitesto]Naboni ha conseguito il dottorato in Tecnologia dell’Architettura presso il [[Politecnico di Milano], svolgendo tre anni di ricerca specialistica all’University of California, Berkeley sotto la guida del prof. Vladimir Bazjanac[2]. Ha frequentato corsi di Building Simulation a UC Berkeley e successivamente ha completato studi post-dottorato al Lawrence Berkeley National Laboratory (LBNL), collaborando con Stephen Selkowitz e il team di EnergyPlus, perfezionando moduli per la simulazione delle facciate.
Carriera accademica
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2010 è entrato alla Royal Danish Academy come professore associato, lavorando alla diffusione del design sostenibile insieme a Brian Edwards e Torben Dahl. Dal 2015 partecipa al Master of Architecture in Extreme Environments, dove si concentra sullo sviluppo digitale di prototipi architettonici rigenerativi. Nel 2020 ha fatto parte del team che ha ricevuto il Global Award for Teaching dall’International Association of Architects per la sua pedagogia innovativa.
È stato professore invitato presso istituzioni come la NTNU (Norvegia), la ETH Zurich Future Cities Laboratory, l’EPFL di Losanna, la Architectural Association, la UC Berkeley, la UNSW Sydney e la TUM. Dal 2023 è accademico al Norman Foster Institute di Madrid (in collaborazione con il MIT Media Lab). Ha tenuto conferenze in oltre 120 università internazionali, tra cui TU Delft, Aalto University, NUS, University of Stuttgart, Oxford University e The Bartlett School of Architecture.
Dal 2020 collabora con Mario Cucinella presso la School of Sustainability (SOS) a Milano e presso l’Università di Parma. Nel 2023 è diventato professore aggiunto alla UNSW Sydney, lavorando con il prof. Mat Santamouris. Nel 2024 ha ricevuto il titolo di Distinguished Professor Beatriz Galindo all’Università di Siviglia.
Lavoro sulla progettazione rigenerativa
[modifica | modifica wikitesto]La concezione di progettazione rigenerativa di Naboni prevede che la progettazione urbana e l'architettura ripristinino i sistemi ecologici, decarbonizzino e migliorino la salute umana. Integra strumenti di modellazione digitale basata sui dati per sviluppare forme urbane e soluzioni architettoniche illustrate in Regenerative Design in Digital Practice: A Handbook for the Built Environment[3]. È consulente del Living Future Institute, creatore del Living Building Challenge.
Lavoro sui cambiamenti climatici
[modifica | modifica wikitesto]Naboni si occupa anche di adattamento climatico, come descritto in Adaptation to Heat (Elsevier, in uscita nel 2025)[4]. Al LBNL[5] ha sviluppato un framework che integra modellazione termodinamica, biologica e del ciclo del carbonio, unito a considerazioni sulla salute, per anticipare condizioni climatiche estreme[6]. Ha lavorato su adattamenti climatici per Expo 2015 a Milano, per Göteborg, il campus dell’EPFL e la città di Riyadh. È consulente per le future stazioni ferroviarie in Italia e ha collaborato a masterplan in Medio Oriente e Cina, oltre a partecipare a progetti con la Commissione europea (TAIEX), l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e BUILDUP.
Consulenza progettuale
[modifica | modifica wikitesto]In California, Naboni ha affinato le tecniche di simulazione con Loisos + Ubbelohde, collaborando poi con Arup Group, Renzo Piano Building Workshop, William McDonough + Partners e Kengo Kuma & Associates. Ha lavorato allo sviluppo del progetto Nuvola Lavazza a Torino, della nuova stazione ferroviaria di Roma Fiumicino e del Murabba Master Plan di Riyadh (circa 20 km² comprendenti il Mukab, una struttura di 400 × 400 × 400 metri).
Ha contribuito a prototipi rigenerativi e adattivi esposti al Chicago Museum of Science and Industry, al MoMA di New York, alla Biennale di Venezia e al London Building Centre. Tra i suoi lavori figurano sistemi di facciata sviluppati con il Politecnico di Milano e Laminam, involucri ventilati ad alte prestazioni e schermature sostenibili come i Soft-cells Kvadrat Roller Blinds©. Ha realizzato oltre 200 prototipi architettonici per il cambiamento climatico, supportando ricerche su ambienti estremi alla Royal Danish Academy. Fra i progetti, il Japan Climatic Prototype (in collaborazione con Kengo Kuma & Associates e la Royal Danish Academy per il LIXIL International Competition) e Thermal Comfort in Healthy Homes, RIBA Books, focalizzato su soluzioni per Tanzania e Thailandia (con Jakob Knudsen). Ha inoltre contribuito al XLam Wood Prototype con il CINARK della Royal Danish Academy.
Ricerca, pubblicazioni e lavoro editoriale
[modifica | modifica wikitesto]Le pubblicazioni di Naboni, edite da Taylor & Francis, Elsevier, RIBA e DETAIL[7], riguardano la progettazione rigenerativa per soluzioni climaticamente sensibili. È autore di:
- Green Buildings Pay (Routledge)[8]
- Regenerative Design in Digital Practice[3]
- Adaptation to Heat (Elsevier, in uscita nel 2025)[4]
È associate editor di Energy and Buildings[9] e dirige la rivista YouBuild. Ha inoltre partecipato a conferenze internazionali, tra cui quelle di PLEA (Passive and Low Energy Architecture).
Copertura mediatica
[modifica | modifica wikitesto]Il lavoro di Naboni è stato presentato da testate internazionali, tra cui The New York Times, The Guardian, Microsoft Innovation Magazine, Dezeen, ArchDaily, Il Sole 24 Ore, Architectural Record, Domus, Architectural Review, Architizer, Casabella, Abitare, Ottagono, Radio 2 (Italia) e “Arup World Annual Issue”. Un capitolo dedicato al suo lavoro compare in Computational Design Across Scales[10].
Riferimenti
[modifica | modifica wikitesto]- ^ World Architecture – Emanuele Naboni e il digital design per l'adattamento climatico
- ^ Profilo di Vladimir Bazjanac presso Stanford
- ^ a b Regenerative Design in Digital Practice: A Handbook for the Built Environment
- ^ a b Adaptation to Heat, Elsevier
- ^ Lawrence Berkeley National Laboratory
- ^ COAM – Masterclass con Emanuele Naboni
- ^ Detail, articolo su Naboni
- ^ Green Buildings Pay su Routledge
- ^ Energy and Buildings – Editorial Board
- ^ Computational Design Across Scales, Springer
{== Dichiarazione di conflitto di interessi ==
Salve a tutti, dichiaro di avere un potenziale conflitto di interessi nella stesura di questa voce, in quanto
conosco direttamente Emanuele Naboni per via di interessi affini, ho letto i suoi libri,
ho partecipato a suoi congressi e apprezzo la sua ricerca nel settore.
Cercherò di mantenere un punto di vista neutrale,
ma resto a disposizione della comunità per eventuali revisioni o commenti sul testo.
--EngTechAdvisor (msg) 14:02, 1 gen 2025 (CET)