Praomys obscurus

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Praomys obscurus
Immagine di Praomys obscurus mancante
Stato di conservazione
In pericolo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
SuperordineEuarchontoglires
OrdineRodentia
SottordineMyomorpha
SuperfamigliaMuroidea
FamigliaMuridae
SottofamigliaMurinae
GenerePraomys
SpecieP.obscurus
Nomenclatura binomiale
Praomys obscurus
Hutterer, Dieterlen & G.Nikolaus, 1992

Praomys obscurus (Hutterer, Dieterlen & G.Nikolaus, 1992) è un roditore della famiglia dei Muridi endemico della Nigeria.[1][2]

Roditore di piccole dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 108 e 137 mm, la lunghezza della coda tra 149 e 174 mm, la lunghezza del piede tra 26 e 28 mm, la lunghezza delle orecchie tra 19 e 21 mm e un peso fino a 60 g.[3]

La pelliccia è lunga e soffice. Le parti superiori sono marroni scure, più chiare lungo i fianchi, mentre le parti ventrali sono color crema con la base dei peli grigia. Il dorso delle zampe è ricoperto di piccoli peli color crema e con una striscia scura che si estende fino alla base delle dita. Le orecchie sono marroni scure e ricoperte di piccoli peli. Le vibrisse sono numerose e lunghe fino a 42 mm, con la punta bianca. La coda è più lunga della testa e del corpo, uniformemente marrone scura e ricoperta di piccoli peli.

Comportamento

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È una specie notturna e parzialmente arboricola.

Distribuzione e habitat

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Questa specie è endemica delle montagne Gotel nel sud-est della Nigeria.

Vive nelle foreste montane tra 1.600 e 2.400 metri di altitudine.

Conservazione

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La IUCN Red List, considerato l'areale limitato e la perdita del proprio habitat, classifica P.obscurus come specie in pericolo (EN).[1]

  1. ^ a b c (EN) van der Straeten, E. 2008, Praomys obscurus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Praomys obscurus, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Hutterer & Al., 1992.

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