Unione mistica
Nella teologia cristiana, si parla di unione mistica (o nella tradizione teologica latina unio mystica) quando si descrive lo stretto legame esistenziale personale, la comunione, che unisce il cristiano con Gesù Cristo e per la quale egli partecipa ai benefici salvifici della sua vita, morte e risurrezione. Questa comunione è detta "mistica" perché è realizzata in modo misterioso e soprannaturale.
Descrizione della dottrina
[modifica | modifica wikitesto]Gesù paragona lo stretto legame che esiste fra lui e i suoi discepoli come l'unione del tralcio con la vite: "Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto" (Giovanni 15:5). Il termine-chiave che la descrive è "dimorare" o "rimanere" in lui.
"In quel giorno conoscerete che io sono nel Padre mio, e voi in me e io in voi" (Giovanni 14:20). "Dimorate in me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dar frutto se non rimane nella vite, così neppure voi, se non dimorate in me" (Giovanni 15:4); "Chiunque è nato da Dio non persiste nel commettere peccato, perché il seme divino rimane in lui, e non può persistere nel peccare perché è nato da Dio. In questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chiunque non pratica la giustizia non è da Dio; come pure chi non ama suo fratello" (1 Giovanni 3:9,10). "Da questo conosciamo che rimaniamo in lui ed egli in noi: dal fatto che ci ha dato del suo Spirito. E noi abbiamo veduto e testimoniamo che il Padre ha mandato il Figlio per essere il Salvatore del mondo. Chi riconosce pubblicamente che Gesù è il Figlio di Dio, Dio rimane in lui ed egli in Dio"(1 Giovanni 4:13-15).
La Scrittura ne parla come dell'essere "in Cristo", o "Cristo (che abita) in noi": "Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove" (2 Corinzi 5:17). "Esaminatevi per vedere se siete nella fede; mettetevi alla prova. Non riconoscete che Gesù Cristo è in voi? A meno che l'esito della prova sia negativo" (2 Corinzi 13:5). "...e faccia sì che Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, perché, radicati e fondati nell'amore" (Efesini 3:17). La Scrittura usa pure l'espressione "camminare in Cristo" quando il cristiano vive in sintonia con Cristo: "Come dunque avete ricevuto Cristo Gesù, il Signore, così camminate in lui" (Colossesi 2:6).
L'unione mistica è "esistenziale", perché lega strettamente il destino del cristiano a quello di Cristo: "Perché se siamo stati totalmente uniti a lui in una morte simile alla sua, lo saremo anche in una risurrezione simile alla sua" (Romani 6:5). "Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra" (Giovanni 15:20). "Chi si unisce al Signore è uno spirito solo con lui" (1 Corinzi 6:17), parlando di quanto inappropriato sia per un cristiano unirsi sessualmente ad una prostituta. I nostri corpi sono membra di Cristo, "un corpo solo con Lui". Il nostro corpo è "tempio dello Spirito Santo", "non apparteniamo a noi stessi" (19), siamo stati "comprati a caro prezzo" (20). Per Paolo l'unione del cristiano con Cristo è una realtà chiamata ad essere così profonda che può dire: "Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato sé stesso per me" (Galati 2:20).
Il cristiano esistenzialmente è parte del corpo di Cristo, del quale è un membro. La chiesa... "che è il corpo di lui, il compimento di colui che porta a compimento ogni cosa in tutti... seguendo la verità nell'amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo... Da lui tutto il corpo ben collegato e ben connesso mediante l'aiuto fornito da tutte le giunture, trae il proprio sviluppo nella misura del vigore di ogni singola parte, per edificare sé stesso nell'amore ...nessuno odia la propria persona, anzi la nutre e la cura teneramente, come anche Cristo fa per la chiesa, poiché siamo membra del suo corpo" (Efesini 1:23; 4:16; 5:29,30). I credenti fanno parte del corpo di Cristo.
L'unione mistica dei cristiani con Cristo fornisce la base dell'unione dei credenti fra di loro, e, di conseguenza della comunione dei Santi. Sono animati dallo stesso spirito, riempiti dello stesso amore, si trovano nella stessa fede, sono impegnati nello stesso conflitto spirituale, sono legati dagli stessi obiettivi.
Differenze teologiche
[modifica | modifica wikitesto]Nell'ambito del cristianesimo vi sono diversità di approcci al tema dell'unione mistica.
