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Plateau di Agulhas
Il plateau di Agulhas è un plateau oceanico situato nell'Oceano Indiano sudoccidentale a circa 500 km dal Sudafrica.[2]
Geologicamente viene definita una grande provincia ignea, la provincia ignea sudest africana, formatasi tra 140 e 95 milioni di anni fa in corrispondenza o in prossimità della tripla giunzione, la linea dove il supercontinente Gondwana si fratturò dando origine a tre blocchi separati, l'Antartide, il Sud America e l'Africa.
Il plateau di Agulhas si formò circa tra 100 e 94 milioni di anni fa assieme al pendio nordest della Georgia del Sud e al pendio di Maud (situati tra le isole Falkland e l'Antartide) quando la regione passò al di sopra del punto caldo dell'Isola Bouvet.[3][4][5]
Geologia
[modifica | modifica wikitesto]Il plateau di Agulhas è una delle strutture chiave nella ricostruzione della fratturazione del supercontinente Gondwana. La prima mappatura risale al 1964 (inclusa poi nella mappa di Heezen-Tharp, la prima mappatura dell'oceano globale pubblicata nel 1977) ma la composizione crostale, la sua paleoposizione e le origini geologiche rimasero enigmatiche ancora per alcuni decenni.[2][3]
La zona di separazione tra crosta e mantello terrestre (la Discontinuità di Mohorovičić, normalmente abbreviata in Moho) risale da 25 a 15 km tra il banco di Agulhas (nella parte meridionale del Sud Africa) e il passaggio di Agulhas (a sud del banco), indicando una tipica transizione continente-oceano. Il passaggio di Agulhas è costituito da crosta oceanica risalente a 160-120 milioni di anni fa, mentre il plateau di Agulhas ha un'età di 100-80 milioni di anni e si innalza di 2,5 km al di sopra del circostante fondale oceanico, mentre al contempo la Moho si abbassa di 20–22 km al di sotto di esso.[6]
La morfologia del basamento al di sotto della parte settentrionale del plateau è irregolare, suggerendo un'origine collegata alla crosta oceanica. Invece il basamento al disotto della sezione meridionale del plateau è piuttosto liscia, indicativa di una possibile derivazione da crosta continentale. I carotaggi eseguiti dall'Ocean Drilling Program (ODP) nel pendio nordest della Georgia del Sud[7] hanno indicato che il plateau di Agulhas e il pendio si sono formati assieme e si sono originati dalla crosta oceanica.[3] Alcuni autori però ritengono che il plateau sia almeno parzialmente di origine continentale.[8] Dati raccolti con analisi protrattesi per decenni nel plateau su geoide, MagSat, anomalie gravitazionali e anomalie magnetiche sono stati utilizzati a supporto sia dell'ipotesi sull'origine oceanica che di quella continentale.[3]
Nel 1999 furono alla fine presentate evidenze sismiche[9] che mostravano che il plateau di Agulhas era in realtà una grande provincia ignea composta interamente di crosta oceanica.[10]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Parsiegla Gohl Uenzelmann-Neben, 2008
- ^ a b Uenzelmann-Neben Gohl Ehrhardt, 1999
- ^ a b c d Gohl Uenzelmann, 2001
- ^ Gohl Uenzelmann, 2001
- ^ Gohl Uenzelmann-Neben Grobys, 2011
- ^ Stankiewicz de Wit, 2013
- ^ Ciesielski Kristoffersen, 1988.
- ^ Tucholke Houtz Barrett, 1981; Ben-Avraham Hartnady le Roex, 1995
- ^ Uenzelmann-Neben Gohl Ehrhardt, 1999.
- ^ Uenzelmann-Neben Gohl Ehrhardt, 1999
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Z. Ben-Avraham, C. J. H. Hartnady e A. P. le Roex, Neotectonic activity on continental fragments in the southwest Indian Ocean: Agulhas Plateau and Mozambique Ridge, in Journal of Geophysical Research, vol. 100, B4, 1995, pp. 6199–6211, Bibcode:1995JGR...100.6199B, DOI:10.1029/94JB02881.
