Parco siderurgico di Chiesa Vecchia

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Ingresso del parco siderurgico (2017)

Il Parco siderurgico di Chiesa Vecchia è un parco istituito nel 2016, nato per recuperare l'antico "villaggio minerario" di località "Chiesa Vecchia" nel territorio della Ferdinandea a Stilo nella provincia di Reggio Calabria.

Chiesa e Palazzo amministrativo

La prima attestazione scritta del villaggio siderurgico si ha nel 1602, durante il periodo delle Regie ferriere di Stilo[1], il Commissario delle ferriere operanti nel Bosco di Stilo chiede dei finanziamenti per ricostruire in muratura le baracche in cui vivono gli operai e i magazzini[1][2].

Bisogna attendere il secolo successivo per avere nuove notizie, e precisamente la nascita delle Reali ferriere ed Officine di Mongiana. Nel 1768 Il primo "Amministratore delle Regie Ferriere e Fonderie e Regio Capitano a Guerra del casale di Pazzano" G. F. Conty chiede alla Regia Corte per il villaggio di "Chiesa Vecchia" di sostituire il nuovo parroco con uno che sia anche medico per i fonditori (chi lavorava col forno fusore) e le loro famiglie[2] come Paolo Bosco di Bivongi[2]. Il Re accettò[2].

La prima scoperta dell'esistenza del villaggio siderurgico avvenne nel 1985 ad opera di Danilo Franco, Salvatore Riggio e Giorgio Metastasio[2]. Un primo articolo scientifico al riguardo venne pubblicato nel 1992 dagli stessi Salvatore Riggio e da Danilo Franco su Quaderni ACAI ed un secondo l'anno successivo su "Bollettino Ass. per A..I. industriale di Napoli"[2][3].

Finanziamento per lo scavo, il restauro e la valorizzazione

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L'opera è stata finanziata nell'ambito del POR Calabria 2007-2013 e confinanziato con i fondi FESR per un totale di 450.000€[3]. Gli enti appaltanti: Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e Direzione regionale per i beni paesaggistici della Calabria[3].

Il villaggio siderurgico

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Palazzo amministrativo

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Alcuni resti del Palazzo amministrativo

Palazzo in muratura[4][5] di pietrame di forma quadrangolare di almeno 2 piani del XVII secolo e rimaneggiato 3 volte fino al XVIII secolo. Dovrebbe esser stato costruito dal 1612 al 1620[5]. Un locale sarebbe stato adibito a magazzino per il ferro dolce, uno ampio come quartiere dell'artiglieria[2]. Al piano superiore sarebbe stato disposto l'abitazione per l'amministratore. Il portale, ora non più presente, era in granito come alcuni elementi della navata. Ai alti vi sono delle lesene e delle nicchie angolari[2]. Sono rimaste delle tracce di quadrature dipinte di colore rosso e giallo[2].

Resti della chiesa, ingresso

La chiesa dedicata forse a San Giovanni Battista[2] fu probabilmente uno diversi edifici che fu rifatto in muratura[6] nel XVII secolo. Il progetto fu seguito dal genio militare Gioffredo[6][7]. A seguito delle proteste dei lavoratori che in caso di morte dovevano trasportare i defunti sino al cimitero di Fabrizia dalla direzione dello stabilimento fu approvato anche la creazione di un cimitero "fuori le mura[6]. La chiesa fu costruita in parte con fondi del governo pari a 600 ducati in parte con fondi degli operai per un valore pari a 300 ducati[6]. Gioffredo la costruì nello stile delle cappelle militari. Nel 1855 fu restaurata dal Savino[6].

La chiesa ha un impianto settecentesco, muratura in conci di pietrame con inserzione di laterizi. Al di sotto vi era una cripta di sepoltura[2]. Nel '600 c'è il primo riferimento ritrovato ad un parrocco: don Marco Sotira[5].

Settore produttivo: fornace

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Resti del forno fusore (2024)

All'interno di ciò che resta dell'opificio, i resti del forno fusore rappresentano un unicum nel panorama italiano per due motivi: per la permanenza in situ dopo un lungo periodo di abbandono e perché potrebbe essere un forno di tipo "a manica" cinquecentesco e/o "cannecchio" settecento[2] o più precisamente una via di mezzo. Costruito a cavallo tra '700 e '800 a forma di tronco di piramide quadrangolare rovesciato[2], partirà da un'altezza tra i 7 e gli 8 metri appena costruito fino ad una tra i 10 e gli 11 metri[2].

Le case degli operai

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Essendo state costruite in legno sono andate perdute[2].

  1. ^ a b Panarello 2015.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o Il villaggio siderurgico di "Chiesa Vecchia" di Stilo, in telemia.it, 05-02-2017. URL consultato il 13-09-2017.
  3. ^ a b c Insediamento villaggio minerario località Chiesa Vecchia (PDF), in beniculturalicalabria.it. URL consultato il 14-09-2017.
  4. ^ Franco 2003.
  5. ^ a b c Panarello 2015.
  6. ^ a b c d e Fiorenza 2024.
  7. ^ G. E. Rubino, Aspetti e problemi della siderurgia pubblica in Calabria dal secolo XVIII all'Unità, Restauro 38-39, Napoli 1978

Voci correlate

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Altri progetti

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