Palazzo Niglio-Iadicicco
Palazzo Niglio-Iadicicco | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Località | Frattamaggiore |
Indirizzo | via Atellana 36 |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | XVI secolo |
Uso | residenziale |
Realizzazione | |
Committente | Famiglia Niglio |
Il palazzo Niglio-Iadicicco è un edificio storico, tra i più rilevanti di Frattamaggiore.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Costruito dalla famiglia Stanzione[1] nel Cinquecento rimase in loro possesso per oltre un secolo quando passò in eredità ai Niglio famiglia proveniente dal Cilento, un loro discendente Attanasio, figlio di Francesco e di Giuliana Grandiello[2], arrivando a Frattamaggiore aveva sposato nel 1626 l'ultima erede della famiglia Stanzione, Porzia, figlia di Paolo Stanzione - matrimonio officiato da Pietro de Angelo. Verso la metà del XVII secolo vi fu una prima ristrutturazione, commissionata dal notaio Carlo Francesco Niglio[3]. Egli era amico del famoso pittore napoletano Andrea Vaccaro[4] , il quale nel 1640 gli fece da testimone nel suo matrimonio con Teresa Flores. Ulteriori ristrutturazioni furono eseguite da un suo discendente, Michele Niglio[5] Tenente Capitano delle Reali Guardie del Corpo del re Ferdinando IV di Borbone, che volle attorno al 1780 un radicale rifacimento, sia esterno che interno, che fruttò le decorazioni ancora esistenti. Altre modifiche, riguardanti soprattutto la facciata e la scala di rappresentanza, vennero apportate negli anni antecedenti all'Unità d'Italia da Antonio Iadicicco, avvocato liberale, consigliere provinciale e primo sindaco postunitario della cittadina tra il 1862 e il 1873, che aveva ereditato l'edificio dalla madre Teresa Niglio. Allo stato attuale appartiene ai discendenti (precisamente alla famiglia Iadicicco-de Notaristefani di Vastogirardi) che si sono prodigati nel manutenerlo con costanza.
Esterno
[modifica | modifica wikitesto]Il palazzo si presenta, lungo la via Atellana, come una sobria ed elegante costruzione di un solo piano. La facciata è sormontata da un cornicione ornamentale aggettante e ricoperta nel basamento da un semplice bugnato liscio; mentre il piano nobile (come detto sopra, unico piano dell'edificio) presenta delle finestre con balconi, dotati di sporti in pietra, che si alternano. Superato il portale in pietra vesuviana, in seguito a un breve androne, si è nell'ampio cortile, con aiuole di cikas e palme.
Interno
[modifica | modifica wikitesto]La scala ottocentesca mena agli interni (ottimamente conservati grazie ai recenti restauri), dove spicca soprattutto la fastosa galleria di gusto rococò, datata 1783, pavimentata con delle riggiole in cotto dipinte a mano (a imitazione del marmo) e affrescata sulla volta con scene dell'Antica Roma e puttini musicanti su finti cornicioni da Pietro Malinconico[6] (forse appartenente all'omonima dinastia di pittori, i cui membri più celebri furono Andrea e Nicola); mentre un pittore non identificato si occupò della decorazione parietale, caratterizzata da finte architetture, entro le quali si inseriscono figure mitologiche in monocromo. Secondo alcune autorevoli fonti in questo storico Palazzo nacque il famoso pittore Massimo Stanzione.[1] Infine alcune sale attigue posseggono decorazioni neopompeiane coeve; mentre purtroppo non è più esistente la cappella privata.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Famiglia Iadicicco, su www.nobili-napoletani.it. URL consultato il 3 giugno 2021.
- ^ Archivio dei matrimoni chiesa San Sossio Frattamaggiore.
- ^ Dai teatri scavati nella roccia ai crateri di fango: alla scoperta della "Campania insolita e segreta", su repubblica.it. URL consultato il 23 maggio 2022.
- ^ https://www.treccani.it/enciclopedia/andrea-vaccaro_%28Dizionario-Biografico%29/
- ^ a cura di Franco Pezzella, Frattamaggiore e i suoi uomini illustri: atti del ciclo di conferenze celebrative; sala consiliare del comune di Frattamaggiore maggio - ottobre 2002, Istituto di Studi Atellani, 2004. URL consultato il 3 giugno 2021.
- ^ Achille Della Ragione, Achille della Ragione: Pietro Malinconico un pittore da conoscere, su Achille della Ragione, 24 novembre 2020. URL consultato il 3 giugno 2021.