Utente:OppidumNissenae/Sandbox011
«... a symbol of what can be created with the human imagination.»
«... un simbolo di cosa può esser creato con l'umana immaginazione.»
Bugatti Model 100P/101P Racer' | |
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Bugatti 100P esposto all'EAA Airventure Museum | |
Descrizione | |
Tipo | aereo da competizione |
Equipaggio | 1 |
Progettista | Ettore Bugatti e Louis de Monge |
Costruttore | Bugatti |
Data ordine | 1936 |
Esemplari | 1 non terminato |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 7 75 m |
Apertura alare | 8 235 m Bugatti 100P 6 700 m Bugatti 101P |
Freccia alare | 120° negativa |
Altezza | 2.24 m |
Superficie alare | 11.4 m² Bugatti 100P 8,2 m2 Bugatti 101P |
Carico alare | 68 kg/m2 |
Peso a vuoto | 1 400 kg Bugatti 100P 1 350 kg Bugatti 101P |
Propulsione | |
Motore | due Bugatti Tipo 50, otto cilindri motore in linea, raffreddato a liquido |
Potenza | 2 x 450 CV (340 kW) a 4.500 giri/min. Bugatti 100P 2 x 500CV a 5.000 giri min. Bugatti 101P |
Prestazioni | |
Velocità max | > 800 km/h (450 kt)(stimata) |
Dati tratti da: www.eaa.org[1] | |
voci di aeroplani sperimentali presenti su Teknopedia |
Il Bugatti Model 100P/101P Racer o Bugatti-De Monge 100P/101P è stato un aereo da competizione costruito ed appositamente progettato per competere nel 1939 alla Coupe Deutsch de la Meurthe. L'aereo non venne completato in tempo utile e successivamente nel 1940 fu nascosto in un fienile, durante l'occupazione tedesca della Francia, per evitare che venisse requisito dai tedeschi occupanti.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]«... è stato un capolavoro Art Decò progettato per battere un record ...»
Il progetto del velivolo era del 1937 ed era coevo ad un altro veicolo francese il Payen PA-22, entrambi progettati per battere il record di velocità mondiale dei 3 km detenuto dalla Messerschmitt tedesca.[3]
Ettore Bugatti era fortemente attratto dall'idea di battere i tedeschi nella prestigiosa Coupe Deutsch, e per raggiungere tale obiettivo assunse l'ingegnere belga Louis de Monge con il quale progettò il velivolo Bugatti 100P.
Inizialmente era prevista la propulsione con un solo motore aeronautico da 250 CV ad otto cilindri in linea; successivamente si optò per la originale soluzione dei due motori automobilistici ad otto cilindri in linea che venivano montati sulla Bugatti Tipo 50. Questi due motori comandavano con due distinti alberi di trasmissione che comandavano due eliche bipala metalliche controrotanti.[4]
Il desing del velivolo era avveniristico per la linea affusolata e per la tecnica prevista.
Lo stesso velivolo non venne finito in tempo per partecipare all'edizione del 1939 della Coupe Deutsch. Il prototipo per non essere requisito dai tedeschi fu nascosto. Dal 1940 al 1971 rimase nascosto in un granaio nella proprietà della famiglia Bugatti a Château d'Ermenonville vicino Parigi.
Dopo la morte di Ettore Bugatti avvenuta il 21 agosto 1947, il velivolo venne dimenticato. Successivamente nel 1960 venne acquisito da un certo Sig. Pazzoli, che lo vendette dieci anni dopo all'appassionato americano Ray Jones nel 1970; il cui unico scopo era quello di acquisire i due motori Bugatti montati ancora nel velivolo. La cellula privata dei due motori fu poi venduta al Dr. Peter Williamson, che trasferì il velivolo nel Connecticut negli Stati Uniti nel febbraio 1971 dove ebbe inizio un lungo restauro. Il restauro incompleto cessò nel 1979 e quindi il velivolo venne conservato dal National Museum of the United States Air Force. Poi l'aereo, rimase in un deposito per altri 15 anni prima di essere esposto al pubblico finalmente restaurato. Oggi è nella collezione dell'EAA AirVenture Museum a Oshkosh nel Wisconsin, dove è stato completato il restauro, e dove viene esposto in mostra statica dal 25 marzo 2014.[4]
I due motori esistono ancora e sono installati in automobili Bugatti. Il motore anteriore è installato da Ray Jones su una Bugatti Tipo 59 del 1935. Il motore posteriore è installato anch'esso su una Bugatti Tipo 59 del 1935 di proprietà di Charles Dean.
