Discussione:Le Corbusier

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DGravi problemi relativi all'accuratezza o alla neutralità dei contenuti. Molti aspetti del tema sono trattati solo superficialmente o per nulla. È assai probabile che siano presenti uno o più avvisi o che vadano inseriti. (che significa?)
CSeri problemi di scrittura. Linguaggio comprensibile, ma con stile poco scorrevole. Strutturazione in paragrafi carente. (che significa?)
CSeri problemi relativi alla verificabilità della voce. Carenza di fonti attendibili. Alcuni aspetti del tema sono completamente privi di fonti a supporto. Presenza o necessità del template {{cn}}. La delicatezza del tema richiede una speciale attenzione alle fonti. (che significa?)
ALa voce è corredata da un adeguato numero di immagini e altri supporti grafici, in tema con il contenuto della voce, oppure non ne necessita alcuno. (che significa?)
Note: vaste fasi della vita di L.C. sono completamente dimenticate, la dotazione di fonti è scadente per molti aspetti
Monitoraggio effettuato nel giugno 2014
Le Corbusier
Argomento di scuola secondaria di II grado
Materiastoria dell'arte
Dettagli
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Progetto Teknopedia e scuola italiana

Traduzione

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alcune frasi tradotte pari pari dall'inglese non sono molto chiare
Le Corbusier descrisse la città del futuro come composta da grandi edifici abitativi isolati disposti in superblocchi come in un parco.
Le grandi strutture spartane nelle città ma non delle città, sono state fortemente criticate come noiose e non pensate per i pedoni.(Mela 15:18, Lug 1, 2004 (UTC))

Contributo di anonimo 82.51.30.153

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Tutto il testo a partire da "MANIFESTO" a seguire sembra una violazione di copyright per copiatura o sccansione di un testo stampato. Oltre a ciò il taglio sembra poco adatto ad un'enciclopedia e poco NPOV. Salvo un lavoro di recupero delle informazioni utili, credo sia da cancellare -- Paginazero - Ф 10:38, Apr 20, 2005 (CEST)

Il testo "MANIFESTO", non è copiato da nessun libro ne coperto da copyright, si tratta di un mio elaborato per l'università ( facoltà di architettura. iuav Venezia )
La parte introduttiva ( quella con le note generali ) invece non è mia e mi sembra un po' approssimativa. La eventuale non neutrlità del punto di vista va attribuita caso mai allo stesso Le Corbusier che come noto era persona piuttosto radicale nelle sue idee, il mio testo riporta semplicemente le idee dell'autore del libro, forse l'articolo potrebbe essere classificato come approfondimento.
Le critiche rivolte all'opera di LC che vedo sopra, sono invece punto di vista non neutrale, affermare in quei termini che LC sia stato criticato , denota una scarsa conoscenza dell'argomento, LC è riconosciuto da tutti come il maestro più importante del novecento, ( l'equivalente di Picasso in pittura ).
Definire le opere di LC spartane noiose e non pensate per i pedoni poi è ridicolo. --82.52.176.166 20:56, Apr 25, 2005

Scusate l'ignoranza,ma il vero nome di Le Corbusier non era Frank Lloyd Wright? Premetto di ignorare quasi del tutto l'argomento,ma mi ricordo bene che in una puntata del programma televisivo "Chi vuol esser milionario" fecero proprio questa domanda : "Qual'era il vero nome di Le Corbusier?" e mi ricordo cbe io da casa dissi proprio che era F.L. Wright anche perché lo aveva letto da poco su un mio libro di arte scolastico...il nome era fra le opzioni sicuro,e mi sembra che la risposta era poi esatta!
Mi ricordo male? Forse ho detto una scemenza....fatemi sapere... --213.45.166.18 12:59, Lug 6, 2005

Scusa se te lo dico, ma invece di fare queste domande, non facevi prima a controllare?! su wikipedia c'è un articolo anche su Wright se lo leggi scoprirai che è un altro grande architetto, ma è americano ed è il padre dell'architettura organica. L.C. invece era svizzero e il suo vero nome era Charles Edouard Jeanneret, come per altro è scritto anche su questo articolo.
Mi dispiace per te, ma da Jerry Scotti avresti fatto una figuraccia. --82.52.177.145 15:27, Lug 6, 2005

