Renzo Barbera

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Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo impianto sportivo palermitano, vedi Stadio Renzo Barbera.
Lorenzo Barbera

Lorenzo Barbera, detto Renzo (Palermo, 19 aprile 1920Palermo, 19 maggio 2002), è stato un imprenditore e dirigente sportivo italiano. Era soprannominato Il presidentissimo[1] e L'ultimo Gattopardo per la sua moralità.[2]

Era figlio di Giuseppe (fondatore della "Latteria Barbera" e socio sostenitore del Palermo Football Club negli anni 1930) e di Maria Rutelli. Il nonno materno fu il celebre scultore Mario Rutelli. Il nonno paterno omonimo, Lorenzo Barbera, era un commerciante di olio e cavaliere del lavoro. Lo zio, Manfredi Barbera, si occupò della gestione dell'Oleificio Barbera. Il padre e lo zio Manfredi furono tra i fondatori del "Circolo del Tennis" di Palermo.[3] Nel 2019 un suo pronipote, Dario Mirri, è diventato presidente del Palermo.

Dopo aver frequentato il liceo classico presso l'istituto Gonzaga, si laureò in giurisprudenza presso l'università degli Studi di Palermo. Fu Ufficiale del Regio Esercito durante la seconda guerra mondiale. Dopo la proclama Badoglio dell'8 settembre 1943, fu preso prigioniero dai tedeschi. Riuscì a evadere durante un trasferimento, venendo poi nascosto da alcuni contadini e pastori della Ciociaria.[3] Sposatosi con la triestina Giuliana Cicutto il 31 gennaio 1948, ebbe tre figli: Giuseppe, Ferruccio (1951-2005) e Maria Ludovica.[4]

Renzo Barbera è deceduto nelle prime ore del 19 maggio 2002 all'età di 82 anni, causa complicazioni cardiache.[3][5][6]

Gli inizi nel calcio minore

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Dopo alcune brevi esperienze in piccole squadre parrocchiali (San Filippo Neri e Resuttana, delle quali fu entrambe presidente), nel 1951 Renzo Barbera partecipò alla rifondazione della Juventina Palermo. Da considerare che Barbera aveva già fatto parte della dirigenza della prima Juventina, quella storica degli anni '30 e '40.[7]

Tra il 1956 e il 1964, la squadra prese parte ai campionati di Promozione (per un periodo chiamato anche “Campionato Nazionale Dilettanti”) e Prima Categoria.

Nel 1964-1965 vinse il girone A della Prima Categoria Sicilia, ma fu sconfitta dal più blasonato Ragusa, vincitore del girone B.

La stagione successiva, la Juventina vinse nuovamente il proprio raggruppamento e, in data 11 giugno 1966, si aggiudicò lo spareggio contro la Provinciale di Messina, per 2-0. Tra i marcatori figurò il giovanissimo Ignazio Arcoleo; allenatore era il cecoslovacco Čestmír Vycpálek. Nell'annata d'esordio nella nuova categoria, sempre guidata da Vycpálek, raggiunse il settimo posto in Serie D.

Nel 1968 la società si fuse con il Bagheria: nacque così la "Juve Bagheria".

Il 13 luglio 1969, Renzo Barbera rassegnò le proprie dimissioni da presidente.[3]

Presidente del Palermo

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Nel frattempo, dal 1967, Renzo Barbera ricopriva anche un ruolo nel consiglio di amministrazione della società sportiva del Palermo,[3] diventandone vicepresidente.

