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Oswaldo Guayasamín (Quito, 6 luglio 1919 – Baltimora, 10 marzo 1999) è stato un pittore ecuadoriano. Figlio di padre indigeno (di ascendenza quechua), e di madre meticcia. Suo padre lavorava come falegname e, più tardi, come taxista e camionista. La sua attitudine per l'arte si rivela in tenera età. Prima degli otto anni, fa caricature dei maestri e dei compagni di scuola. Ogni settimana preparava la pubblicità del negozio di sua madre. Vende anche alcuni quadri fatti sopra pezzi di tela e di cartone, con paesaggi e ritratti di stelle del cinema, in Piazza dell'Indipendenza. Nonostante l'opposizione del padre, entra alla Scuola di Belle Arti a Quito. È l'epoca della "guerra dei quattro giorni", una sollevazione civico militare del valoroso popolo ecuadoriano contro il governo di Arroyo del Rio. Durante una manifestazione, muore il suo grande amico Manjarrés. Questo avvenimento, che più tardi ispirerà la sua opera "Los niños muertos" (I bambini morti), segna la sua visione della gente e della società. Nel 1941 consegue il diploma di pittore e scultore, dopo avere seguito anche studi di architettura. Nel 1942 espone per la prima volta all'età di 23 anni in una sala privata di Quito e provoca uno scandalo. La critica considera questa esposizione un affronto all'esposizione ufficiale della Scuola di Belle Arti. Nelson Rockefeller, impressionato, compra vari quadri ed aiuterà Guayasamín in futuro. Tra il 1942 ed il 1943 si ferma sei mesi negli Stati Uniti d'America. Con il denaro guadagnato, va in Messico, dove conosce il maestro Orozco, che lo accetta come assistente. Continua…
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