Utente:Giampiero86/Sandbox3
Locomotiva FFS Am 4/6 | |
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Locomotiva a turbina a gas | |
La locomotiva durante una corsa di prova | |
Anni di costruzione | 1941 |
Anni di esercizio | 1941-1954 |
Quantità prodotta | 1 |
Costruttore | SLM-BBC |
Lunghezza | 17.000 mm |
Larghezza | 2.950 mm |
Altezza | 4.250 mm |
Scartamento | 1.435 mm |
Massa a vuoto | 92 t |
Rodiggio | (1A)Bo(A1) |
Diametro ruote motrici | 1.230 mm |
Diametro ruote portanti | 950 mm |
Tipo di trasmissione | elettrica |
Potenza installata | 2.200 CV a 5200 giri/min |
Sforzo all'avviamento | 13.000 kg da 0 a 26 km/h |
Velocità massima omologata | 110 km/h |
La locomotiva Am 4/6 delle Ferrovie Federali Svizzere (FFS) era una locomotiva azionata da una turbina a gas.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La locomotiva venne ordinata ad inizio 1939 per il servizio su linee secondarie il cui traffico non giustificava la loro elettrificazione[1]. Effettuò le prime corse di prova sulla rete FFS nel 1941[2] e dal 25 maggio 1943 venne impiegata in servizio regolare sul percorso Winterthur-Eglisau-Stein-Säckingen (linee Winterthur-Bülach-Koblenz e Koblenz-Stein-Säckingen)[3] fino al 18 luglio 1944, percorrendo 50.000 km senza problemi[1].
Immatricolata Am 4/6 1101, fu acquisita ufficialmente dalle FFS il 1° ottobre 1944[4]. La locomotiva venne provata anche all'estero: tra il 1945 e il 1946 venne impiegata dalle SNCF per treni rapidi da Basilea verso Strasburgo e Chaumont, mentre dal 20 giugno al 2 novembre 1950 fu noleggiata alla Deutsche Bundesbahn[5] che la impiegarono sulla tratta Monaco-Würzburg[1]. In Svizzera le FFS la impiegarono per treni rapidi da Basilea verso Berna, Lucerna e Zurigo[1].
Nel 1954 la locomotiva venne accantonata a causa di un guasto alla turbina provocato da un surriscaldamento, che non venne riparato perché troppo costoso e a causa dell'elettrificazione della rete; la Am 4/6 aveva percorso 410.000 km[1]. Nel 1958 venne deciso di ricostruire la locomotiva come locomotiva elettrica tricorrente, per raccogliere esperienze in vista della realizzazione degli elettrotreni TEE: rientrata in servizio nel 1961 e ribattezzata Ae 4/6 III, venne impiegata a Ginevra e dintorni sino alla demolizione avvenuta nel 1978[1].
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Venne utilizzata una trasmissione elettrica, già sperimentata dalla Brown Boveri (costruttrice insieme alla SLM del mezzo) su automotrici Diesel-elettriche: si voleva evitare l'impiego di soluzioni tecniche non sperimentate.
La turbina installata erogava una potenza di circa 8000 CV, di cui 6000 assorbiti dal compressore: ne restavano a disposizione 2200 per azionare i quattro motori elettrici della locomotiva (di rodiggio 1A-Bo-A1) che poteva essere spinta a 110 km/h. Per l'avviamento della turbina era installato un motore Diesel ausiliario da 75 kW.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f (DE) Eine Pionierleistung der SBB, in Neue Zürcher Zeitung, Zurigo, 8 giugno 2005. URL consultato l'8 ottobre 2024.
- ^ (FR) Traction et ateliers, in Rapport de gestion et comptes des Chemins de fer fédéraux 1941, Berna, Ferrovie Federali Svizzere, p. 26.
- ^ (FR) Traction et ateliers, in Rapport de gestion et comptes des Chemins de fer fédéraux 1943, Berna, Ferrovie Federali Svizzere, p. 24.
- ^ (FR) Traction et ateliers, in Rapport de gestion et comptes des Chemins de fer fédéraux 1944, Berna, Ferrovie Federali Svizzere, pp. 26-27.
- ^ (FR) Traction et ateliers, in Rapport de gestion et comptes des Chemins de fer fédéraux suisses 1950, Berna, Ferrovie Federali Svizzere, p. 17.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Adolf Meyer, The first gas-turbine locomotive (PDF), in The Brown Boveri Review, XXIX, n. 5, Baden, Brown, Boveri & Cie, maggio 1942, pp. 115-126. URL consultato l'8 ottobre 2024.
- (DE) Adolf Meyer, Die erste Gasturbinen-Lokomotive, in Schweizerische Bauzeitung, vol. 119, n. 20, Zurigo, Verlag C. & W. Jegher, 16 maggio 1942, pp. 229-233. URL consultato l'8 ottobre 2024.
- (DE) Adolf Meyer, Die erste Gasturbinen-Lokomotive, in Schweizerische Bauzeitung, vol. 119, n. 21, Zurigo, Verlag C. & W. Jegher, 23 maggio 1942, pp. 241-242. URL consultato l'8 ottobre 2024.