Antonio Cavarzerani

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Antonio Cavarzerani
NascitaUdine, 1914
MorteQuota 1143 di M. Golico, 15 marzo 1941
Cause della mortemorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoAlpini
Anni di servizio1937 - 1941
GradoTenente di complemento
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneOccupazione dell'Albania
Campagna italiana di Grecia
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941)[1]
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Antonio Cavarzerani (Udine, 1914Quota 1143 di M. Golico, 15 marzo 1941) è stato un militare italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Nacque a Udine nel 1914, figlio di un Costantino, generale degli alpini, e Clementina Nicolausig.[2] Dopo aver frequentato la scuola la Scuola allievi ufficiali di complemento di Bassano, nel 1937 venne nominato sottotenente dell'arma di fanteria, in forza nell'8º Reggimento alpini.[3] Assegnato al Battaglione alpini "Tolmezzo", fu posto in congedo nel febbraio del 1938. Richiamato in servizio attivo nel marzo del 1939, partecipò con il battaglione alpini "Tolmezzo", all'occupazione dell'Albania.[3] Rientrato in Italia nel luglio seguente e mandato in licenza straordinaria, riprese gli studi interrotti presso l'Università di Padova dove, nel 1940, conseguì la laurea in giurisprudenza.[3] Dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, il 10 giugno 1940, ottenne di essere richiamato in servizio e nel gennaio 1941 ritornò in Albania con l'VIII Battaglione complementi. Giunto sul fronte greco-albanese rifiutò l'assegnazione ad un comando di grande unità, e volle ritornare in servizio nel battaglione alpini "Tolmezzo".[3] Ferito gravemente all’addome da una raffica di mitragliatrice il 9 marzo 1941 a quota 1143 di M. Golico, decedette presso l'ospedale da campo 628 sei giorni dopo.[2] Fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[N 1][4]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Volontario di guerra, sempre primo ad ogni impresa difficile e rischiosa, già distintosi in aspri combattimenti per ardimento e valore, nel corso di una durissima azione, assolveva volontariamente delicate e pericolose missioni, attraversando zone intensamente battute dall’artiglieria e dalle armi automatiche nemiche. Durante aspro combattimento, verificatasi una pericolosa infiltrazione nemica, assumeva volontariamente il comando di un reparto di formazione e si lanciava a fronteggiare l’avversario. Ripetutamente attaccato da forze preponderanti, resisteva con incrollabile tenacia e contrassaltava il nemico alla testa dei propri uomini, rimanendo mortalmente ferito. Conscio della prossima fine, con sublimi parole di fede e di amor patrio, continuava ad incitare i suoi alpini alla lotta e si diceva lieto di aver potuto compiere fino all’estremo sacrificio il proprio dovere di soldato. Fulgido esempio di elevato sentimento del dovere e di elette virtù militari. Quota 1615- Quota 1143 di M. Golico (Fronte greco), 27 febbraio -9 marzo 1941.[5]»
— Regio Decreto 8 agosto 1942.[6]
  1. ^ Il generale Carlo Rossi, comandante del XXV Corpo d'armata scrisse di lui: Antonio era un giovane buono, colto , pieno di altissimi sentimenti di slancio, di generosità e di amore per i Suoi cari e anche per l’ultimo dei Suoi Alpini. Il padre, generale degli alpini Costantino Cavarzerani conte di Nevea, così scrive nel suo diario il 31 maggio 1942: Si chiude un mese pieno di emozioni. Povero il mio Anto, tu eri orgoglioso dell’umile tuo Padre e tu di lassù mi guardi, mi sorridi e mi benedici con i tuo i cari. Quale terribile e dolente ferita al mio cuore la tua perdita!.
  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p. 588.
  2. ^ a b Combattenti Liberazione.
  3. ^ a b c d Bianchi, Cattaneo 2011, p. 511.
  4. ^ Bianchi, Cattaneo 2011, p. 510.
  5. ^ Medaglia d'oro al valor militare Cavarzerani, Antonio, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 febbraio 2023.
  6. ^ Registrato alla Corte dei conti addì 11 luglio 1942, guerra registro 25, foglio 103.
  • Andrea Bianchi e Mariolina Cattaneo, Il Labaro, Roma, Associazione Nazionale Alpini, 2011.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 588.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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