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Utente:Francesca alfieri/Sandbox
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Dalle origini all'Ottocento
[modifica | modifica wikitesto]Inizialmente ad Avigliano con il nome di “Real Collegio”, il Liceo Classico venne istituito da Giuseppe Bonaparte il 30 maggio 1807 [1] ma aperto agli alunni solo nel novembre del 1809 con un manifesto dell'Intendente Luigi Flach in cui era detto: "Mi affretto ad annunziare, o signori, che S.M. ha deciso che il primo novembre 1809 è aperto in Avigliano il Collegio Reale di Basilicata per l'istruzione dei suoi giovanetti"[2] ed ereditò in parte i fondi librari dei conventi della Provincia di Basilicata, poiché il convento dei frati domenicani era stato soppresso.
Fin dal Seicento il convento ospitava una scuola di novizi chiusa alla fine del secolo, nel Settecento era sede di uno studio aperto sia ai chierici sia ai secolari. Nella scelta della città dove collocare la nuova scuola, Avigliano era la più idonea per la presenza dello studio dei domenicani, mentre Potenza ospitava già un seminario diocesano con cui il Real Collegio sarebbe potuto entrare in competizione e non offriva gli adatti ambienti di cui disponeva il convento di Avigliano.
Numerose erano le decisioni che occorreva prendere (docenti, metodi da adottare e libri di testo): il Real Collegio doveva essere l’erede di una scuola funzionante come quella dei domenicani ad Avigliano e lì infatti, i francesi intendevano accrescere il ruolo dei laboratori e soprattutto delle biblioteche, ma non misero, tuttavia, a disposizione fondi per finanziare l’arricchimento di queste ultime, preferendo sopprimere gli ordini religiosi per incamerarne i beni. Nel decreto del 7 agosto 1809[3], infatti, Gioacchino Murat soppresse l’ordine dei domenicani e stabilì quale sarebbe stata la divisione dei loro beni. Come dichiara l’articolo 19
[4]: "gli incaricati (…) faranno di tutti gli oggetti esistenti nel monastero inventari dettagliati e distinti”. Nel novembre del 1809 furono inaugurate le attività e il convento era già stato privato della sua biblioteca, anche se il secondo rettore del Real Collegio di Basilicata, Alessandro Dell’Erba, denunciava ancora l’assenza di una biblioteca nell'istituto.
Fu solo nel 1821 che il Comune di Potenza acquistava il palazzo del Marchese Loffredo ed ivi trasferiva stabilmente il Collegio Reale e tutto l'ordine degli studi. Dopo un periodo di difficoltà, nel 1850 il Collegio venne tolto ai laici e venne affidato ai Gesuiti[5]; nel 1857 il Collegio fu gravemente danneggiato dal sisma del 16 dicembre, venne chiuso e riaperto solo nel 1864, anche se il Liceo-Ginnasio continuò a funzionare.
Quando Potenza, il 18 agosto 1860, dichiarava la propria indipendenza dai Borbone, il 31 agosto con l'editto di Nicola Alianelli, il Collegio veniva sottratto ai Gesuiti e affidato ad una commissione di cittadini presieduta da Pasquale Ciccotti[6]. Il 14 maggio 1868 l'Istituto veniva intitolato a Salvator Rosa[7] e, da questo momento in poi, il Liceo viene ad assumere una fisionomia ed una organizzazione sempre più stabile.
Il secolo del cambiamento
[modifica | modifica wikitesto]All'inizio del XX secolo aumentava, intanto, il numero degli alunni e dei professori. Anche il Liceo potentino, inoltre, fu interessato, con i decreti del 1924 e del 1925, dalla riforma della scuola di Giovanni Gentile, che prevedeva un quinquennio inferiore chiamato ginnasio, che sarà poi la scuola media, culminante in un biennio in cui si iniziava lo studio della lingua greca, essendo iniziato in prima quello della lingua latina ed in seconda quello della lingua moderna straniera[8].
Nel periodo fascista, comunque, numerose furono le iniziative pubbliche prese nel Liceo. Una lapide, scoperta nel 1925, ricorda i Caduti della Guerra tra gli ex alunni dell'Istituto e ne celebra così la memoria: "EGREGIAS ANIMAS QUAE SANGUNE NOBIS HANC PATRIAM PEPERERE SUO DECORATE SUPREMIS MUNERIBUS"[9]. Nel 1926, ancora, cadeva il centenario di Luigi La Vista e il Preside e il Consiglio plenario dei Professori chiesero al Ministero che al Liceo-Ginnasio di Potenza venisse dato il nome dell'eroe lucano: per tale denominazione, la città di Venosa offrì al Liceo una statua di bronzo del La Vista[10]. Nel 1935, con il bimillenario del poeta lucano Quinto Orazio Flacco, poi, si propose che il Liceo di Potenza venisse intitolato al poeta, mentre a Luigi La Vista rimaneva intitolata l'aula magna[11].
Nel 1943 il Liceo venne bombardato e, fino al 1956, funzionò in maniera precaria e in locali di fortuna[12]: solo nel 1956 la scuola si trasferì dalla sede in via Verdi alla nuova sede di Via Vaccaro, che la ospita attualmente e, dopo un periodo di presidenze provvisorie, cominciarono ad esserci presidi di ruolo, come Quercia, Vasile, Cicalese, De Flora.
