Cibo da asporto

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Disambiguazione – "Takeaway" rimanda qui. Se stai cercando il film, vedi Takeaway (film 2021).
Pizza da asporto servita in una scatola di cartone

Il cibo da asporto è la preparazione alimentare acquistata in ristoranti o altri locali di produzione e vendita, che il cliente intende consumare altrove, a casa propria o come cibo da strada. Nella lingua italiana è anche molto usato il forestierismo inglese (britannico) take away.[1][2][3] Nelle varie nazioni esso viene proposto, spesso, con inerenza agli usi e consumi tipici della cultura gastronomica locale.

In Italia, l'attività di ristorazione senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto è classificata dall'ISTAT con il codice statistico 56.10.20 della classificazione ATECO 2007[4].

In Italia prevalgono le pizzerie da asporto, i locali di prodotti al taglio come le rosticcerie, e, nel tempo, anche locali di pastasciutta da asporto e locali di cucina non italiana (per esempio cinese, giapponese, greco, ecc.)[5].

Nel 2020, l'Osservatorio annuale sul mercato dell'online food delivery ha svelato che la pizza è la cucina più ordinata nelle 30 città italiane prese in esame durante l'indagine.[6]

Durante la pandemia causata da COVID-19, in particolare durante i periodi con restrizioni più stringenti, le norme hanno consentito ai ristoratori di offrire esclusivamente servizi di asporto o consegna a domicilio, questo ha portato molti ristoranti dei quartieri degli affari a perdere buona parte della loro clientela.[7]

Piatto di cucina cantonese servito in un contenitore polistirenico

Fra i locali che forniscono il servizio al tavolo, alcuni offrono anche cibo da asporto Il cibo da asporto è sovente più economico rispetto alle stesse preparazioni servite al tavolo.

Numerosi sono i locali che, non prevedendo il servizio al tavolo, nascono e si specializzano proprio nella preparazione e nel confezionamento di cibi da portare all'esterno per consumarlo in seguito. Tutt'al più, in quest'ultima tipologia di locali, vi è la possibilità di consumare il cibo su semplici tavolini o al bancone, ma sempre con un servizio ridotto al minimo o assente. In alcuni paesi, soprattutto nel Nord America, quando il cibo da asporto è consumato dentro al locale è usanza diffusa lasciare una piccola mancia.[8]

Esistono anche dei 'ghost kitchen' ovvero un ristorante che sarà di fatto invisibile alla clientela, poiché non deputato all'accoglienza dei commensali, ma dotato esclusivamente di un piano di lavoro per la realizzazione dei piatti.[9]

Pizza a domicilio a Hong Kong

Molti locali specializzati nel cibo da asporto offrono anche il servizio di consegna a domicilio, in particolar modo le pizzerie. Negli anni 2010 si è visto una crescita di compagnie di consegna di cibo in rete. Si potrebbe citare Deliveroo, JustEat, Foodracers, Foodora, Moovenda, Mymenu, Uber Eats e Zushi.

Il cibo da asporto è confezionato, di solito, in appositi contenitori di carta, cartone, plastica, o in contenitori alimentari in polistirene.

  1. ^ take away: significato e definizione - Dizionari, su take away: significato e definizione - Dizionari - La Repubblica. URL consultato il 12 gennaio 2021.
  2. ^ How to Use Takeaway and takeout Correctly – Grammarist, su grammarist.com. URL consultato il 12 gennaio 2021.
  3. ^ (EN) Sunday Levity: Paradise Secured – The Acorn, su acorn.nationalinterest.in. URL consultato il 12 gennaio 2021.
  4. ^ Ristorazione senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto, su codiceateco.it. URL consultato il 17 maggio 2018.
  5. ^ Takeaway: come cambiano le abitudini alimentari in Italia, su Il Fatto Alimentare. URL consultato il 17 maggio 2018.
  6. ^ Cibo a domicilio: le specialità più ordinate in Italia nel 2020, su initalia.virgilio.it. URL consultato il 12 gennaio 2021.
  7. ^ (EN) Dany Mitzman, Coronavirus: Italians find new ways to eat out, su bbc.com. URL consultato il 12 gennaio 2021.
  8. ^ mance negli USA – come stanno davvero le cose, su uberti.eu. URL consultato il 12 gennaio 2021.
  9. ^ Ghost kitchen, letteralmente “cucine fantasma”: di cosa si tratta, su Food Blog, 10 aprile 2020. URL consultato il 12 gennaio 2021.

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