Pellegrino di Povo di Beseno di Manzano
Pellegrino di Povo di Beseno di Manzano patriarca della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti | Patriarca di Aquileia (1130-1161) |
Nato | a Trento |
Nominato patriarca | 1130 |
Deceduto | 1161 a Udine |
Pellegrino di Povo di Beseno di Manzano, o Pellegrino I di Ortenburg (Trento, ... – Udine, 1161), è stato un patriarca cattolico italiano, patriarca di Aquileia dal 1130 al 1161.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Proveniente dalla nobile famiglia trentina dei signori di Povo, era figlio di Ulrico I di Carinzia e Giuditta, figlia del margravio Ermanno II di Baden. Fu elevato al rango di Patriarca di Aquileia nel 1130 e continuò la tradizione ghibellina dei suoi predecessori. Con l'elezioni a Patriarca, la famiglia di Pellegrino si trasferì in Friuli, dove si radicò assumendo l'eponimo di Manzano.
Aprì la serie dei grandi principi ecclesiastici aquileiesi del sec XII, gli artefici della sovranità patriarcale. Pellegrino I fu subito riconosciuto da papa Innocenzo II, il quale non solo confermò la sua autorità metropolita, ma anche “il comitato, la marca e il ducato concessi con privilegi regali o imperiali”. Il patriarca godette di grande prestigio anche alla corte imperiale, fu consigliere personale di Lotario III, di Corrado III e dello stesso Federico Barbarossa.
Engelberto II, figlio di Mainardo I conte di Gorizia, dopo aver partecipato nel seguito di Corrado III di Svevia alla seconda crociata, accusato di abusi sui feudi in Friuli dalla corte patriarcale (1150), si reca all'incontro armato e imprigiona il patriarca, che sarà però costretto a liberare subito per le pressioni dei feudatari.
Fu fedele sostenitore degli imperatori Corrado III e Federico Barbarossa e partecipò al sinodo di Pavia del 1160, in cui fu riconfermato l'antipapa Vittore IV. Partecipò inoltre al primo (1158) e secondo assedio di Milano (1161-1162), a seguito del quale la città fu rasa al suolo, e all'assedio di Crema (1159-1160). Fu anche partecipe alla dieta di Roncaglia, la più ampia proclamazione dei diritti sovrani dell’imperatore contro le rivendicazioni comunali.
Pellegrino fondò le abbazie di Viktring in Carinzia e di Stična in Slovenia.
Denaro | |
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Mezzobusto del patriarca in piedi di fronte con pastorale | Croce con globi |
AR Denaro (0.99 gm) |
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Andrea Tilatti, PELLEGRINO I di Povo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 82, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2015. URL consultato il 3 marzo 2017.
- Pellegrino I patriarca di Aquileia, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 3 marzo 2017.
- Massimo Dissaderi, POVO (DI) PELLEGRINO, su dizionariobiograficodeifriulani.it – Dizionario biografico dei friulani. Nuovo Liruti online, Istituto Pio Paschini per la storia della Chiesa in Friuli. URL consultato il 19 ottobre 2017.
- PELLEGRINO I, su friul.net – Dizionario biografico friulano. URL consultato il 19 ottobre 2017.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pellegrino di Ortenburg
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Pellegrino I patriarca di Aquileia, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) David M. Cheney, Pellegrino di Povo di Beseno di Manzano, in Catholic Hierarchy.
- Franco Verdoglia, Pilgrim I di Pao e Beseno, su web.infinito.it. URL consultato il 19 ottobre 2017.
- Pellegrino di Povo, su librideipatriarchi.it – I Libri dei Patriarchi, Istituto Pio Paschini. URL consultato il 19 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2017).