Commento a "Verso un'architettura"

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Ho eliminato la parte di manifesto perché è un commento a "verso un'architettura" con considerazioni personali e con punto di vista non neutrale. inoltre lo stile di scrittura usato è non adatto a un enciclopedia (in realta il testo è mal esposto anche per essere un saggio). Ho eliminato anche alcune frasi dell'articolo perché parziali e fuorvianti per un lettore non a conoscenza dell'argomento --Carlo Becciu 23:33, Ago 1, 2005

Puntualizzazione: avevo inserito il testo "manifesto", non perchè ritenessi fosse un saggio particolarmente ben esposto, ma solo perchè la voce precedente era talmente inadeguata, che qualunque cosa poteva migliorarne la situazione di desolante povertà.
Che ci siano considerazioni personali, è invece una sua considerazione personale ( evidentemente non ha letto il libro ), il mio testo riporta esclusivamente le tesi di L.C. il quale evidentemente aveva un punto di vista non neutrale...Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 79.1.240.131 (discussioni · contributi).

Testo cassato

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Riporto qui il testo cassato, in attesa di una sistemazione più opportuna. --Fede (msg) 00:15, Ago 2, 2005 (CEST)

MANIFESTO

VERSO UNA ARCHITETTURA ( prima ed. 1923 ) di le Corbusier è un libro che già nella sua concezione originaria, dimostra un uso non convenzionale delle immagini e della composizione della pagina. Non a caso lo stesso L.C. in occasione della ristampa del 1958, pretese che il libro venisse riprodotto tale e quale era apparso trent’anni prima, senza cambiarlo di una virgola. La tecnica di cui L.C. si serve per comunicare le idee che intende esprimere è molto spesso quella di accostare immagini contrastanti con l'intento di scardinare le idee preconcette del lettore; l'effetto è sicuramente potente.

Che cosa hanno in comune il Partenone ed una automobile? L.C. risponde:"entrambi sono un prodotto di selezione applicato ad uno standard" entrambi esprimono a pieno e sinceramente lo spirito dell'epoca in cui sono stati creati; eppure,nell'epoca contemporanea, quello stile sinceramente espresso dai prodotti industriali, non viene riconosciuto come "STILE", come rivelazione autentica dello spirito della modernità su cui fondare dei nuovi principi creativi ed anche estetici. Al contrario la mentalità dominante(quella della classe borghese)si rifiuta di riconoscere come propri quei modelli che essa stessa al proprio culmine ha prodotto, vagheggiando le forme di un passato ormai svuotato da qualsiasi contenuto essenziale,puro ornamento. Tutto l'impegno del le Corbusier comunicatore è volto a diffondere questo messaggio di rinnovamento dello spirito e del gusto, prima ancora che della realtà materiale. Sovrapponendo ad un simbolo universalmente riconosciuto quale è il partenone (in pratica l'archetipo stesso della civiltà occidentale) l'immagine dell'automobile (a sua volta, icona della rivoluzione industriale), si vuole dimostrare la persistenza più o meno costante nel corso dei secoli in occidente, di un "sentimento geometrico" che a partire da un problema ben posto, in un continuo processo di perfezionamento si pone alla ricerca… e inevitabilmente trova una soluzione.

Il prodotto industriale è e va riconosciuto come alta espressione della civiltà contemporanea, esso incarna lo spirito più sincero del proprio tempo. Accettare questa come una verità, significa salutare l'alba di una nuova età dell'oro.Fondare di sana pianta quello che i posteri erediteranno come un nuovo modello di classicismo.

