Locomotiva FS 206
Locomotiva FS gruppo 206 già SFM 330 | |
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Locomotiva a vapore | |
Anni di costruzione | 1882 - 1887 |
Anni di esercizio | 1882- ? |
Quantità prodotta | 64 |
Costruttore | Officine di Pietrarsa Kessler Ansaldo Società alsaziana, |
Dimensioni | 14.678 x ? x 4.105/4.110 mm |
Interperno | 3.470 (tra assi estremi) |
Passo dei carrelli | 1.970 + 1.500 |
Massa in servizio | 37,2 /36,5 |
Massa aderente | 37,2 /36,5 |
Massa vuoto | 32,7 /32,5 |
Tipo di motore | a vapore |
Alimentazione | carbone |
Velocità massima omologata | 50 km/h |
Rodiggio | 0-3-0 |
Diametro ruote motrici | 1.330 mm |
Distribuzione | a cassetto piano sistema Stephenson |
Tipo di trasmissione | bielle |
Numero di cilindri | 2 esterni |
Diametro dei cilindri | 450 mm |
Corsa dei cilindri | 650 mm |
Superficie griglia | 1,64 /1,60 m² |
Superficie riscaldamento | 117,02 /123,56 m² |
Pressione in caldaia | 9 |
Potenza continuativa | 335 (a 30 km/h) kW |
Forza di trazione massima | 7.280 |
Forza allo spunto | 5.320 /5.620 |
Le locomotive FS gruppo 206 sono state macchine a vapore con tender di rodiggio 0-3-0 che le Ferrovie dello Stato acquisirono, dopo il 1906, in seguito alla definizione delle procedure di riscatto della Società italiana per le strade ferrate meridionali (SFM).
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Le locomotive del gruppo vennero acquisite dalla Società delle Meridionali quasi a ridosso del 1885 anno in cui avvenne la ripartizione delle ferrovie precedenti tra le tre grandi reti. Si trattava di locomotive per treni merci. Erano in parte di costruzione nazionale e in parte estera: le prime 17 unità erano state consegnate dalle Officine di Pietrarsa (Napoli) nel 1882 e ulteriori 13 unità nel 1884 dalla Kessler di Esslingen. Le ordinazioni successive erano state fatte alla Società alsaziana di Mulhouse in ragione di 12 unità consegnate nel 1885 e 8 consegnate nel 1886. Pietrarsa ne aveva fornite altre 6 unità nel 1886 e, tra lo stesso anno e il 1887, ne aveva fornite 8 unità l'Ansaldo di Sampierdarena. Furono immatricolate nel parco macchine SFM da 3301 a 3364.
Vennero infine acquisite dalle Ferrovie dello Stato nel 1906 e immatricolate come FS 2061-2124. Nell'album delle locomotive FS, al 31 dicembre 1914, ne risultavano immatricolate ancora 60 unità suddivise in due gruppi con caratteristiche tecniche equivalenti e alquanto diverse per alcune varianti estetiche e funzionali.
Caratteristiche tecniche
[modifica | modifica wikitesto]La locomotiva aveva una configurazione complessiva piuttosto semplice; fu costruita con il comune rodiggio 0-3-0, e ruote da 1.330 mm di diametro, tipico delle locomotive tuttofare dell'epoca; era una macchina a vapore saturo, a 2 cilindri esterni, a semplice espansione. Venne realizzata con differenze piuttosto contenute in tre versioni di cui la serie da SFM 3331 a 3364 differiva per la forma piuttosto ridotta della cabina di guida, una distanza inferiore di 100 mm tra macchina e tender e pochi altri particolari mentre la serie costituita dalle unità SFM 3306, 3315 e 3324 aveva alcune differenze tecniche e si distingueva per la posizione arretrata del duomo (posto all'altezza del III asse) e la sabbiera tra camino e duomo[1].
La caldaia che equipaggiava la maggior parte delle unità era lunga 7.000 mm (6.952 mm nelle 3 unità 2066, 2075 e 2084) e conteneva un volume d'acqua (misurata a 10 cm sopra il cielo del forno) di 4,34 m³ e un volume di vapore di 1,65 m³; la sua pressione di taratura era di 9 bar[2]. Le tre macchine citate con la caldaia più corta erano meno capienti in acqua, 3,775 m³ ma maggiormente vaporiere, 1,87 m³[1]. Tuttavia erano in grado di produrre quasi lo stesso quantitativo orario di vapore asciutto: 5.280/5.290 kg[3]. Di poco differenti erano anche le dimensioni esterne ed interne del corpo cilindrico, rispettivamente 1.372 mm di diametro contro 1.330 e 1.316 contro 1.302; anche la sua lunghezza variava dai 5,165 m (compresa di camera a fumo) a 5,152 m[3]. Il forno era delle dimensioni di 1.600 x 1.016 mm e di 1.560 x 1.090 mm nel secondo caso; alto in media 1.210 mm contro 1.310 mm sul piano della graticola della superficie poco differente, 1,64 m² nel primo sottogruppo e 1,60 m² nel secondo. Variava anche il numero di tubi bollitori, 183 contro 193, di ugual diametro 50/45 mm con lunghezza uguale tra le piastre estreme di 4.250 mm. Le differenze costruttive si traducevano in una differente superficie di riscaldamento: la superficie tubiera era di 109,94 m² nel primo gruppo e 115,98 nel secondo; la superficie di riscaldamento estesa sulla volta del forno era rispettivamente di 7,08 m² e di 7,58 m². In totale quindi, 117,02 m² contro 123,56 m²[3].
Le prestazioni della macchina permettevano a tutte le unità uno sforzo di trazione massimo di 7.280 kg e continuo (alla velocità di 30 km/h) di 4.080 kg ma variava la loro capacità di spunto alla partenza: le locomotive del primo gruppo sviluppavano una forza di 5.320 kg mentre quelle del secondo spuntavano meglio delle prime con 5.620 kg.[3].
Il motore delle locomotive del gruppo 206 era costituito da 2 cilindri del diametro di 450 mm che facevano una corsa di 650 mm; il vapore era addotto mediante cassetti piani azionati da un meccanismo della distribuzione sistema Stephenson[3]. La velocità raggiunta di 50 km/h era per l'epoca sufficiente per la maggior parte degli utilizzi.
Tutte le locomotive erano dotate di freno a controvapore e freno a mano agente sulle ruote del tender.
Alle locomotive era accoppiato un tender a 2 assi della massa totale di 22,9 t; la capacità di acqua era di 8 m³ e quella di carbone di 4 t.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Album delle locomotive, tav.27.
- ^ Album delle locomotive, tav.25.
- ^ a b c d e Album delle locomotive, tavv. 25-26-27.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- AA VV, L'album delle locomotive a vapore (ristampa ediz.1915), Albignasego, Editrice Duegi, 2005.