Chlamydophila psittaci

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Chlamydia psittaci
C. psittaci visibile in immunofluorescenza diretta
Classificazione scientifica
DominioProkaryota
RegnoBacteria
PhylumChlamydiae
ClasseChlamydiae
OrdineChlamydiales
FamigliaChlamydiaceae
GenereChlamydia
SpecieChlamydia psittaci
Sinonimi

Chlamydophila psittaci

Chlamydia psittaci è un batterio Gram-negativo intracellulare obbligato, agente eziologico della psittacosi.

Il termine psittacosi deriva dal greco psittakos che significa pappagallo, dal momento che questo batterio infetta psittacidi e altri uccelli, anche se molti altri animali possono fungere da serbatoio, come ovini, suini, bovini e uccelli.

La riclassificazione dell'ordine Chlamydiales nel 1999 in due generi (Chlamydia e Chlamydophila) non è stata completamente accettata o adottata. Ciò ha portato a un ritorno al singolo, originale genere Chlamydia, che ora comprende tutte e 9 le specie, inclusa Chlamydia psittaci.[1]

Il batterio si può trovare nel torrente circolatorio, nei tessuti, negli escrementi e nelle piume degli uccelli.

La trasmissione avviene tramite inalazione di escrementi secchi.

Nell'uomo causa una polmonite interstiziale con un andamento clinico molto grave; senza terapia adeguata, esiste un'elevata possibilità di morte.

  1. ^ Gary Balsamo, Angela M. Maxted, Joanne W. Midla, Julia M. Murphy, Ron Wohrle, Thomas M. Edling, Pilar H. Fish, Keven Flammer, Denise Hyde, Preeta K. Kutty, Miwako Kobayashi, Bettina Helm, Brit Oiulfstad, Branson W. Ritchie, Mary Grace Stobierski, Karen Ehnert, Thomas N. Tully Jr., Compendium of Measures to Control Chlamydia psittaci Infection Among Humans (Psittacosis) and Pet Birds (Avian Chlamydiosis), in Journal of Avian Medicine and Surgery, vol. 31, n. 3, 1º settembre 2017.

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