Indice
Val Cervara
Val Cervara | |
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Stato | Italia |
Regioni | Abruzzo |
Province | L'Aquila |
Località principali | Villavallelonga |
Altitudine | media: 1725 m s.l.m. |
Cartografia | |
Bene protetto dall'UNESCO | |
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Antiche faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni dell'Europa | |
Patrimonio dell'umanità | |
Tipo | Naturale |
Criterio | (ix) |
Pericolo | Non in pericolo |
Riconosciuto dal | 2017 |
Scheda UNESCO | (EN) Ancient and Primeval Beech Forests of the Carpathians and Other Regions of Europe (FR) Scheda |
La val Cervara è una valle montana situata nel territorio comunale di Villavallelonga (AQ), in Abruzzo. Nel 2017 è stata riconosciuta patrimonio dell'umanità dell'UNESCO unitamente alle faggete vetuste del parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise in seno alle foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d'Europa.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La valle montana è situata nell'area protetta del parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, sul versante meridionale della Vallelonga. La val Cervara, il cui toponimo sarebbe legato alla nutrita presenza in zona dei cervi, è una convalle dell'Aceretta, area geografica e valico montano della Marsica posto al confine tra i territori montuosi di Villavallelonga e Pescasseroli. La faggeta si sviluppa in un'area situata tra i 1600 e i 1850 m s.l.m. sul versante settentrionale del monte Schiena di Cavallo[1]. Il territorio domina le sottostanti località della Madonna della Lanna (1086 m s.l.m.) e dei Prati d'Angro (1203 m s.l.m.) ed è circondata da radure, passi, cime e sorgenti come Fonte Puzza, Sella di Lampazzo, Vallone Cavuto e il monte Marcolano (1940 m s.l.m.)[2].
La faggeta della val Cervara, che compone i cinque nuclei di faggete vetuste ricadenti in una superficie di oltre 1000 ettari inclusa tra i comuni di Opi (Cacciagrande e valle Jancino in Val Fondillo), Lecce nei Marsi (Selva Moricento) e Pescasseroli (Coppo del Principe e Coppo del Morto), grazie alle analisi condotte dagli studiosi dell'Università degli Studi della Tuscia coadiuvati dagli esperti dell'ente parco, è stata in parte datata intorno ai 560 anni. È stata quindi riconosciuta patrimonio mondiale dell'umanità, nel contesto delle foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d'Europa. Le faggete vetuste rappresentano il primo riconoscimento UNESCO della regione Abruzzo deciso a Cracovia il 7 luglio 2017[3]. La faggeta della val Cervara si è sviluppata su calcare risalente al Mesozoico.
La valle è popolata da animali protetti o a rischio di estinzione come l'orso bruno marsicano, il lupo appenninico, il camoscio d'Abruzzo e naturalmente il cervo.
La vegetazione dell'area è caratterizzata oltre che dai faggi, da abeti rossi, larici, pini neri e da numerose piante endemiche[4][5].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Tracce di fortificazioni marse, risalenti al I secolo d.C., sono situate tra i Prati d'Angro e l'Aceretta. L'ocre era posto a difesa del confine con i Volsci[6]. L'area montana fu inclusa nella riserva reale Alta Val di Sangro tra il 1873 e il 1878 e tra il 1902 e il 1912 e rappresenta insieme ad altre zone limitrofe, come la Cicerana, il passo del Diavolo e la Camosciara, il nucleo originario del parco nazionale d'Abruzzo, istituito ufficialmente l'11 gennaio 1923[7].
La faggeta vetusta della val Cervara nel 2017 è stata riconosciuta patrimonio dell'umanità.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Bruno D'Amicis e Umberto Esposito, Le faggete vetuste del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Un vanto abruzzese dal valore universale, su forestbeat.it. URL consultato il 20 aprile 2020.
- ^ Giusi Pitari, Nella Val Cervara tra i boschi incantati, su ilcentro.it, Il Centro, 1º febbraio 2019. URL consultato il 20 aprile 2020.
- ^ Riconoscimento UNESCO delle faggete vetuste abruzzesi, su bura.regione.abruzzo.it, Regione Abruzzo. URL consultato il 20 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 15 dicembre 2017).
- ^ Il battito della foresta. Storie delle faggete vetuste appenniniche, su forestbeat.it. URL consultato il 20 aprile 2020.
- ^ Il battito della foresta, su parcoabruzzo.it, Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. URL consultato il 20 aprile 2020.
- ^ Leucio Palozzi, L'età Romana, su comune.villavallelonga.aq.it, Comune di Villavallelonga. URL consultato il 20 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 23 novembre 2020).
- ^ Lorenzo Arnone Sipari, I notabili dell'Alta Val di Sangro e il loro ruolo nella genesi del Parco (tratto da Natura Protetta) (PDF), su parcoabruzzo.it, n. 13, Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, 2012, p. 6. URL consultato il 20 aprile 2020.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Bruno D'Amicis, Umberto Esposito, Il segreto dei giganti. Le faggete più antiche d'Europa nel parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, Edizioni del Parco, Pescasseroli, 2019.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Aceretta
- Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise
- Foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d'Europa
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Patrimonio UNESCO, su parcoabruzzo.it, Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise.
- Faggete vetuste patrimonio naturale dell'umanità, su faggetevetuste.it. URL consultato il 5 luglio 2021.