Poldo Sbaffini
Poldo Sbaffini | |
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Poldo negli anni 30 | |
Universo | Braccio di Ferro |
Nome orig. | J. Wellington Wimpy |
Lingua orig. | Inglese |
Autore | E. C. Segar |
1ª app. | 1931 |
Editore it. | Renato Bianconi |
Interpretato da | Paul Dooley 1980 |
Voci orig. | |
Voci italiane | |
Caratteristiche immaginarie | |
Epiteto | Lo scroccone |
Sesso | Maschio |
Professione | Arbitro |
Poldo Sbafini (in inglese J. Wellington Wimpy), o Poldo Sbaffini nelle storie italiane pubblicate dall'editore Renato Bianconi,[1][2] è un personaggio immaginario del fumetto e della serie animata Braccio di Ferro, apparso per la prima volta in Italia il 28 marzo 1935 col nome di Schiffo Schiffini[3] mentre il nome "Popeye" rimaneva invariato rispetto all'inglese[4].
Ideazione del personaggio
[modifica | modifica wikitesto]Nell'ideazione del personaggio, E. C. Segar si ispirò al baffuto J. William "Windy Bill" Schuchert, direttore del cinema-teatro di Chester, città in cui da adolescente lavorava come proiezionista. Tra una proiezione e l'altra, Schuchert era solito inviare i suoi dipendenti, tra cui Segar, a comprargli dei panini[5][6]. Secondo il cartonista Bill Mauldin, il nome Wellington deriva invece dal pittore Wellington J. Reynolds, docente di Segar al'Art Institute of Chicago[7]. Anche la professione di contestato arbitro pugilistico è desunta da un vero arbitro, che dirigeva incontri alla Ocean Park Arena di Los Angeles: contestatissimo ma impassibile e vanaglorioso, egli schivava gli oggetti lanciati dal pubblico[2][8].
Storia editoriale
[modifica | modifica wikitesto]Poldo fa la sua prima apparizione nel 1931, come arbitro, in occasione di incontri pugilistici a cui Braccio di Ferro partecipa. Tranne che in queste prime storie, Poldo è disoccupato. È furbo, scroccone, adulatore, manipolatore, imbroglione e perennemente affamato di hamburger, tanto da esser conosciuto da tutti per i grandi morsi che dà ogni volta che ne ha uno in mano; tuttavia dimostra di essere anche una persona dalle mille risorse. Si autodefinisce il migliore amico di Braccio di Ferro. Spesso risulta il personaggio più astuto della comitiva, tanto da essere in (quasi) buone relazioni con la Strega del mare.
Filmografia
[modifica | modifica wikitesto]Nei cartoni animati il suo personaggio è semplificato, così come il suo aspetto[senza fonte]. Non ha quasi mai avuto un ruolo importante e, per lo più, è stato solo una spalla comica. Nei cortometraggi degli anni Trenta dello Studio Fleischer, Poldo era presente in quasi tutti gli episodi per interpretare almeno una piccola gag. In seguito le sue apparizioni si sono diradate.
Nella cultura di massa
[modifica | modifica wikitesto]- La dieta di Poldo: viene citato nella formulazione di un problema informatico.
- Il personaggio, notoriamente ghiotto di hamburger, ha dato il nome alla catena di fast food inglese Wimpy; per lo stesso motivo molte paninoteche italiane usano il nome Poldo.
- Compare nell'ottavo episodio della sesta stagione de I Griffin.
- Compare in due episodi della serie Robot Chicken.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Arramba caramba, Popeye "spira", in Cartoonist globale, 6 gennaio 2009. URL consultato il 2 novembre 2017.
- ^ a b Luca Boschi, La parata di Popeye: Poldo Wellington Sbafini (J. Wellington Wimpy), in Popeye, La melodia del mistero, n. 9.
- ^ Cfr. in Luca Boschi, Schiffo Schiffi e il Teatro dei bei tipi Archiviato il 13 giugno 2020 in Internet Archive., su "nòva" del 9 novembre 2009.
- ^ Il Popeye di Elzie C. Segar appare per la prima volta in Italia, col nome originario invariato, sul n. 41 di «Cine-Comico» del 28 marzo 1935, dove, tra gli altri, Poldo Sbaffini è originariamente chiamato Schiffo Schiffini.
Cfr. alle p. 40 e 61 in Fabio Gadducci, Leonardo Gori, Sergio Lama, Eccetto Topolino. Scontro culturale tra Fascismo e Fumetti, NPE, Battipaglia, 2011, ISBN 978-88-97141-04-4 - ^ The Early Works of E.C. Segar, su home.earthlink.net. URL consultato il 2 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2013).
- ^ (EN) The Associated Press, Where They Really Knew Popeye and Co., in The New York Times, 2004. URL consultato il 2 novembre 2017.
- ^ (EN) Who Inspired Popeye?, su whoinspired.com. URL consultato il 2 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2017).
- ^ (EN) Moira Davison Reynolds, Comic Strip Artists in American Newspapers, 1945–1980, McFarland, 18 febbraio 2003, ISBN 9780786481507. URL consultato il 2 novembre 2017.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Luca Boschi, scheda in Braccio di Ferro, n. 4, Roma, Comic Art, febbraio 1995.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Poldo Sbaffini