Utente:Silvafer/Sandbox
L'accountability, nel campo della governance, è la responsabilità di un soggetto per il risultato conseguito in funzione alle proprie capacità.
Il concetto si è espanso oltre il suo significato di base, "essere chiamato a rendere conto delle proprie azioni"[1][2], e può essere descritto come una relazione tra più gruppi o individui in cui "A" è responsabile nei confronti di "B" quando A:
- è obbligato a informare B delle sue azioni e decisioni (anche passate o future);
- può essere chiamato a giustificarle;
- può essere sanzionato rispetto a queste decisioni"[3].
In questa forma l'accountability è diventata un tema centrale nei dibattiti sulla governance del settore pubblico, privato e delle organizzazioni non-profit.
Si applica a soggetti pubblici o a soggetti che hanno responsabilità verso una collettività. Rimanda al dovere - dei decision makers - di rendere conto delle loro scelte, azioni, politiche, e di rispondere delle conseguenze. Riconosce alla collettività il diritto di essere informata di tali decisioni, di criticarle e di avere risposte. Oltre agli aspetti di rendicontazione, l'accountability presuppone dunque anche trasparenza (i decision-makers devono rendere pubbliche le loro decisioni e motivazioni) e partecipazione (devono esistere spazi pubblici per la comunicazione, la critica, il contraddittorio).
Notes
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Mulgan, Richard (2000). "'Accountability': An Ever-Expanding Concept?". Public Administration 78 (3): 555–573. doi:10.1111/1467-9299.00218.
- ^ Sinclair, Amanda (1995). "The Chameleon of Accountability: Forms and Discourses". Accounting, Organizations and Society 20 (2/3): 219–237. doi:10.1016/0361-3682(93)E0003-Y.
- ^ Schedler, Andreas (1999). "Conceptualizing Accountability". In Andreas Schedler, Larry Diamond, Marc F. Plattner. The Self-Restraining State: Power and Accountability in New Democracies. London: Lynne Rienner Publishers. pp. 13–28. ISBN 1-55587-773-7.