"l'architettura è il gioco sapiente rigoroso e magnifico, dei volumi assemblati nella luce". Questa frase davvero affascinante, contiene alcune parole chiave per comprendere l'opera di L.C. Innanzitutto l'architettura è un gioco, lo spirito vitalistico di L.C. si manifesta attraverso questa parola in modo quasi inatteso ad un occhio disattento,ed è questo aspetto, che strappa l'opera di le Corbusier da eccessi totalizzanti, nelle sue composizioni, qualcosa sfugge ad una analisi razionale, si tratta del gioco dell'artista che anche all'interno di una società organizzata secondo i criteri di una economia in grande stile, risulta ancor più necessario perché anch’esso soddisfa un bisogno umano. Il gioco è un bisogno al pari del mangiare e del dormire. Forse, proprio questa natura serenamente giocosa ha permesso a questo artista di essere tutt’oggi d'attualità.

Gioco sapiente, rigoroso e magnifico

Questo gioco è sapiente è il giocare dell'uomo che ha raggiunto la sua completa maturazione e trae piacere soprattutto dall'esercizio dell'itelletto.

Questo gioco è rigoroso, perché come tutti i giochi ha bisogno di porre delle regole generali riconosciute da tutti, regole che sottostanno al gioco come dei sottili tracciati.

Questo gioco è magnifico, perché tocca le corde più profonde del sentire trascende se stesso e si fa estetico.

Volumi assemblati nella luce

Gli elementi materiali del gioco sono i volumi e la luce che li rende manifesti, che Permette loro di apparire alla percezione.

I volumi che si manifestano nel modo più universalmente intelligibile sono quelli primitivi: la sfera, il cubo, la piramide, il cilindro, il prisma, il cono. Assemblati fra loro essi generano delle risonanze, dei dialoghi a più voci, delle fughe architettoniche,divengono quelli che L.C. chiama OGGETTI A REAZIONE POETICA.

Una nuova epoca è cominciata, esiste uno spirito nuovo! Con questa entusiastica affermazione egli saluta ed auspica l'avvento della casa prodotta in serie.

Macchina per abitare La serializzazione del processo di produzione architettonica viene vista da L.C. come un passaggio necessario, come l'unica possibilità per fissare degli standard qualitativi e quantitativi. La legge dell'economia e della selezione propria della produzione industriale opererà un processo di armonizzazione senza precedenti che spoglierà l'abitazione da ogni retorica formale, da ogni arbitrio linguistico, per rispondere a quelli che sono i reali bisogni degli uomini. Le case che siamo abituati a vedere, afferma le Corbusier, sono concepite come posti per conservare dei mobili, esse trovano realizzazione da un problema mal posto. Il problema della abitazione non è ancora stato posto, per tanto esso non ha ancora trovato la sua soluzione. La produzione in serie implica concorrenza e quindi selezione. Selezionare vuol dire scartare, sfrondare, ripulire, far risaltare nudo e limpido l'essenziale. La produzione industriale attraverso lo standard assicura l'aderenza alle leggi di selezione economica e sociale, l'architettura che opera sugli standard raggiunge l'armonia con le leggi del nostro universo, essa è pura creazione umana, è speculazione intellettuale, è matematica superiore, è un'arte nobilissima in cui la bellezza domina per coloro che hanno un'anima elevata. In questa visione, la materia prima del fare architettura, (le forme pure gettate sul nastro trasportatore della moderna civiltà), viene rielaborata ed assemblata secondo le necessità della produzione seriale. La macchina produce macchine. Ciò che se ne ottiene è un prodotto che trascende la propria soggettiva materialità, per assumere un carattere quasi astratto ed universale, per diventare la pura manifestazione dell'ingegno umano che sottostà a tutto il processo di produzione, dal momento in cui il problema viene posto, fino a quando esso trova soluzione. Se l'essenza dell'oggetto artigianale, risiede nell'oggetto stesso, nella sua materiale unicità, nell'oggetto prodotto in serie il valore risiede nell'idea che lo ha generato. C’è una smaterializzazione del valore.

