Francis Urquhart

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Niente fonti!
Questa voce o sezione sull'argomento personaggi letterari non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti.

Puoi migliorare questa voce aggiungendo citazioni da fonti attendibili secondo le linee guida sull'uso delle fonti. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento.
Francis Urquhart
UniversoHouse of Cards
Lingua orig.Inglese
AutoreMichael Dobbs
EditoreCollins
1ª app.1989 – 1995
1ª app. inHouse of Cards
Ultima app. inHouse of Cards 3: Atto finale
Interpretato daIan Richardson
Caratteristiche immaginarie
SessoMaschio
Luogo di nascitaBruichcladdich, Scozia
Data di nascita1936
Professionepolitico

Francis Ewan Urquhart (Bruichcladdich, 1936 - Londra, 29 luglio 2003) è un personaggio d'invenzione, protagonista della trilogia di Michael Dobbs (House of Cards, House of Cards 2: Scacco al re e House of Cards 3: Atto finale), e successivamente reso celebre dalla rappresentazione televisiva della BBC, la quale ha mandato in onda 4 puntate per ogni libro della trilogia della durata di 60 minuti ciascuna. A Urquhart s'ispira il Frank Underwood interpretato da Kevin Spacey.

The Right Honourable Francis Urquhart è un politico Tory e membro del Parlamento Britannico.

Nella serie televisiva Urquhart si rivolge talvolta allo spettatore, con l'intento di esplicitare le sue intenzioni politiche. Si impara infatti sin dal primo episodio di House of Cards che Urquhart è un politico di incredibile acume, sagacia e ingegno, oltre che profonda comprensione dei meccanismi che regolano le relazioni all'interno del Partito Conservatore. Grazie a queste doti eccezionali, riuscirà a vincere la corsa per la leadership del partito e a confermarsi come primo ministro del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord per tre mandati consecutivi, battendo di un giorno il record di Margaret Thatcher. Urquhart è solito pronunciare la frase sibillina "You might very well think that, I couldn't possibly comment" ("Lei ha tutto il diritto di pensarlo, io non sono nella condizione di commentarlo"), ponendo talvolta l'accento sul soggetto "I" oppure sull'avverbio "possibly".

La popolarità della serie televisiva è dovuta al fatto che i primi episodi vennero mandati in onda proprio quando i conservatori erano impegnati nella scelta del successore della "Lady di Ferro", nel novembre 1990.

Aspetti biografici

[modifica | modifica wikitesto]

Urquhart nacque a Bruichcladdich in Scozia nel 1936. Della sua infanzia si conosce molto poco: in The Final Cut egli rivela a una giovane esule cipriota di avere nostalgia della vita spensierata nelle Highlands scozzesi, dove era solito avventurarsi per lunghe passeggiate solitarie. La sua famiglia si spostò in Inghilterra nell'anno in cui salì al trono re Giacomo I Stuart, dunque nel 1603; in un colloquio privato con re Carlo III - durante il quale lo obbligherà ad abdicare - afferma che: "La mia famiglia si mosse verso sud con James I. Siamo sempre stati difensori del trono d'Inghilterra ben prima che il nome della Vostra famiglia fosse conosciuto".

Sottoposto a forti pressioni dalla famiglia, Francis Urquhart cercò di emulare le gesta eroiche del fratello Alistair morto durante la seconda guerra mondiale, entrando nelle Scotts Guards e arrivando a ricoprire il ruolo di tenente. Le sue missioni lo videro impegnato nei disordini a Cipro negli anni Cinquanta. Per quanto riguarda invece la sua educazione, è possibile che abbia frequentato il prestigioso Eton College, come suggerisce la cravatta a righe da lui spesso indossata; i suoi studi universitari avvennero al Fettes College e presso la Royal Military Academy Sandhurst.

Da sempre aderente al Partito Conservatore Britannico, viene eletto presso il collegio elettorale del Cambridgeshire alla Camera dei Comuni il 16 maggio 1961. Il salto di carriera avviene durante il secondo mandato Thatcher il 13 giugno 1987, essendo eletto Chief whip del Partito Conservatore. Urquhart manterrà tale carica fino al 14 dicembre 1991, giorno in cui viene autorizzato dalla Regina Elisabetta II di formare un nuovo governo, avendo vinto la leadership del partito allora in carica. La moglie Elizabeth Urquhart sarà una valida guida e un importante sostegno durante i suoi anni al potere.

