Utente:Kazu89/Solandro
Solandro Solànder, Solàndro | |
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Parlato in | Italia |
Regioni | Trentino-Alto Adige |
Locutori | |
Totale | ~15.000[senza fonte] |
Classifica | non nelle prime 100 |
Tassonomia | |
Filogenesi | Lingue indoeuropee Italiche Romanze retoromanze Solandro |
Statuto ufficiale | |
Ufficiale in | non riconosciuta dallo Stato italiano come lingua minoritaria |
Per solandro (solander o solandro in lingua), nella linguistica anche dialetti solandri, si intende l'insieme dei dialetti parlati nelle valli di Sole, Pejo e Rabbi.
La gran parte degli studiosi in materia suppone che non esista un dialetto o un gruppo dialettale solandro unitario me che si tratti con tutta probabilità di un'area di transizione tra parlate di tipo lombardo alpino nell'alta Val di Sole e tali con forte presenza di tratti nonesi (e quindi eventualmente retoromanze) nella media e bassa Val di Sole e la Val di Rabbi.
Classificazione
[modifica | modifica wikitesto]La classificazione del solandro è un'impresa relativamente difficile che, infatti, "è stata oggetto per anni di un vivace dibattito da parte di illustri studiosi".[1] Sono stati i grandi nomi della filologia romanza del XIX secolo – fra cui G. I. Ascoli, Karl von Ettmayer e Cesare Battisti – a raggruppare le parlate della Val di Sole fra quelle ladine e semiladine.[1] Questa classificazione è stata confermata, seppure a titolo provvisorio, nel 1911 di Carlo Battisti che, però, annoverava i dialetti dell'alta Val di Sole fra la parlate di tipo lombardo.[2] Giulio Tomasini accentuava nei suoi studi (1955 e 1960) il carattere lombardo alpino dell'alto solandro che si distingue specie per le sue caratteristiche fonetiche "assai diverse dall'anaune della valle inferiore e di Rabbi".[3] Nel 1964, Enrico Quaresima ha pubblicato il suo Vocabolario anaunico e solandro nell'introduzione del quale si esprime in maniera critica sulla classificazione dell'alto solandro fra i dialetti lombardi alpini da parte dei suoi predecessori; scrive:
«E aggiungo solo che è mia ferma convinzione che, quando il perspicace e solerte prof. Tomasini avrà compulsato il presente Vocabolario, egli non tarderà a ricredersi e a riconoscere che, nonostante le apparenze, l’altosolandro è della medesima natura del bassosolandro e del rabbiese, e quindi dell’anaunico stesso.»