Nella visione di L.C. tutto ciò avviene in armonia con leggi universali, le forme primitive, vengono organizzate seguendo regole più complesse, la cui metafora è la conchiglia a spirale che ricorre spesso come simbolo nel pensiero di le Corbusier, il quale vede in essa un manifestarsi nella natura, di leggi ordinatrici e nello stesso tempo trascendenti ad una analisi razionale. L'estetica, l'arte, risiedono proprio nel manifestarsi di questa infinitezza del compiuto. Difatti i rapporti geometrici di cui L.C. si serve nelle sue architetture non sono quelli classici, rifiutano ad esempio le simmetrie le eccessive regolarità e prediligono le dissonanze, le vibrazioni all'interno di un ordine generale armonico. Si tratta di quella matematica superiore di cui parlavamo in precedenza.

in quest'ottica si giunge ad affermare che nella sensibilità meccanica ci sia una sensibilità morale. In ogni uomo moderno c’è un meccanico, afferma le Corbusier. Finche l'uomo ha desiderato di volare come un uccello, non è riuscito nel suo intento,il problema non era ben posto. È stata la sensibilità meccanica a permettere di porre il problema nel modo giusto:"per volare è necessario un piano sostentatore ed una propulsione" La moralità della meccanica risiede nella sua inesorabile tensione verso la soluzione. Nel suo spietato ottenere risultati. Nella visione di L.C. tanto basta per giustificare che l'avvento della civiltà della tecnica costituisca un passo fondamentale verso la maturità per il genere umano. L'uomo intelligente, freddo e calmo ha conquistato le ali.

Anche se è nella categoria architetti, Le Corbusier è stato, tra le altre cose, un pittore. È il caso di aggiungere qualche nota sul movimento purista fondato da lui e da Ozenfant?Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Homer935 (discussioni · contributi).

Perché no? Se ne sai qualcosa, aggiungi pure! --R.Paura 18:15, 19 nov 2005 (CET)[rispondi]

Un'osservazione

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Vorrei dire una parola su una questione alla quale ho pensato ultimamente.
In un forum di architettura e design, un partecipante ha affermato che Le Corbusier ha avuto delle visioni urbanistiche sbagliate, ed altre volte, in altri luoghi, lo si sente accusato di interventi male operati da altri, con i quali non ha nulla a che fare, o di idee 'dannose', che (fortunatamente) ha perseverato nel proporre e diffondere con ogni mezzo. Qualcuno su internet mi ha segnalato un articolo che trattava del quartiere Cabrini-Green a Chicago, dei suoi guasti e malfunzionamenti, attribuendone la responsabilità alle idee di Le Corbusier, e forse anche Mies Van der Rohe, se ricordo bene. L'edificio Corviale a Roma sembra sia stato ispirato da delle teorie di Le Corbusier, e quindi lo si ritiene responsabile quando se ne parla, alludendo alle sue idee come fallimentari.
Sono accuse e insinuazioni ingiuste e false. Le Corbusier ha purtroppo realizzato una piccola parte dei suoi numerosi progetti di "urbanisme", e cioé il quartiere di Pessac, il Campidoglio di Chandigarh, Firminy Vert. Io sono stato a Firminy, e credo che sia un gran bene che abbiano ultimato la chiesa di S. Pierre, perché con lo stadio, l'Unité d'Habitation e il Centro Culturale e della Gioventù forma un insieme di spazi e luoghi armoniosi, ben organizzati, utili e belli. E' un peccato che non abbia realizzato di più di ciò che ha progettato a scala urbana.
Se ci ha provato qualcun altro, magari dalle intenzioni o dalle capacità poco elevate, é un'altra questione. Le Corbusier ha ingaggiato battaglia (inutilmente) quando l'Unità d'abitazione di Berlino veniva costruita con delle modifiche rispetto ai suoi progetti, e ha espresso delle critiche (come pure F. L. Wright), anche nei confronti di suoi epigoni, quando altro non facevano che riprendere un aspetto formale e letterale da dei suoi lavori senza interpretarne lo spirito ed il senso.
L'edificio del Corviale (per ritornare agli esempi iniziali, ma ce ne potrbbero essere anche altri), non é mai stato completato, ha avuto una gestione assai carente se non assente, ed ha poi vissuto delle avventure particolari, con le diverse occupazioni che hanno avuto luogo. Il complesso di Cabrini-Green ha delle grate metalliche di chiusura ai ballatoi che sembrano gabbie, e ho letto che quando si é rotto un ascensore non é stato riparato per mesi o anni, e se si accumula della spazzatura nessuno se ne occupa. Le Corbusier, Mies Van der Rohe o l'architettura moderna non hanno niente a che fare con questo.Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 81.208.106.75 (discussioni · contributi).

