Indice
Echinorhinus
Echinorhinus | |
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Echinorhinus brucus | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Superclasse | Gnathostomata |
Classe | Chondrichthyes |
Sottoclasse | Elasmobranchii |
Ordine | Echinorhiniformes |
Famiglia | Echinorhinidae Gill, 1862 |
Genere | Echinorhinus Blainville, 1816 |
Specie | |
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Il genere di squali Echinorhinus Blainville, 1816 è l'unico della famiglia Echinorhinidae Gill, 1862. Appartiene all'ordine Echinorhiniformes. Entrambe le specie del genere sono rare e poco conosciute. Fino al 2021 erano nell’ordine Squaliformes, poi sono state inserite in un ordine nuovo.
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome deriva dal greco echinos (riccio di mare) + rhinos (naso)[1].
Areale e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Si trovano in tutto il mondo dalle acque temperate fredde a quelle tropicali a profondità registrate comprese tra 11 e 900 metri[2].
Aspetto
[modifica | modifica wikitesto]Le 2 specie del genere sono caratterizzate da una protubertanza simile ad un naso sul muso, dentelli dermici molto appuntiti, assenza di pinna anale e presenza di due piccole pinne dorsali prive di spine, vicine tra loro e poste all'indietro rispetto alla pinna pelvica[2]. La lunghezza totale è compresa tra i 3 ed i 4 metri[2].
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]Le specie sono ovovivipare e gli embrioni si nutrono del sacco vitellino[2], cioè la madre trattiene le uova in sé finché non si schiudono.
Alimentazione
[modifica | modifica wikitesto]Si nutrono di una grande varietà di animali del fondale o costieri, tra cui altri squali, bottatrici, merluzzi, pesci piatti, pesci lucertola, aringhe, pesci elefante, granchi, polpi e calamari. Sembra che riescano a risucchiare la preda espandendo improvvisamente bocca e faringe dopo essersi avvicinati[2].
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Al genere appartengono soltanto due specie:
- Echinorhinus brucus (Bonnaterre, 1788).
- Echinorhinus cookei (Pietschmann, 1928).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Romero, P. 2002 An etymological dictionary of taxonomy. Madrid, unpublished.
- ^ a b c d e Compagno, L.J.V. 1984 FAO species catalogue. Vol. 4. Sharks of the world. An annotated and illustrated catalogue of shark species known to date. Part 1 - Hexanchiformes to Lamniformes. FAO Fish. Synop. 125(4/1):1-249.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) ITIS Standard Report Page: Echinorhinus, in Integrated Taxonomic Information System. URL consultato il 28 aprile 2009.
- Echinorhinus su FishBase, su fishbase.org. URL consultato il 28 aprile 2009.
- FAO Species Catalogue Volume 4 Parts 1 and 2 Sharks of the World
- Compagno, L.J.V. 1984 FAO species catalogue. Vol. 4. Sharks of the world. An annotated and illustrated catalogue of shark species known to date. Part 1 - Hexanchiformes to Lamniformes. FAO Fish. Synop. 125(4/1):1-249.
- Last, P.R. and J.D. Stevens 1994 Sharks and rays of Australia. CSIRO, Australia. 513 p.
- Compagno, L.J.V., D.A. Ebert and M.J. Smale 1989 Guide to the sharks and rays of southern Africa. New Holland (Publ.) Ltd., London. 158 p.
- (EN) Nicolas Bailly (2009), Echinorhinus, in WoRMS (World Register of Marine Species).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Echinorhinus
- Wikispecies contiene informazioni su Echinorhinus