Una replica del velivolo Bugatti 100P ha volato per la prima volta il 19 agosto del 2015.[5][6]
Il restauro
[modifica | modifica wikitesto]Il restauro del velivolo, iniziato nel 1975 fino all'inizio del 1979, è stato particolarmente complesso perché mancavano i disegni dettagliati e inoltre il velivolo era stato smontato con le varie parti poste in 10 scatoloni alla rinfusa, con le parti finite insieme a quelle non complete. Inoltre parte di un'ala erano danneggiate con la necessità di una difficile ricostruzione. Particolarmente laboriosa e complesso, infine, è stato il montaggio degli alettoni sulle ali.[7]
Caratteristiche tecniche
[modifica | modifica wikitesto]Il velivolo era stato dotato di due motori Bugatti T50-B1 da 4.900 centimetri cubici a 8 cilindri, in alluminio con parti in magnesio, doppio albero a camme in testa testa, sovralimentati tramite in compressore volumetrico Roots, essi erano capace ciascuno di 450 CV. I motori erano montati in serie uno dietro l'altro nella fusoliera, con gli alberi di trasmissione che passavano da ogni lato del conducente per comandare una coppia di eliche contro rotanti bipala tramite un treno di ingranaggi di accoppiamento e riduzione posti di fronte al conducente.[8]
Il motore anteriore era inclinato a destra ed unito al suo albero motore con un giunto universale posto dietro il pilota. L'albero motore passava alla destra del gomito destro del pilota. Il motore posteriore era inclinata a sinistra ed unito al suo albero motore attraverso un giunto universale che passava alla sinistra del gomito sinistro del pilota. Appena davanti i piedi del pilota, i due semiassi erano inseriti un riduttore che permetteva le due eliche di esser controrotanti. L'albero di trasmissione posteriore era cavo e l'albero anteriore ruotava suo interno.
Gli impennaggi posteriori erano verticali ed avevano forma di Y, con la deriva inferiore dotata di pattino di atterraggio. Su i due impennaggi superiori alla radice degli stessi erano realizzate le prese d'aria per il motore. Il radiatore del raffreddamento era posto nella fusoliera tra il secondo motore e le derive, esso veniva ventilato da una circolazione forzata dell'aria (dal posteriore all'anteriore) che entrava nelle apposite fessure delle derive ed usciva ai lati della fusoliera appena dopo il secondo motore.[9]
Il carrello era retrattile con un movimento laterale dentro l'ala ed era carenato.
L'aereo è stato dotato di eliche regolabili terra; le eliche a passo regolabile in volo erano in fase di sviluppo quando si interruppe il progetto.[8]
Progettato con ali ad ala bassa è stato uno dei primissimi esempi di ali a freccia negativa; ciò per garantire una teorica miglior agilità e capacità di manovra. Aveva un singolo longherone e il cassone alare attraversava in un unico pezzo la fusoliera essendo l'ala in un unico pezzo. Il profilo alare è stato costruito intorno al longherone con balsa e legno duro (hardwood), una tela, colorata di blu, rivestiva il tutto. Altra caratteristica notevole era data dalla possibilità delle superfici alare di cambiare di inclinazione secondo le condizioni del volo in sei posizioni predefinite, questo sistema usava delle valvole a farfalla.[8]
I serbatoi del carburante erano all'interno del longherone e si svuotavano per gravità in un serbatoio nella sezione centrale della fusoliera, da cui una pompa alimentava il carburante ai motori.[7]
Il velivolo molto leggero era interamente costruito con materiali compositi di legno hardwood e balsa. La fusoliera particolarmente aerodinamica, era costruita in legno a sandwich, sostenuta dalle sezioni scatola rettangolare. Il telaio era costruito con strati di legno di balsa incollati e scolpiti per ottenere la corretta forma aerodinamica.[7] Particolare la costruzione a sandwich in cui il legno di balsa era posto tra due strati di legno duro questo rendeva la costruzione molto leggera, ma anche molto robusta e rigida.[8]
Il piccolo posto di pilotaggio era davanti i motori con un ampio e panoramico cupolino trasparente perfettamente raccordato con la linea della fusoliera.
Varianti
[modifica | modifica wikitesto]Sulla rivista Fane de l'aviation n. 328 del 1997 vengono descritte 4 varianti del velivolo:[10]
- Bugatti 100: fu il primo progetto di Ettore Bugatti, era un monomotore, sottodimensionato e subito abbandonato. Successivamente, Bugatti insieme all'ingegnere Luigi de Monge progetta il:
- Bugatti 100P costruito in un unico esemplare. Esso era il modello da corsa per la Coupe Deutsch de la Meurthe. Questo oggi esposto nel museo: EAA AirVenture Museum negli USA. Le ali erano lunghe 8,40 con una superficie di 11 m².
