Amiata (asino)
Amiata | |
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Specie | Asino |
Puledro di 15 giorni con madre sulle montagne della Val Gardena | |
Localizzazione | |
Zona di origine | monte Amiata |
Diffusione | provincia di Grosseto, saltuariamente in altre parti d'Italia |
Aspetto | |
Altezza | in media 135 - 138[1] cm |
Mantello | prevalenza del sorcino grigio con riga dorsale scura; zebratura agli arti, orlo scuro delle orecchie; muso, contorno occhi, lato mediale degli arti e ventre grigio chiari.[1] |
Allevamento | |
Utilizzo | soma, tiro, cavalcatura, onoterapia, onotrekking |
Carattere | vivace[1] |
L'asino amiatino è una razza di asino molto antica, originaria del continente africano ed evolutasi in Toscana, in particolare sul monte Amiata. Asini amiatini sono stati raffigurati anche da Giotto nella cappella degli Scrovegni di Padova.
Oggi la specie, nonostante il recupero e il registro nell'anagrafe di molti esemplari selezionati e autoctoni, è in via di estinzione[2][3]. Nel 2009, la Coldiretti ha verificato un incremento nell'allevamento degli asini, e la razza Amiata risultava la più allevata, con 52 allevamenti e 984 capi in totale.[4]
L'Istituto incremento ippico di Pisa alleva nei pressi di Grosseto, a Cernaia, un gruppo di femmine amiatine per il ripopolamento.[1]
Utilizzi
[modifica | modifica wikitesto]L'asino "amiatino" è una razza antica; nella zona del monte Amiata da cui prende il nome era usato come bestia da soma, da tiro e da cavalcatura; infatti, l'asino fin dall'antichità era usato come animale da trasporto di cose e persone più del cavallo, per la sua resistenza e agilità anche in zone collinari e la sua docilità.
Queste sue caratteristiche caratteriali e la tipicità di questa razza fanno sì che oggi sia riscoperta in varie parti d'Italia, dove viene allevato per esempio in agriturismi sia per escursioni someggiate che per praticare l'onoterapia, la pet therapy con gli asini.
Può anche essere allevato con bassa spesa (è frugale).
Morfologia dell'animale
[modifica | modifica wikitesto]L'asino "amiatino" ha caratteristiche morfologiche uniche. Il manto grigio presenta la tipica croce nera che scende dal garrese alle spalle. Ha un corpo asciutto e muscoloso, orecchie dritte e bordate di scuro, muso dall'estremità sbiancata, groppa spiovente e collo robusto. Gli arti sono zebrati e, come in altre specie di ungulati tipici delle zone di montagna, sono corti e forti.
La femmina ha un'altezza al garrese tra i 119 e i 142 cm, mentre il maschio tra i 123 e i 147 cm. I maschi risultano più alti, con un'impalcatura scheletrica più consistente ed indici di ossatura e di costituzione più marcati. La femmina è più leggera, con testa più lunga e sottile e con una buona conformazione del bacino, tale da far pronosticare un buon sviluppo mammario migliorabile con un'adeguata selezione e quindi con una buona disponibilità alla carriera riproduttiva e produttiva. Lo sviluppo somatico non è ancora completato ai cinque anni di età specie per la circonferenza toracica e la larghezza del bacino. Per quanto concerne il profilo metabolico, si osserva, nei soggetti più anziani, una diminuzione del contenuto emoglobinico e del fosforo ematico, mentre tendono ad aumentare la creatinina ed il cloro.[5]
Vita
[modifica | modifica wikitesto]In cattività può vivere anche 40 anni.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d Raffaele Baroncini, p. 191.
- ^ "Oggi l'Asino dell'Amiata è stata dichiarata una razza a rischio d'estinzione dalla Commissione responsabile delle Biodiversità del Parlamento europeo (NL 215/90), dalla FAO (FAO, 2000) e dal Monitoring Institute for Rare Breed and Seed in Europe (2001)." Fonte: Università di Pisa, Approccio multidisciplinare alla conservazione dell'Asino dell'Amiata: riproduzione, allevamento e genetica., su ricercaitaliana.it. URL consultato il 9 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 9 settembre 2011).
- ^ Se n'è occupata anche la Comunità europea con il regolamento CEE 2078/92, art. 2 lettera D, che prevede aiuti agli agricoltori su proposta delle Regioni per le razze locali in via d'estinzione. Fonte: Un asino con la media dell'otto (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2010)., a cura di Gian Danilo Frosio, che cita il capitolo "Vita in campagna" di Raffaele Baroncini, L'asino il mulo il bardotto, Edagricole, 2001. ISBN 8850600402
- ^ Ambiente, Coldiretti: in Italia è boom di asini, su newsfood.com, COLDIRETTI.it, 29 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2010).
- ^ CARATTERIZZAZIONE MORFO-FUNZIONALE E FISIOLOGICA DELL’ASINO AMIATINO MORPHO-FUNCTIONAL AND PHYSIOLOGICAL CHARACTERIZATION OF AMIATA DONKEY M. Orlandi, M.C. Curadi, A. Giorgetti, R. Benedetti
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Raffaele Baroncini, L'asino il mulo il bardotto, Edagricole, 2001, ISBN 88-506-0040-2.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sull'asino dell'Amiata
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Asino dell'Amiata, su aia.it (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2010).
- Gian Danilo Frosio, Un asino con la media dell'otto. Analisi di un esemplare e notizie su una razza in via di estinzione, su scalve.it (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2010).