Ingenolo mebutato
Ingenolo mebutato | |
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Nome IUPAC | |
(1S,4S,5S,6R,9S,10R,12R,14R)-5,6-diidrossi-7-(idrossimetil)-3,11,11,14-tetrametil-15-ossotetraciclo[7.5.1.0¹,⁵.0¹⁰,¹²]pentadeca-2,7-dien-4-il (2Z)-2-metilbut-2-enoato | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C25H34O6 |
Massa molecolare (u) | 430.53386 |
Aspetto | solido |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 688-125-2 |
Codice ATC | D06 |
PubChem | 6918670 e 46174141 |
DrugBank | DBDB05013 |
SMILES | CC=C(C)C(=O)OC1C(=CC23C1(C(C(=CC(C2=O)C4C(C4(C)C)CC3C)CO)O)O)C |
Indicazioni di sicurezza | |
L'ingenolo mebutato è una sostanza, utilizzata come farmaco, estratta dalla linfa di Euphorbia peplus. Induce la morte cellulare ed è utilizzata in clinica per il trattamento topico delle cheratosi attiniche.
Da gennaio 2020, sentito il parere dell'Agenzia europea dei medicinali e dell'agenzia italiana del farmaco, con la determina aDV-1/2020-4368 del 23 gennaio 2020, ne viene sospesa la commercializzazione a causa delle crescenti preoccupazioni sul possibile rischio di insorgenza di tumori maligni[1]. I risultati su uno studio che confronta l'ingenolo con l'imiquimod, mostrano una maggiore incidenza di tumori cutanei con l'utilizzo di ingenolo.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Nota Informativa Importante su Picato (ingenolo mebutato), su aifa.gov.it, 27 gennaio 2020.