Palazzo di Città (Gela)
Il Nuovo palazzo di Città del comune di Gela, venne costruito su progetto dell'architetto Salvatore Cardella. Rappresenta, assieme ai palazzi di Giustizia di Palermo e Catania, un significativo esempio di stile razionalista in Sicilia.
Costruzione
[modifica | modifica wikitesto]L'edificio è in stile razionalista come la moderna chiesa di San Giacomo. Promotore dell'iniziativa fu l'onorevole concittadino Salvatore Aldisio.
La realizzazione del complesso comportò la demolizione del convento francescano (risalente al XV secolo) che ospitava precedentemente la sede del comune, nonché di alcune abitazioni (poste tra il bastione di Porta Marina e il convento) ricavate. Nel 1960, inoltre, venne eliminato un isolato tra via Cairoli, via San Francesco e via G. Navarra Bresmes (comprendente alcune abitazioni e la chiesa di Sant'Antonio Abate) per far posto all'attuale piazza San Francesco.
Nel progetto del nuovo Palazzo di Città, inoltre, venne inclusa anche la realizzazione del viale Mediterraneo, grande arteria con terrazza sul mare, e del giardino "Orto Fontanelle", che dando un'immagine ordinata del centro cittadino sostituirono dei pericolosi burroni franosi che scendevano sino alla marina.
Struttura
[modifica | modifica wikitesto]Il nuovo Palazzo di Città, inaugurato nel 1951, si dispone parallelamente alla costa per una lunghezza complessiva di circa 150 metri. Occupa un intero isolato, tra il viale Mediterraneo, piazza San Francesco, via Donizetti e via Giacomo Navarra Bresmes. Si dispone su quattro livelli di cui quello terreno risulta seminterranto nella parte rivolta a nord (pendenza). La facciata del palazzo è rivestita con lastre piatte in pietra di Comiso e lavorate a bocciarda, elemento ricorrente nelle architetture post-belliche della cittadina del Golfo. L'effetto che produce tale pietra è di grandissima luminosità.
Con la sua imponente mole il municipio domina il paesaggio costiero del centro cittadino, dando un'immagine di modernità. L'elemento caratterizzante del prospetto esterno è la linea retta, riscontrabile nei due grandi finestroni (di cui, quello rivolto a sud ospita la soleggiata aula consiliare) e nella miriade di finestre e ingressi di varie dimensioni. L'elemento di riconoscimento è la torre dell'orologio, alta quasi 30 metri.
Il complesso ospita parte degli uffici del Comune di Gela.
Durante i lavori di scavo per la costruzione dell'edificio vennero alla luce i ruderi di un tempietto greco.
Note
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