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Consulta la pagina Esplorare Teknopedia o fai una ricerca direttamente sull'enciclopedia. Se hai una domanda da porre non riguardante il funzionamento di Teknopedia, chiedi all'Oracolo. Se non troverai una voce che appaghi la tua curiosità, prima o poi potresti contribuire scrivendola tu! Grazie.

Le Corbusier é un grande, e credo che l'Unité d'habitation di Marsiglia sia un edificio spettacolare.L'ho visitato due volte, e ho socializzato un po' con alcuni abitanti.
Sono lieto che abbiano terminato la chiesa di St. Pierre a Firminy: dovrebbe essere un buon insieme di edifici con il centro culturale della gioventù, lo stadio e l'Unité un poco più distante.Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 85.18.201.171 (discussioni · contributi).

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Qualche controllo preliminare (ossia: la metematica non è un'opinione ...)

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Cari amici: a volte non sarebbe male fare il classico "conto della serva" per evitare castronerie. Parte prima: la "critica". Il "nostro" nasce nel 1887 e muore nel 1965; vive quindi 78 anni; ergo, con una carriera che dura "più di 70 anni", avrebbe dovuto fare i primi progetti in seconda elementare: alla faccia della precocità! Parte seconda: la "autocritica". Anch'io prendo lucciole per lanterne e lo dò ventenne nel 1917!!! (Me ne sono comunque accorto "quasi" subito e mi sono autocorretto ...). Ciao a tutti.--Sandrocozzi 10:47, 27 ago 2007 (CEST)[rispondi]

Grazie del "conto" e delle correzioni. Sentiti libero di correggere ed emedare ogniqualvolta lo ritieni necessario. È così che funziona Teknopedia. --Paginazero - Ø 11:13, 27 ago 2007 (CEST)[rispondi]

Note per ampliare la Voce

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Mi sembra che manchi una definizione del Le Corbusier brutalista e del suo uso del Beton Brut, nelle opere del secondo dopoguerra, Unitè d'Habitation, Chandigharh ect., che aveva anche una precisa connotazione architettonica ed urbanistica. C'è poi la discusione sulla Chapelle de Ronchamp, dove molti videro un cambiamento dell'espressione Le Corbuseriana con quasi una negazione del razionalismo; ma non era vero, come poi la maggioranza della critica riconobbe.--ClaudioArch 01:57, 10 set 2007 (CEST)[rispondi]

Per lavoro, da tecnico, mi viene anche chiesto di apprezzare i denunciare l'uso del cemento armato che oggi viene fatto (anche con spropositi). La teoria architettonica ha fatto si che l'uso sapiente e razionale delle casseforme (o casserature che dir si voglia) ha portato ad un nuovo modo di rendere "viva" una superficie. Il Brutalismo nasce come teoria fra i corridoi accademici e non come molti pensano come nuovo modo di restituire una superficie. Mi viene da ridere quando "baroni" in cattedra evidenziano le venature del legno impresse sul cemento come desiderio progettuale di caratterizzare una parete come fosse l'uso di una semplice mappatura di un programma applicativo per PC. Più volte mi sono trovato a discutere della realizzazione di un setto o di una struttura in genere con costruttori. Loro semplicemente adottano casserature tradizionali così come ai primordi dell'uso del cemento armato facevano i loro predecessori. Il risultato col tempo non cambia. Fare una superficie liscia o meno è semplicemente dato dal fatto di avere la facoltà o meno di poter utilizzare tipi diversi di casserature (ad intradosso liscio in pannelli o meno). Per quanto io ne sappia F.L.Wright decise (quasi per primo) di adottare delle casserature standard che restituissero un disegno geometrico in vista, ma questa scelta la adottò perchè in quella occasione vennero a mancare i fondi da parte del committente, e quindi il grande Wright escogitò questo sistema per poter finire in fretta e con un risultato soddisfacente (leggere "Un'autobiografia" di F.L.Wright per credere) la sua opera. Nello stesso testo che ho evidenziato è lo stesso Wright che ammette di avere tirato fuori di tasca propria dei soldi per poter finire alcune delle sue opere, e per farlo non poteva contare sulle sole sue disponibilità. Pertanto dovendo spendere poco trovava queste soluzioni che ancora una volta ne dimostravano il genio. LC aveva tanta esperienza "di campo", e parimenti conosceva le potenzialità del c.a. che usava di proposito lasciare "grezzo" decidendo di non lisciarne le superfici dopo il disarmo dei casseri (sarebbe costato anche di più dato che sarebbe stata una lavorazione successiva). ERGO: Brutalismo per moda o per necessità? Io dico decisamente per necessità! (LorenzoBiagioli_06tt'07)Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 87.30.202.118 (discussioni · contributi).

