Stella Azzurra Roma
A.S. Stella Azzurra Roma Pallacanestro | |
---|---|
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | Bianco · azzurro |
Simboli | Stella |
Dati societari | |
Città | Roma |
Nazione | Italia |
Federazione | Federazione Italiana Pallacanestro |
Fondazione | 1938 |
Presidente | Monica Grani |
General manager | Julio Trovato |
Sito web | stellazzurra.it |
L'Associazione Sportiva Stella Azzurra Roma è un club cestistico italiano di Roma. Fondata nel 1938 presso il Collegio San Giuseppe - Istituto De Merode, ebbe il suo momento migliore a cavallo tra la metà degli anni sessanta e la fine dei settanta del XX secolo quando militò quasi costantemente in massima divisione riuscendo in due occasioni, nel 1975 e nel 1977, a qualificarsi per la Coppa Korać.
Dalla stagione 2023-24 non disputa campionati seniores avendo ceduto il proprio titolo sportivo di serie A2 al Trapani Shark.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La società fu fondata nel 1938 presso il centenario Collegio San Giuseppe - Istituto De Merode di Piazza di Spagna a Roma[1], ma fu solo nell'immediato dopoguerra che, su iniziativa di Mario Grottanelli, presbitero e istruttore[2], la squadra ebbe uno statuto e una struttura[2]; nel 1948 si affiliò alla Federazione Italiana Pallacanestro[1] e già nel 1951-52 fu in serie C per un solo anno, in quanto guadagnò la promozione in serie B; nel 1954, con il secondo posto assoluto in seconda divisione, lo Stella Azzurra giunse alla massima serie dopo appena sei anni di attività agonistica ufficiale.
La squadra, che dopo i Giochi olimpici di Roma del 1960 iniziò a disputare i suoi incontri al Palazzetto dello Sport di viale Tiziano, diede vita durante gli anni sessanta ad accesi derby con la Lazio[1]; ben presto, vista la notevole affluenza di pubblico, gli incontri stracittadini furono sovente dirottati al più capiente Palazzo dello Sport all'EUR[1].
A causa dell'accelerazione federale sul professionismo e l'apertura agli stranieri, la serie A conobbe una lievitazione di costi[1] di cui Roma, che nel 1966 vantava tre squadre in prima divisione[1], fu la vittima più illustre: tra il 1966 e il 1970 la Stella Azzurra conobbe tre stagioni di serie B, mentre la Lazio finì addirittura in serie C[1]; la Stella Azzurra tornò in A nel 1972 e, di nuovo, nel 1974, anno che vide, sotto la presidenza del giovane imprenditore ed ex giocatore Luciano Acciari[1], l'avvento sulla panchina di un trentenne Valerio Bianchini: questi, costruendo una squadra che si basava su giocatori che in seguito avrebbero rappresentato l'Italia, guidò la squadra al suo primo appuntamento internazionale, la Coppa Korać 1974-75, ai quarti di finale della quale giunse.
Il culmine dell'epopea sportiva dello Stella Azzurra si ebbe tra il 1976 e il 1977: dapprima la squadra giunse quarta assoluta in campionato dietro Virtus Bologna, Pall. Varese e Pall. Cantù, che all'epoca costituivano la nobiltà della pallacanestro nazionale ed europeo, e, nella stagione successiva, l'arrivo alla semifinale di Coppa Korać 1976-77 dopo avere eliminato Aris Salonicco, Caen e Hapoel Ramat Gan. In semifinale fu la Jugoplastika di Spalato a battere lo Stella Azzurra nel doppio confronto (perso 71-96 in Jugoslavia[3] e vinto 87-76 a Roma[4]). Della formazione che affrontò le semifinali facevano parte nomi quali Enrico Gilardi, Fabio Fossati e gli statunitensi Dave Sorenson e Len Kosmalski[1].
