Encephalartos longifolius
Encephalartos longifolius | |
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Stato di conservazione | |
Prossimo alla minaccia (nt)[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Cycadophyta |
Classe | Cycadopsida |
Ordine | Cycadales |
Famiglia | Zamiaceae |
Genere | Encephalartos |
Specie | E. longifolius |
Nomenclatura binomiale | |
Encephalartos longifolius (Jacq.) Lehm., 1834 | |
Sinonimi | |
Encephalartos lanuginosus |
Encephalartos longifolius (Jacq.) Lehm., 1834 è una cicade della famiglia delle Zamiaceae, nativa del Sudafrica.
Fu descritta per la prima volta nel 1775 dal botanico olandese Nikolaus Joseph von Jacquin che la attribuì al genere Zamia. Successivamente il tedesco Johann Georg Christian Lehmann la inquadrò nel genere Encephalartos.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il tronco, non ramificato, può raggiungere in condizioni ottimali i 4 m di altezza e i 30–45 cm di diametro.
Le foglie, pennate, di colore verde scuro o glauco, sono disposte a rosetta all'apice del fusto. Lunghe da 100 a 200 cm, sono composte da numerose paia di foglioline lanceolate inserite su un rachide centrale di colore giallastro, ricurvo all'estremità.
I coni maschili, in numero variabile da 1 a 3, sono cilindrici, peduncolati, eretti, di colore verde-marcio, lunghi 40–60 cm.
I coni femminili, in numero variabile da 1 a 3, hanno un corto peduncolo e sono ovoidali, lunghi 40–60 cm e 30–40 cm di diametro.
I semi, ovoidali, lunghi 4–5 cm, sono rossastri.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]La specie è nativa del Sudafrica, provincia del Capo Occidentale. Predilige i suoli sabbiosi e a pH acido. Cresce dai 200 m sino ai 1500 m sul livello del mare.[1]
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]La IUCN Red List classifica E. longifolius come specie prossima alla minaccia (Near Threatened).[1]
La specie è inserita nella Appendice I della Convention on International Trade of Endangered Species (CITES)[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (EN) Donaldson, J.S. 2010, Encephalartos longifolius, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ CITES - Appendices I, II and III (PDF), su Convention On International Trade In Endangered Species Of Wild Fauna And Flora, International Environment House, 2011 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2012).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Whitelock, Loran M., The Cycads, Timber press, 2002, ISBN 0-88192-522-5.
- Haynes J.L, World List of Cycads: A Historical Review (PDF), su cycadsg.org, IUCN/SSC Cycad Specialist Group, 2011 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Encephalartos longifolius
- Wikispecies contiene informazioni su Encephalartos longifolius
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- The Cycad Society of South Africa: Encephalartos longifolius, su cycadsociety.org. URL consultato il 25 febbraio 2006 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2006).
- The Cycad Pages: Encephalartos longifolius, su plantnet.rbgsyd.nsw.gov.au. URL consultato il 9 ottobre 2007 (archiviato dall'url originale il 23 giugno 2014).