Discussione:George Smith Patton

Vorrei proporre la correzione della frase "senz'altro fuori ordinanza ma assai funzionale alla costruzione mediatica del personaggio-guerriero che egli amava da sempre interpretare" (che risulta essere senza fonte). Il concetto di identità mediatica, all'epoca, aveva valore solo per l'identità mostrata dai mass-media alla gente (la creazione di un personaggio pubblico come potevano fare i cinegironali) e non per un'identità propria; cosa che invece può avvenire ora nell'era mediale. Tuttalpiù si può parlare di maschera. Stando all'articolo di wikipedia in inglese: "Patton deliberately cultivated a flashy, distinctive image in the belief that this would motivate his troops. He was usually seen wearing a highly polished helmet, riding pants, and high cavalry boots. He carried flashy ivory-handled, nickel-plated revolvers as his most famous sidearms (a Colt Single Action Army .45 "Peacemaker" and later also a S&W Model 27 .357). His vehicles carried over-sized rank insignia and sirens. His speech was riddled with profanities. While Patton had many detractors in the press, he also received praise from others, including a tribute from a UPI writer who wrote, "Gen. George S. Patton believed he was the greatest soldier who ever lived. He made himself believe he would never falter through doubt. This absolute faith in himself as a strategist and master of daring infected his entire army, until the men of the second American corps in Africa, and later the third army in France, believed they could not be defeated under his leadership."

con nota 102 inkley, Virgil, Gen. George Patton Believed Himself Greatest Soldier; Entire Army Felt Same Way, reprinted in Nevada State Journal, 23 December 1945, p. 15

La nota suggerisce piuttosto la modifica della frase in "senz'altro fuori ordinanza ma funzionale alla costruzione del personaggio che egli interpretava e che amava interpretare", la fonte da citare può essere quindi la stessa dell'articolo in lingua inglese --82.48.51.148 (msg) 22:58, 6 giu 2011 (CEST)[rispondi]

Nella voce non è neppure citata l'impresa compiuta per ordine di Patton sul finire della guerra che ha fatto sì che dopo la guerra la razza lipizzana divenisse razza italiana: senza questa audacia i cavalli sarebbero finiti sotto i russi e forse la scuola spagnola d'equitazione di Vienna avrebbe chiuso. Vedi anche L'ultimo treno da Vienna--Stemby 19:54, 31 ago 2007 (CEST)[rispondi]

La parte sulla strage è stata scritta da un ignorante.

Nel senso che non sa assolutamente niente.

Sono sbagliati i riferimenti all'armata (parlava di terza armata mentre patton guidava la settima). In una parentesi parla di una divisone e dice che la guidava patton, mentre patton guidava un'armata fino a prova contraria.

Propongo la canellazione in toto, infatti il lettore è portato a credere che alla fine tutto sia successo. Mentre bisogna porre l'accento sul fatto che la storeografia ritiene totalmente infondate le accuse ai danni di Patton. Accuse smentite e che comunque sono state fatte a guerra conclusa mentre Patton era stato già sepolto sotto tre metri di terra.

E comunque, al di là dell'interpretazione, gli errori sono molti e inaccettabili!

Aspetto suggerimenti in merito. Ciao a tutti

--Patton (msg) 22:16, 22 dic 2009 (CET)[rispondi]

Ho modificato in piccola parte l'argomento strage, sulla base del libro "the day of battle" del premio Pulitzer Rick Atkinson. Fra gli errori più gravi l'affermazione secondo cui nel processo la strage fosse attribuita a Patton, in quanto morto. Compton è in realtà morto ben prima di Patton, quindi di sicuro non poteva accusarlo dopo la morte.

--Mauro.petrolo 13:00, 06 apr 2010 (CET)[rispondi]

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