Utente:Claudia Pasqualini/Sandbox

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Esocalie, Exokalyes

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Le Esocalie sono opere d’arte composte da fotografie stampate su carta baritata o canvas di alta qualità, e inserite in vecchi infissi, frammenti di barche in legno, scale di legno o altre opere d’artigianato recuperate, restaurate e riutilizzate, da Enrico De Santis come elementi esterni delle stesse opere.[1]

Il termine Esocalia o Exokalya, unisce il prefisso greco éxō «fuori» all’aggettivo kalòs «bello», e indica l’attitudine a far venire fuori la bellezza. La parola Escocalia esprime anche la capacità di portare la Bellezza che è fuori tra le mura dei nostri ambienti. “Sono opere che entrano e aprono squarci nei muri[2]. Il termine Esocalia indica anche, simultaneamente, la parte più esterna (éxō) dell’opera, costituita dai pezzi recuperati, e il bello (kalòs) che evidenziano al loro interno, cioè le immagini bidimensionali. La simbiosi tra i due elementi è molto stretta, e l', come atto anticonsumista, si lega bene al concetto di conservazione dell’ambiente, messaggio principale di queste opere. Le strutture di legno recuperate e rigenerate dall’autore non servono per delimitare le immagini, come semplici cornici, ma sono parte stessa dell’opera d’arte. Generano una sintesi unica con l’immagine che avvolgono. La forte materialità e il vissuto di questi elementi rinnovati rafforzano lo stretto legame che le foto hanno con la realtà e rendono queste opere uniche, come è attestato dal certificato d’autenticità che le accompagna.[3][4]

La prima Esocalia, intitolata Donne di Mare, fu creata nel 2009 da Enrico De Santis. L’autore trovò su una spiaggia dell’Adriatico, in Puglia, l’anta di una porta della cella frigorifera di un vecchio peschereccio, con ancora le cerniere per la chiusura attaccate. Dopo averla trascinata per 5 km, ripulita e rinnovata, inserì al suo interno due fotografie scattate nel 2007 che rappresentano delle donne piegate intente a raccogliere molluschi durante la bassa marea sulla costa orientale di Zanzibar.

Nel 2022 le Esocalie ottengono la menzione al Premio “Giusta Transizione”, EARTH FESTIVAL 2022 organizzato da ASVIS.

A maggio 2023, le esocalie Maria d’Africa, Donne di Mare e Nero Paximadia, vengono inserite nella selezione ad Astra, arte per una collezione a cura di Satura Palazzo Stella, Genova.[5]

Nel Luglio 2023 l’esocalia intitolata La Rosa nel Vento vince il premio della critica alla 5a Biennale di Genova [6][7] e risulta essere l’opera fotografica che raccoglie più fondi all’asta benefica Scatti Per Bene organizzata dalla Associazione CAF [8] in collaborazione con Aste Bolaffi e con la collaborazione pro bono di Sotheby's, svolta ad ottobre 2023 alla Triennale di Milano [9]

Nelle Esocalie realizzate nel 2024, come Ipostasi, si esprime una denuncia maggiormente esplicita contro l’inquinamento, in altre come in Nexus, si evidenzia l’ingiusta distribuzione della ricchezza e l’estremo squilibrio sociale.

  1. ^ Guido Folco, Enrico De Santis. Il suo omaggio alla città della Biennale e le sorprendenti Esocalie, in Italia Arte, n.4/2024.
  2. ^ Così, Enrico De Santis, autore delle Esocalie.
  3. ^ Catalogo Esocalie, 2024.
  4. ^ Catalogo delle Esocalie, Eyes of the Walls, 2023.
  5. ^ Catalogo ad Astra - Arte per una collezione, pagg. 96-99.
  6. ^ Catalogo della 5a Biennale di Genova, pag. 39, AGF EDIZIONI, Luglio 2023.
  7. ^ Le foto di Enrico De Santis alla Biennale d'arte di Genova, in Italia Oggi, n. 159, 7 luglio 2023, p. 10.
  8. ^ La foto più pagata è quella di De Santis, in Italia Oggi, pag. 16, n. 264, 9 novembre 2023.
  9. ^ Catalogo Scatti per bene, Lotto n. 20, ottobre 2023.


Voci correlate

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  • upcycling
  • Fotoreportermanipolazione