Fotografie

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vorrei suggerire un ampliamento. invece delle foto di mostre, esposizioni, disegni (tra l'altro piuttosto che la sua rappresentazione grafica è meglio mettere "la manona" in versione scultura, quella che è a venezia) non sarebbe più pratico mettere alcune immagini delle architetture che l'hanno reso famoso? le altre pagine in giro per le lingue mi sembrano più attrezzate..Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Verdekiwi (discussioni · contributi).

Le Corbusier schiacciato

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Mi sembra che questa voce finisca per schiacciare la figura di Le Corbusier (e qui voglio lasciare da parte ogni intento polemico) su una sola parte delle sue idee e dei suoi lavari. Si tralascia ad esempio il cossiddetto "brutalismo" e la cappella di Rochamp, che fece scalpore al tempo e che ci dimostra la capacità di Corbu di evolvere le proprie idee. propongo quindi una integrazione-riscrittura, che mi ripormetto di abbozzare nelle settimane a venire.PET.man (msg) 15:36, 6 lug 2008 (CEST)[rispondi]

Concordo, la voce è riduttiva

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l'importanza di Le corbusier richiede una voce più ampia, un elenco delle opere più completo, e delle immagini più significative delle diverse fasi dell'artista, sia nella sua attività di urbanista che di architetto nonchè di pittore. Benvengano modifiche ed integrazioni.
Questa frase che traggo dalla voce poi è inaccettabile: "Non è un caso che la sua architettura appaia forse troppo standardizzata e priva di una certa estetica, poiché ben lungi dal puntare sull'ornamento e sulla bellezza architettonica Le Corbusier punta alla vivibilità degli edifici"
Inaccettabile!...Le corbusier al contrario è uno dei padri fondatori e forse il massimo interprete di una estetica moderna e contemporanea che influenza tutt'oggi l'architettura, lungi dall'essere semplicisticamente funzionalista, la sua opera coerentemente ,del resto, con la classica triade Vitruviana ( utilitas,firmitas,venustas ) è sempre dominata da rapporti armonici e compositivi di sublime valore estetico, altrimenti non saremmo qui ancora a parlarne....La standardizzazione poi non riguarda certo l'immagine complessiva dell'intero organismo architettonico, che resta sempre un pezzo unico...nelle opere di L.C. ognuna diversa dall'altra, la standardizzazione riguarda solo i singoli elementi costruttivi ( pilastri, travi, pannelli prefabbricati ) tale ricerca sullo standard (di importante significato scientifico ), è per altro uno dei punti forti e maggiormente innovativi del linguaggio espressivo di questo artista, e rappresenta l'esito di una lunga ricerca che inizia con i primi progetti di sistemi costruttivi ( es. il sistema Domino del 1914 ) che è parte fondante della poetica Corbusiana. Quindi mi permetto di cancellare la frase dalla voce, in quanto errata e fuorviante.
Basta poi con questa strisciante tendenza a sostenere che L.C. è stato criticato...è riconosciuto da tutta la critica come "il maestro", punto. Ci si confonde forse con il fatto che a partire dagli anni 70, si aprì una fase storica che mise in crisi, il modello capitalista-fordista-Keinessiano, e con questo il movimento moderno. Crisi dalla quale come reazione, naque poi il post-modernismo. Il fatto che oggi siamo post-moderni non mette certo in discussione il valore storico assoluto del movimento moderno.
Qualcuno renda giustizia a L.C. per favore.Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 79.1.240.131 (discussioni · contributi).