Urquhart si dimostrerà come uno dei più longevi primi ministri della storia del Regno Unito, rimanendo in carica 4228 giorni, fino al 29 luglio 2003, giorno della sua morte. Gli sopravviverà solo la moglie: Urquhart non aveva figli. Urquhart venne assassinato durante una cerimonia publica al numero 10 di Downing Street. Il suo uccisore, un esule cipriota al quale Urquhart uccise i fratelli durante la campagna militare inglese degli anni Cinquanta, fu neutralizzato dal Comandante Corder, un cecchino del Secret Service. Una ricostruizione non ufficiale dei fatti indicherebbe invece in Corder il vero assassino in combutta con la moglie di Urquhart.

I suoi interessi principali sono rappresentati dalle parole crociate e dalla caccia con i cani: quest'ultima attività è da lui praticata sia a Chequers, la residenza di campagna dei primi ministri, sia nella sua villa vicino a Southampton. Urquhart ha infine una predilezione particolare per una varietà molto pregiata di whiskey proveniente dal suo paese nativo.

Pensiero politico

[modifica | modifica wikitesto]

Benché Urquhart sia un conservatore pragmatico, ovvero non influenzato da particolari ideologie, si definisce un "semplice, sensato Tory vecchio stile". In particolare, in economia ha un chiaro atteggiamento libertario (pochi interventi statali e poche tasse) mentre sui temi sociali è quasi reazionario.

  • Politica interna. Si dimostra essere particolarmente ostile al concetto di welfare state, dicendo che la Gran Bretagna "non è un Paese di assistenti sociali, o di clienti di assistenti sociali, ma [...] una nazione vigorosamente orgogliosa di se stessa e [...] - Dio volendo - una nazione con la quale fare i conti". In tal senso le sue politiche includono l'introduzione del reato di vagabondaggio e portano a uno stravolgimento del National Health Service; in quest'ultimo caso, viene negato l'accesso alle cure sanitarie finanziate dal Regno ai pensionati, a meno che non avessero già versato contributi al sistema previdenziale. Le sue politiche includono anche l'abolizione del Arts Councils e l'introduzione della leva militare obbligatoria.

Durante un'intervista a un canale televisivo (probabilmente l'equivalente di Newsnight della BBC), Urquhart definisce la sua visione della società britannica, affermando che: "C'è una profonda divisione nella nostra società tra coloro che vogliono lavorare e godere dei frutti della loro fatica, e rispettare le leggi del Regno, e un crescente numero di coloro che è diventato di moda chiamare "i disaffezionati", "gli svantaggiati", "i diversamente motivati", quello che si usava un tempo chiamare "gente pigra", gente disonesta che non vuole assumersi la responsabilità delle proprie azioni o della propria vita". Nella stessa intervista, il Primo Ministro si scaglia contro la cultura giovanile, affermando che: "Non va bene che i nostri giovani nel pieno delle loro forze spendano metà del giorno a poltrire a letto e la restante parte a vendersi o a rubarsi droga l'un l'altro". La soluzione a questo stato di cose è l'introduzione della leva obbligatoria "per dare ai nostri giovani la possibilità di apprendere l'auto-disciplina, la possibilità di sentirsi orgogliosi di loro stessi".

Durante il secondo mandato, un'escalation di attentati dell'organizzazione terroristica IRA, portò Urquhart all'introduzione di leggi speciali controverse e poco trasparenti. Diversi attentati vennero coperti dal segreto di Stato, che nel Regno Unito ha durata cinquantennale. Curiosamente, le sue politiche non prevedono delle limitazioni all'immigrazione. Le accuse di razzismo a Urquhart e ai suoi tre governi non sono corroborate in alcun modo.

  • Politica estera. Urquhart è poco interessato alla politica estera. È sostanzialmente euroscettico: afferma che accetterebbe per il Regno Unito una maggiore integrazione con il continente a patto che le altre nazioni europee parlassero l'Inglese. Durante un'interrogazione parlamentare, Urquhart asserisce che "la Gran Bretagna ha molto di più da insegnare al mondo, che non il contrario". L'unico suo successo in politica estera è rappresentato dal ridisegnamento del confine tra la parte greca e la parte turca dell'isola di Cipro; esso si rivelerà un'amara vittoria di Pirro, tuttavia, dal momento che il nuovo confine esclude la parte greca dallo sfruttamento di abbondanti giacimenti di petrolio. Urquhart cercherà di sfruttare i disordini: in calo di popolarità, mobilita l'esercito britannico per proteggere gli interessi inglesi sull'isola, sperando in una replica della rapida e fulgida vittoria di 20 anni prima alle isole Falklands.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]