Con il trasferimento di Bianchini a Pall. Cantù nel 1979 terminò il periodo più fruttuoso della società; la squadra retrocedette in A2 nel 1980 e, due anni più tardi, scese in serie B, lasciando il testimone cittadino alla Virtus Roma[1]; da allora la Stella Azzurra non tornò più in prima divisione anche se nel corso degli anni è stata laboratorio di giovani giocatori che attraverso di essa sono passati alle serie superiore. In anni più recenti il prodotto più noto del vivaio è il romano Andrea Bargnani, dal 2016 ala grande del Saski Baskonia, che prima di essere prima scelta dei Toronto Raptors al draft del 2006 militò nella Stella Azzurra tra il 2002 e il 2003[5].
Dopo l'acquisizione, avvenuta il 2 luglio 2020, del titolo sportivo del Roseto Sharks[6], la Stella Azzurra ne prese il posto in serie A2 dalla stagione 2020-21[6]; nonostante un'ennesima retrocessione in serie B al termine della stagione 2021-22, il club è rimasto in A2 per la stagione successiva grazie all'acquisto del titolo sportivo del Pall. Biella, costretto ad alienare la prima squadra per debiti con il fisco[7].
Tuttavia, al termine della stagione di A2 2022-23, dopo una combattuta salvezza, il club ha ceduto il proprio titolo sportivo alla neoistituita Trapani Shark, così rinunciando al campionato[8].
Cronistoria
[modifica | modifica wikitesto]Cronistoria della Stella Azzurra Roma |
---|
|
Impianto di gioco
[modifica | modifica wikitesto]Dalla stagione 2022-23 l'impianto interno è il Palazzo dello Sport di Guidonia Montecelio, comune della cinta metropolitana di Roma che sorge tra via Nomentana e via Tiburtina[9]; in precedenza l'impianto interno fu il PalaCoccia di Veroli, comune in provincia di Frosinone, utilizzato ancora a stagione 2022-23 iniziata[9].
Prima di essere promossa in A2 la prima squadra giocava all'"Altero Felici", arena coperta in via Flaminia nella zona dei Due Ponti; capace di 800 posti, l'arena ha tre campi in parquet. Tale campo aveva anche ospitato esibizioni e amichevoli dei cestisti della NCAA nel corso dei loro tour di propaganda[10].
Settore femminile
[modifica | modifica wikitesto]La società ha una sezione femminile che schiera formazioni juniores dalla Under-13 alla Under-19, tutte che competono nei campionati regionali di categoria.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j Arceri, pag. 118-20.
- ^ a b Stella Azzurra : la storia, su stellazzurra.it, A.S. Stella Azzurra Roma. URL consultato il 21 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2015).
- ^ Basket, bene le italiane nelle Coppe, in La Stampa, 12 marzo 1977, p. 18. URL consultato il 20 aprile 2015.
- ^ (ES) Resultados de las competiciones europeas (PDF), in La Vanguardia, Barcellona, 18 marzo 1977. URL consultato il 21 aprile 2015.
- ^ Flavio Vanetti, La favola di Bargnani, stella del basket NBA, in Corriere della Sera, 8 gennaio 2007. URL consultato il 21 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 29 dicembre 2015).
- ^ a b Roseto Sharks dice stop: ceduto il titolo sportivo alla Stella Azzurra Roma, in il Centro, 2 luglio 2020. URL consultato il 2 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 2 luglio 2020).
- ^ Umberto De Santis, Alla Stella Azzurra il titolo sportivo di Biella: a quale prezzo per il movimento?, in Pianeta Basket, 1º luglio 2022. URL consultato il 7 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2022).
- ^ Trapani resta in serie A2 grazie a un nuovo titolo sportivo, in Sicilia Basket, Messina, 28 giugno 2023. URL consultato il 19 settembre 2023 (archiviato il 28 giugno 2023).
- ^ a b Giovanni Cardarello, Serie A2, il Palasport di Guidonia Montecelio è il nuovo campo di gioco della Stella Azzurra Roma, in Roma Today, 9 novembre 2022. URL consultato il 7 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 9 novembre 2022).
- ^ Arena Altero Felici, su stellazzurra.it, A.S. Stella Azzurra Roma. URL consultato il 21 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2014).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Mario Arceri, Valerio Bianchini, La leggenda del basket, Milano, Baldini+Castoldi, 2015, ISBN 88-6865-612-4.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Stella Azzurra Roma
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su stellazzurra.it.
- Stella Azzurra Basketball Academy (canale), su YouTube.