Il '68 fu caratterizzato anche a Potenza da occupazioni e manifestazioni, con sedute del collegio plenario dei professori aperte agli studenti, presiedute dal professore Giovanni Calice, diventato poi senatore della Repubblica[13].
Il Liceo dei giorni nostri
[modifica | modifica wikitesto]A causa del terremoto del 1990, gli studenti furono evacuati e distribuiti in vari fabbricati della città fino al trasferimento nel Seminario Metropolitano Maggiore di Malvaccaro[14]: il ritorno nella sede di via Vaccaro avvenne solo nel 2001.
Con l'inizio del nuovo secolo, tuttavia, le iscrizioni diminuirono drasticamente, arrivando a 500 alunni rispetto agli anni Novanta, che avevano registrato 1100 studenti, grazie al boom demografico e alla facilità degli studi[15]. Dopo varie riforme e innovazioni, la scuola, attualmente, registra una ripresa, data dall'accresciuto numero di alunni, dall'elevato numero dei diplomati e dai risultati delle valuntazioni INVALSI che assegnano al liceo un punteggio medio di circa 10 punti maggiore di quello di altri licei d'Italia[16].
Alunni nella vita pubblica
[modifica | modifica wikitesto]- Paolo Cortese
- Ascanio Branca
- Pasquale Grippo
- Emanuele Gianturco
- Francesco Saverio Nitti
- Mario Zotta
- Emilio Colombo
- Giovanni Paladino
- Ettore Appella
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ M. T. Gino, Esemplari annotati di edizioni del XVI secolo nelle biblioteche del Liceo classico e del Seminario di Potenza. Descrizione e studio di possessori e provenienze, Moliterno, Valentina Porfidio, 2014, p. 449.
- ^ M. T. Gino, Esemplari annotati, cit., p. 450.
- ^ M. T. Gino, Esemplari annotati, cit., p. 452.
- ^ M. T. Gino, Esemplari annotati, cit., p. 453.
- ^ A. Capoluongo Ferrari, Cenni Storici Sul Liceo Ginnasio di Potenza, Potenza, Nucci, 1956, p. 5.
- ^ A. Capolongo Ferrari, Cenni Storici Sul Liceo Ginnasio di Potenza, Potenza, Nucci, 1956, p. 5.
- ^ A. Capoluongo Ferrari, Cenni Storici Sul Liceo Ginnasio di Potenza, Potenza, Nucci, 1956, p. 6.
- ^ A. Capoluongo Ferrari, Cenni Storici Sul Liceo Ginnasio di Potenza, Nucci, Potenza, 1956, p. 6.
- ^ A. Capoluongo Ferrari, Cenni Storici Sul Liceo Ginnasio di Potenza, Nucci, Potenza, 1956, p. 6.
- ^ A. Capoluongo Ferrari, Cenni Storici Sul Liceo Ginnasio di Potenza, Potenza, Nucci, 1956, p. 7.
- ^ A. Capoluongo Ferrari, Cenni Storici sul Liceo Ginnasio di Potenza, Potenza, Nucci, 1956, p. 7.
- ^ A. Capoluongo Ferrari, Cenni Storici Sul Liceo Ginnasio di Potenza, Potenza, Nucci, 1956, p. 8.
- ^ R. A. Mecca, Il Liceo classico Quinto Orazio Flacco, in Potenza Capoluogo(1806-2006), 2 voll., Spartaco, Santa Maria Capua Vetere, 2008, pp. 743-752, vol. 2, p. 749.
- ^ R. A. Mecca, Il Liceo classico Quinto Orazio Flacco, in Potenza Capoluogo(1806-2006), 2 voll., Santa Maria Capua Vetere, Spartaco, 2008, pp. 743-752, vol. 2, p. 750.
- ^ R. A. Mecca, Il Liceo classico Quinto Orazio Flacco, in Potenza Capoluogo(1806-2006), 2 voll., Santa Maria Capua Vetere, Spartaco, 2008, pp. 743-752, vol. 2, p. 750.
- ^ R. A. Mecca, Il Liceo classico Quinto Orazio Flacco, in Potenza Capoluogo(1806-2006), 2 voll., Santa Maria Capua Vetere, Spartaco, 2008, pp. 743-752, vol. 2, p. 751.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- A. Capoluongo Ferrari, Cenni Storici Sul Liceo Ginnasio di Potenza, Potenza, Nucci, 1956.
- M. T. Gino, Esemplari annotati di edizioni del XVI secolo nelle biblioteche del Liceo classico e del Seminario di Potenza. Descrizione e studio di possessori e provenienze, Moliterno, Valentina Porfidio, 2014.
- R. A. Mecca, Il Liceo classico Quinto Orazio Flacco, in Potenza Capoluogo(1806-2006), 2 voll., Santa Maria Capua Vetere, Spartaco, 2008, pp. 743-752, vol. 2.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Potenza (Italia)
- Raffaello Antonio Mecca
- Vincenzo Verrastro
- Liceo scientifico Galileo Galilei (Potenza)