Luti Chroma
Luti Chroma | |
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Immagine del gruppo | |
Paese d'origine | Italia |
Genere | Rock |
Periodo di attività musicale | 1977 – 1981 |
Luti Chroma è stato un gruppo rock, formatosi a Bologna alla fine degli anni settanta. Il gruppo realizzò tre dischi e una musicassetta e si guadagnò un posto tra le band più conosciute della scena rock bolognese degli anni ottanta.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Periodo di attività
[modifica | modifica wikitesto]Il debutto discografico avvenne nel 1978, anno in cui vengono dati alle stampe Lucy Foster e la musicassetta Luti Chroma.[2]
Il 2 aprile 1979 i Luti Chroma partecipano al Bologna Rock, un festival che si svolse al Palasport e che vedeva sul palco i migliori gruppi dell'allora scena punk rock e new wave bolognese. Fra questi vi erano i Windopen, Gaznevada, Skiantos, Bieki, Naphta, Confusional Quartet, Andy J. Forest, Frigos e Cheaters.
Il 1980 è l'anno dei dischi Siamo Tutti Dracula e Luti Chroma che regalarono maggiore notorietà al gruppo, segnandone anche lo scioglimento. Il gruppo ha inciso per l'etichetta Harpo's Bazaar (in seguito Italian Records) e per la WEA.
Il dopo Luti Chroma
[modifica | modifica wikitesto]Dopo l'esperienza Luti Chroma, i musicisti della band hanno continuato la carriera musicale: Tullio Ferro compone brani (alcuni divenuti veri e propri successi) per artisti come Vasco Rossi e Lucio Dalla; Mauro Patelli suona stabilmente da trent'anni con Luca Carboni ed Ignazio Orlando da una ventina di anni; Giovanni Pezzoli e Gaetano Curreri hanno fondato gli Stadio; Massimo Cappa ha suonato in tour con Gianna Nannini, Lucio Dalla e ha sostituito temporaneamente Pezzoli come batterista degli Stadio, a Sanremo 1984 e in vari passaggi tv, visto l'infortunio all'occhio capitato al collega poche settimane prima del Festival; il nome di Leo Tormento Pestoduro è legato agli Skiantos.[3].
Nel 2003, Oderso Rubini e Andrea Tinti hanno pubblicato presso Arcana Editore il libro "Non disperdetevi. 1977-1982 San Francisco, New York, Bologna. Le città libere del mondo" che documenta il fermento culturale che animò Bologna nei primi anni '80, e che contiene anche un doppio cd con le esibizioni live delle band durante la manifestazione "Bologna Rock '80". I Luti Chroma sono presenti all'interno del volume e con due brani nel cd allegato.
Formazione
[modifica | modifica wikitesto]- Franco Saccà - voce
- Tullio Ferro – chitarra, voce
- Mauro Patelli – chitarra, voce
- Ignazio Orlando – basso
- Gaetano Curreri - tastiere
- Stefano Sorace - batteria
Alla batteria si alternarono diversi strumentisti quali Giovanni Pezzoli, Leo Tormento Pestoduro Ghezzi, Massimo Cappa, Roberto Bovini, Stefano Sorace, Lino Prencipe, Renato Raineri e Gianni Cuoghi.
Discografia
[modifica | modifica wikitesto]Album in studio
[modifica | modifica wikitesto]- 1978 - Luti Chroma
- 1980 - Luti Chroma
Singoli
[modifica | modifica wikitesto]- 1978 - Lucy Foster
- 1980 - Siamo tutti Dracula
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Elettro & Glezös, Punk alla carbonara, Passerotto S.n.c., Milano, 1998, pag. 76.
- ^ Luti Chroma - Luti Chroma #1980, su radiomolotov.blogspot.it, https://radiomolotov.blogspot.it/, 20 agosto 2010. URL consultato il 16 dicembre 2015.
- ^ LUTI CHROMA - Rumori dalla Cantina, su pinzillaccheremusicali.blogspot.it, https://pinzillaccheremusicali.blogspot.it/, 21 febbraio 2010. URL consultato il 16 dicembre 2015.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Luca Frazzi, Le guide pratiche di RUMORE - Punk italiano parte prima. Mamma dammi la benza, Pavia, Apache edizioni, 2003.
- Elettro & Glezös, Punk alla carbonara, Passerotto S.n.c., Milano, 1998
- Marco Philopat, Lumi di punk: la scena italiana raccontata dai protagonisti, Agenzia X, 2006.
- Oderso Rubini, Andrea Tinti (a cura di), Non disperdetevi. 1977-1982 San Francisco, New York, Bologna. Le città libere del mondo, Milano, Shake edizioni, 2009, ISBN 978-88-88865-89-8.
- Arturo Compagnoni - Italia '80. Il Rock indipendente italiano negli anni ottanta (Edizioni Apache 2004)
- Alessandro Bolli, Dizionario dei Nomi Rock, Padova, Arcana editore, 1998, ISBN 978-88-7966-172-0.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale del chitarrista e fondatore Mauro Patelli, su mauropatelli.it.