Guardandolo retrospettivamente potremmo definirlo una iattura per l'architettura, altro che un genio. --Marcello Carpinelli (msg) 15:51, 2 lug 2009 (CEST)[rispondi]
Inutile intessere le lodi di Corbu, la storia ci ha consegnato la sua straordinaria figura di pittore, scultore, architetto, urbanista e teorico.
Sono però incazzato nero perché c'è un clima velenoso nei confronti del Nostro - clima che nasce proprio in Svizzera sua Patria - e chiunque non abbia ,diciamo così, in simpatia Corbu ne approfitta per scagliarsi come una belva inferocita - chissà poi perché sono così feroci nei suoi confronti e non se la prendono con la speculazione edilizia di ogni sorta e con la cattiva politica per i danni arrecati alle città e al territorio -
Ma questi signori- - purtroppo spesso architetti liberi professionisti o docenti universitari "depositari della cultura" - danno colpa a Corbu di qualsiasi cosa, della bruttezza delle nostre città, dell'edilizia scadente, della inefficienza urbanistica, degli orribili quartieri dormitorio progettati da chi non sapeva nemmeno chi era Corbu; e non voglio introdurre il discorso sulle università e sulla qualità formative degli studenti di architettura, ci sarebbe da dirne peste e corna.
Questi "signori" sono riusciti a farmi diventare una belva al loro pari, a farmi sentire tutto l'odio, la meschinità e la cattiveria che si portano dentro, forse perché frustrati dalla loro mancanza di poesia, di bellezza, di allegria, tutte doti che Corbu aveva da vendere.
C'è un testo straordinario, "Le avventure della città" di Leonardo Benevolo,a cui non smetterò mai di esser grato per la sua opera lucida di divulgazione della "verità sul Movimento Moderno e dei suoi protagonisti, che raccoglie una serie di articoli pubblicati in momenti diversi, tra il 1969 e il 1971, scritti in occasioni diverse - quali la pubblicazione di libri, concorsi di architettura, opere realizzate etc..- che consiglio di leggere a tutti quelli che amano e che si interessano di architettura per comprendere le reali intenzioni dei maestri del Movimento Moderno, le motivazioni delle loro proposte in urbanistica e in architettura e le dinamiche politiche e sociali con cui si sono incrociate.
Naturalmente una buona parte degli articoli è dedicata alle opere e alle proposte di Corbu che in quegli anni facevano più scalpore.Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Archfrancesco (discussioni · contributi).
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Unité d'Habitation

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Magari una delle cose più importanti da segnalare era che L'Unità Di Abitazione si trova a Marsiglia anzichè a Berlino ?Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 95.247.50.62 (discussioni · contributi).

Visto il monitoraggio...

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... a breve (appena ritornerò in possesso di alcune - molte - fonti sul tema) rivedrò tutta la voce. --L'inesprimibile nulla 15:57, 27 giu 2014 (CEST)[rispondi]

Collegamenti esterni modificati

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Gentili utenti,

ho appena modificato 2 collegamento/i esterno/i sulla pagina Le Corbusier. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 01:41, 12 gen 2018 (CET)[rispondi]

Collegamenti esterni modificati

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Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento/i esterno/i sulla pagina Le Corbusier. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 02:53, 31 ott 2018 (CET)[rispondi]

Collegamenti esterni modificati

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Gentili utenti,

ho appena modificato 5 collegamenti esterni sulla pagina Le Corbusier. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 13:28, 8 giu 2019 (CEST)[rispondi]