- Bugatti 101P versione da record con ali più corte del 100P. Le ali erano lunghe 6,90 con una superficie di 7 m².
- Bugatti 110P versione militare, mai realizzata, di cui non si conoscono i dettagli; probabilmente era armata.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) 1938 Bugatti Model 100 Racer, su eaa.org, www.eaa.org.
- ^ Aviation’s Sexiest Racer | History | Air & Space Magazine, su airspacemag.com.
- ^ (EN) Mary Grady, Bugatti Project Starts Taxi Tests, su avweb.com, AVweb flash Article, 12 Augsto 2015.
- ^ a b (EN) William Pearce, Bugatti Model 100P Racer |, su oldmachinepress.com, Old Machine Press.
- ^ (EN) John Mellberg, Bugatti Aircraft Association - News, su bugattiaircraft.com.
- ^ (EN) Stephen Pope, Replica Bugatti 100P Damaged in First-Flight Mishap, su flyingmag.com, www.flyingmag.com.
- ^ a b c (EN) Bugatti Aircraft Association; Bugatti Airplane History, su bugattiaircraft.com, www.bugattiaircraft.com.
- ^ a b c d Bugatti 100p » The Bugatti 100p Project - An ambitious project created to build and fly a replica of a magnificent aeroplane, su bugatti100p.com.
- ^ Au Fil de l'Air del 1944. cit. in: La confusion des dénominations du Bugatti 100, 100P, 101P, 110P.
- ^ Coups d'ailes del 1942. cit. in: La confusion des dénominations du Bugatti 100, 100P, 101P, 110P.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Jaap Horst, The Bugatti 100P Record Plane: Created by Ettore Bugatti and Louis de Monge, Violaero, 2013, ISBN 978-90-8616-123-2.
- Don Berliner, History's Most Important Racing Aircraft, Pen and Sword, 14 novembre 2013, pp. 37–, ISBN 978-1-4738-3133-9.
- Ferdinand C. W. Käsmann, World speed record aircraft, Putnam Aeronautical, 31 dicembre 1990, ISBN 978-0-85177-844-0.
- Car and Driver, Ziff-Davis Publishing Company, 1973.
- (FR) M. Thomas Boutard & M. Ivan Gibaud, Evaluation des performances du Bugatti 100P (PDF), su bugatti100p.aero, IPSA Institut Polytechnique Des Sciences Avancees, 2008.
- (EN) Mike Cavanaugh, Bugatti 100P Neutral Point and Longitudinal Trim – Rev A (PDF), su bugatti100p.com, 1/21/15, pp. 1-9.
- (EN) bugatti100p.com (PDF), Octane Magazine, MAY 2014, p. 96-102.
- French Racing Blue -AIR & SPACE september 2014
- “Bugatti 100P: Bleu de Ligne et de Coeur” – Info-Pilote, December 2015
- Pegasus Issue 32, Summer 2015
- “At Last: Bugatti’s Airplane Flies After 75 Years” – Vintage Airplane Magazine May/June 2016
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]per i motori in fusoliera
[modifica | modifica wikitesto]- Configurazione traente-spingente
- AUSA MB.902 trasmissione con giunti
- McDonnell Model 1 trasmissione con giunti
- Dornier Do 335
- Jona 10
- Aceair Aeriks 200
per le ali a freccia negativa
[modifica | modifica wikitesto]per le eliche controrotanti
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]{{interprogetto|commons=Category:Bugatti 100P}}
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (RU) Bugatti 100P \ Bugatti 110P, su aviarmor.net, www.aviarmor.net.
- (EN) 1938 Bugatti Model 100 Racer, su eaa.org, www.eaa.org.
- (EN) Alex Kalempa, Bugatti Aircraft Association; Bugatti Airplane History, su bugattiaircraft.com, www.bugattiaircraft.com.
- The Bugatti 100P Aircraft - Pictures & Specifications, su silodrome.com.
- Bringing the Bugatti 100P back to life: Bid to rebuild incredible 500mph WW2 plane that could have won Germany the war | Daily Mail Online, su dailymail.co.uk.
- (EN) Articles & Papers » The Bugatti 100p Project - An ambitious project created to build and fly a replica of a magnificent aeroplane, su bugatti100p.com.
[[Categoria:Aerei sperimentali]] [[Categoria:Aeroplani da primato e competizione]]