Il 4 maggio 1970, salì alla carica di Presidente dell'omonima squadra di calcio, fino al 7 marzo 1980, succedendo al dimissionario Giuseppe Pergolizzi e passando poi il testimone a Gaspare Gambino, costruttore edile.[8][9][10]

Durante il periodo della "presidenza Barbera", il Palermo disputò (nonostante militasse in Serie B) le prime due finali di Coppa Italia della propria storia, nel 1973-1974 e nel 1978-1979.[1] In particolare, nella prima, giocata contro il Bologna il 23 maggio 1974, il Palermo perse ai rigori in un modo molto controverso. Ciò nonostante, restò famoso il gesto di Renzo Barbera, che, sportivamente, fu il primo a tendere la mano al capitano della squadra avversaria. Inoltre consegnò ugualmente un premio partita, concordato in caso di vittoria della coppa, ai propri giocatori.[11]

Nel 1973, il club rosanero aveva ricevuto anche la Stella d'oro al merito sportivo.[12]

Renzo Barbera dimostrò passione per il calcio, al punto da investirvi anche sue rendite personali e tanto da ipotecare, di nascosto ai familiari, la villa di famiglia.[11] Egli si distinse pure per il suo atteggiamento di fiducia nei confronti di calciatori siciliani.

Nel 1974 ricevette in regalo, da parte del suo parco giocatori, un piatto d'argento con dedica "A papà Renzo".[2][11]

Come Raimondo Lanza di Trabia, era inoltre interessato ad altri sport di squadra, cosicché, anche se per poco tempo, rese il Palermo una polisportiva.[13]

Impegni esterni

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Nel 1975 fu eletto consigliere comunale per la Democrazia Cristiana, tuttavia l'esperienza politica fu di breve durata.[14]

Ha ricoperto la carica di Presidente del Comitato organizzatore siciliano in occasione del campionato del mondo 1990.[15]

Negli anni novanta venne nominato Presidente onorario del Palermo.[11]

Riconoscimenti postumi

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Dal 18 settembre 2002 lo Stadio La Favorita, sito nei pressi dell'omonimo Parco (antica tenuta del re Ferdinando III di Borbone), è intitolato in sua memoria, a quattro mesi dalla sua morte.

  1. ^ a b Palermo, 14 anni fa ci lasciava Renzo Barbera: la Serie A lo ricorda, su mediagol.it. URL consultato il 6 marzo 2017.
  2. ^ a b I personaggi più rappresentativi nella storia Archiviato il 17 giugno 2007 in Internet Archive. Cuorerosanero.com
  3. ^ a b c d e Dieci anni senza il presidentissimo Livesicilia.it
  4. ^ Roberto Gueli e Paolo Vannini, Renzo Barbera una vita, un’epoca, Palermo, Zero3 Edizioni, dicembre 2012, p. 13.
  5. ^ Addio a Barbera presidente della A, su ricerca.repubblica.it.
  6. ^ Zeman, la domenica del dolore l'addio a Vyckpalec e Barbera, su ricerca.repubblica.it.
  7. ^ AA.VV., Il Palermo d'ogni tempo. Storia, avvenimenti e fatti dal 1898 ai nostri giorni, Palermo, 1978, ISBN.
  8. ^ Gli anni '80 Archiviato il 6 febbraio 2012 in Internet Archive. Cuorerosanero.com
  9. ^ Presidenti Ballor.net
  10. ^ Prestigiacomo, p.92.
  11. ^ a b c d Barbera, il presidente più amato Ballor.net
  12. ^ Onorificenze società Anno assegnazione: 1973 Tipo onorificenza: Stella d'oro società, su coni.it.
  13. ^ Prestigiacomo, p.10.
  14. ^ Prestigiacomo, p.48.
  15. ^ Storia del Palermo Calcio - 1970 Archiviato il 3 giugno 2012 in Internet Archive. Palermocalcio.it
  • AA.VV., Il Palermo d'ogni tempo. Storia, avvenimenti e fatti dal 1898 ai nostri giorni, Palermo, 1978, ISBN.
  • Giuseppe Bagnati; Vito Maggio; Vincenzo Prestigiacomo, Il Palermo racconta: storie, confessioni e leggende rosanero, Palermo, Grafill, giugno 2004, p. 253, ISBN 88-8207-144-8.
  • Roberto Gueli e Paolo Vannini, Renzo Barbera, una vita un’epoca, Palermo, Zero 3, 2012.
  • Giuseppe Bagnati e Vincenzo Prestigiacomo, Barbera. Romanzo di un presidente, Palermo, NuovaIPSA, 2020.

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