Per il cattolicesimo romano e parte dell'anglicanesimo e del luteranesimo, questo legame è stabilito dal battesimo e nutrito dai sacramenti, essendo considerati lo strumento privilegiato per il quale viene comunicata la grazia.
Il misticismo accentua così tanto l'identificazione di Cristo con il cristiano, che, esso afferma, avviene una sorta di fusione totale dove però rimangono persone distinte.
Il razionalismo religioso concepisce Dio come una realtà immanente nel mondo ed in ogni spirito umano. Cristo sarebbe immanente nella natura e nello spirito umano. La salvezza è quindi concepita in modo universalista, indipendentemente dalla consapevole adesione di fede dell'individuo a Cristo. Per questo spesso cita il testo biblico: "Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati" (1 Corinzi 15:22).
Unione mistica nella teologia riformata
[modifica | modifica wikitesto]La teologia riformata critica gli approcci suddetti per diversi motivi.
Esso nega che l'unione mistica, come dice il sacramentalismo, dipenda da pratiche sacramentali, essendo esse, semmai, solo una conferma esteriore della realtà del rapporto di amore, fiducia ed ubbidienza del credente con il suo Signore, Salvatore e Maestro. Il protestantesimo, infatti, non attribuisce ai sacramenti alcun automatismo o potere loro intrinseco. "Questa è forse la l'interpretazione erronea più perniciosa che si possa dare alla natura di questa unione" (C. H. Strong). Essa rende la grazia di Dio una sorta di "sostanza" di cui la Chiesa sarebbe depositaria e che trasmetterebbe tramite i sacramenti, perdendo completamente di vista il fatto che i sacramenti non possono stabilire questa unione, ma solo presupporla.
Essa contesta il misticismo affermando come Dio non si confonda mai con la creatura umana. Può unirsi ad essa, come, per esempio nell'unione ipostatica di Dio e uomo in Cristo.
Altri (soprattutto sociniani ed arminiani) vedono l'unione fra Cristo e il cristiano come una semplice unione morale, un'unione di amore e simpatia, come quella che vi può essere fra un maestro ed il suo allievo o fra amico ed amico. Non si tratterebbe quindi di un'unione esistenziale se non un'amorevole adesione a Cristo, un servizio amichevole liberamente reso a Lui, una semplice accoglienza del messaggio del Regno di Dio.
Considera, infine, come il razionalismo dell'universalismo immanentista contraddica l'insegnamento del Nuovo Testamento.
La fede riformata, descrivendo l'unione mistica descrive:
(1) La sua origine. Questo stretto legame personale trova negli eterni decreti di Dio il suo presupposto. Nasce nell'eternità dal divino decreto di predestinazione per il quale Dio elegge all'eterna comunione con Sé stesso un numero di creature umane affidandole a Cristo, affinché siano liberate dal peccato e dalle sue conseguenze.
(2) La sua manifestazione. È allora che Dio la rigenera attraverso l'opera dello Spirito Santo e le dà il dono del ravvedimento, della fede e dell'amore riconoscente verso di Lui ("la fede che opera per mezzo dell'amore" Galati 5:6).
(3) La sua coltivazione. Questo stretto legame personale è poi nutrito e cresce attraverso la pratica della preghiera, la parola di Dio, l'esperienza e i sacramenti.
(4) Il suo compimento. L'unione mistica giunge a compimento dopo la vita terrena, quando l'anima si unisce per sempre con Dio nella gloria. "Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è stato ancora manifestato ciò che saremo. Sappiamo che quando egli sarà manifestato saremo simili a lui, perché lo vedremo com'egli è" (1 Gv 3:2).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Louis Berkhof. Systematic Theology, The Banner of Truth Trust, Edimburgo, Scozia, 1984, p. 447-453.
- Herman Bavink, Geref. Dogmatiek, III, pp. 594, ss; IV, pp. 114, 226, ss; 268 ss.
- Brunero Gherardini, Tu, il mio piccolo Io. Dina Bélanger e il suo carisma. Una ricostruzione storica (Torino: Lindau 2013).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Tu, il mio piccolo Io. Dina Bélanger e il suo carisma Archiviato il 23 ottobre 2013 in Internet Archive., di Brunero Gherardini. Scheda libro, recensioni e commenti.
- Le pagine di don Camillo Estratti dall'autobiografia di Dina Bélanger ed altre mistiche.