- K. Gohl e G. Uenzelmann-Neben, The crustal role of the Agulhas Plateau, southwest Indian Ocean: evidence for seismic profiling (PDF), in Geophysical Journal International, vol. 144, 2001, pp. 632–646, DOI:10.1046/j.1365-246x.2001.01368.x. URL consultato il 13 novembre 2016.
- K. Gohl, G. Uenzelmann-Neben e N. Grobys, Growth and dispersal of a southeast African Large Igneous Province (PDF), in South African Journal of Geology, vol. 114, n. 3-4, 2011, pp. 379–386, DOI:10.2113/gssajg.114.3-4.379. URL consultato il 13 novembre 2016.
- M. König e W. Jokat, Advanced insights into magmatism and volcanism of the Mozambique Ridge and Mozambique Basin in the view of new potential field data, in Geophys. J. Int., vol. 180, n. 1, 2010, pp. 158–180, DOI:10.1111/j.1365-246X.2009.04433.x. URL consultato il 13 novembre 2016.
- N. Parsiegla, K. Gohl e G. Uenzelmann-Neben, The Agulhas PLateau: structure and evolution of a Large Igneous Province, in Geophysical Journal International, vol. 174, n. 1, 2008, pp. 336–350, DOI:10.1111/j.1365-246X.2008.03808.x.
- N. Parsiegla, J. Stankiewicz, K. Gohl, T. Rydberg e G. Uenzelmann-Neben, Southern African continental margin: Dynamic processes of a transform margin, in Geochemistry, Geophysics, Geosystems, vol. 10, n. 3, 2009, Bibcode:2009GGG....10.3007P, DOI:10.1029/2008GC002196.
- J. Stankiewicz e M. de Wit, 3.5 billion years of reshaped Moho, southern Africa (PDF), in Tectonophysics, vol. 609, 2013, pp. 675–689, DOI:10.1016/j.tecto.2013.08.033. URL consultato il 13 novembre 2016.
- J. Stankiewicz, N. Parsiegla, M. de Wit e Inkaba yeAfrica Group, An overview of geophysical experiments across the continental margins of Southern Africa, in 11th SAGA Biennal Technical Meeting and Exhibition, Swaziland, 2009, pp. 529–530. URL consultato il 13 novembre 2016.
- J. Tinker, M. de Wit e R. Brown, Mesozoic exhumation of the southern Cape, South Africa, quantified using apatite fission track thermochronology (PDF), in Tectonophysics, vol. 455, n. 1, 2008, pp. 77–93, DOI:10.1016/j.tecto.2007.10.009. URL consultato il 13 novembre 2016.
- B. E. Tucholke, R. E. Houtz e D. M. Barrett, Continental crust beneath the Agulhas plateau, southwest Indian Ocean, in Journal of Geophysical Research: Solid Earth, vol. 86, B5, 1981, pp. 3791–3806, Bibcode:1981JGR....86.3791T, DOI:10.1029/JB086iB05p03791. URL consultato il 13 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 14 novembre 2016).
- G. Uenzelmann-Neben, K. Gohl, A. Ehrhardt e M. Seargent, Agulhas Plateau, SW Indian Ocean: New Evidence for Excessive Volcanism, in Geophysical Research Letters, vol. 26, n. 13, 1999, pp. 1941–1944, Bibcode:1999GeoRL..26.1941U, DOI:10.1029/1999GL900391/pdf. URL consultato il 13 novembre 2016.
- G. Uenzelmann-Neben e K. Huhn, Sedimentary deposits on the southern South African continental margin: Slumping versus non-deposition or erosion by oceanic currents? (PDF), in Marine Geology, vol. 266, 2009, pp. 65–79, DOI:10.1016/j.margeo.2009.07.011. URL consultato il 13 novembre 2016.
- G. Uenzelmann-Neben, M. K. Watkeys, W. Kretzinger, M. Frank e L. Heuer, Palaeoceanographic interpretation of a seismic profile from the southern Mozambique Ridge, southwestern Indian Ocean (PDF), in South African Journal of Geology, vol. 114, n. 3-4, 2011, pp. 449–458, DOI:10.2113/gssajg.114.3-4.449. URL consultato il 13 novembre 2016.