Museo della miniera di zolfo di Cabernardi
Museo della Miniera di Zolfo di Cabernardi | |
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Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Sassoferrato |
Indirizzo | via Contrada Nuova 1 - Cabernardi |
Coordinate | 43°30′24.69″N 12°51′58.05″E |
Caratteristiche | |
Tipo | Etnografico Storia locale Minerario |
Visitatori | 460 (2022) |
Sito web | |
Il Museo della Miniera di Zolfo di Cabernardi di Sassoferrato (AN) è situato nel centro urbano della frazione Cabernardi, nei pressi dell'ex miniera di zolfo di Cabernardi-Percozzone, gestita dalla società Montecatini, uno dei più importanti centri minerari d'Europa.
Storia e descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Cabernardi è una frazione di Sassoferrato nata intorno al 1826. Secondo la tradizione fu fondata da quattro fratelli il più anziano dei quali Bernardo diede nome al paese; gli altri Crociano, Massimo e Martino a tre quartieri. La popolazione odierna è di trecento unità, ma grande prosperità e floridezza fu raggiunta a metà del secolo precedente quando, grazie all'attività estrattiva, solo le persone lavoranti in miniera, raggiunsero le 2400 unità.
L'attività estrattiva iniziò a funzionare intorno al 1860 quando – così racconta la leggenda - un contadino cercando di abbeverare le bestie su una pozza d'acqua, si accorse che queste non bevevano e che l'acqua era maleodorante. In un primo momento chiamò il parroco e questi a sua volta chiamò un esperto che decretò l'esistenza di una falda di minerale. Prese avvio così, nel podere del contadino, l'estrazione dello zolfo; prima con l'amministrazione da parte della famiglia tedesca Buhl - Deinhard, poi con la "Società Miniere Solfare Trezza e Albani ed infine nel 1917 con la Società Montecatini. La chiusura definitiva avvenne il 5 maggio 1959.
Il museo conserva foto, documenti e attrezzi da lavoro che ricostruiscono la storia economica e sociale del territorio. L'esposizione comprende anche minerali, Pane e zolfo un prezioso documentario del regista Gillo Pontecorvo, realizzato grazie all'allora sindaco di Pergola Galliano Binotti, e un modellino automatizzato che illustra il funzionamento dei pozzi di estrazione e dei depositi.
Il museo ed il sito archeominerario sono parte integrante del Parco museo minerario delle miniere di zolfo delle Marche e dell'Emilia-Romagna.
Note
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Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giuseppe Paroli e Don Dario Marcucci, Cabernardi: la miniera di zolfo, Sassoferrato, Garofoli, 1992, p. 169.
- Bruno Fabbri e Alida Gianti, La miniera di zolfo di Cabernardi-Percozzone, Sassoferrato, Istituto internazionale di studi piceni, 1993, p. 171.
- Giorgio Pedrocco, Un mondo cancellato : miniere e minatori a Cabernardi, Fano, Editrice Fortuna, 1995, p. 113.
- Pierpaolo Mattias, Giuseppe Crocetti e Attilio Scicli, Lo zolfo nelle Marche : giacimenti e vicende, Roma, Accademia nazionale delle scienze detta dei XL, 1995, p. 193.
- Lauretta Angelini et al., Cristalli nella nebbia : minatori a zolfo dalle Marche a Ferrara, Ferrara, Effegi studio, 1996, p. 232.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Miniera di zolfo di Cabernardi-Percozzone
- Montecatini (azienda)
- Pane e zolfo
- Parco museo minerario delle miniere di zolfo delle Marche e dell'Emilia-Romagna
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Museo della miniera di zolfo di Cabernardi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su minieracabernardi.it.