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Mario Nudi
Mario Nudi | |
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Nascita | Roma, 17 luglio 1912 |
Morte | Dongo, 28 aprile 1945 |
Cause della morte | fucilazione |
Dati militari | |
Paese servito | Regno d'Italia Repubblica Sociale Italiana |
Forza armata | Regio Esercito Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale Brigate Nere Corpo di Polizia Repubblicana |
Corpo | Regi corpi truppe coloniali |
Anni di servizio | ?-1945 |
Grado | Capomanipolo (Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale) Capitano (Brigate Nere e Corpo di Polizia Repubblicana) |
Guerre | Guerra d'Etiopia Seconda guerra mondiale |
Comandante di | Scorta presidenziale di Benito Mussolini |
"fonti nel corpo del testo" | |
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Mario Nudi (Roma, 17 luglio 1912 – Dongo, 28 aprile 1945) è stato un militare e poliziotto italiano. Negli ultimi giorni della Repubblica Sociale Italiana assunse il comando della scorta personale di Mussolini, la cosiddetta presidenziale.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Prese parte alla guerra d'Etiopia nello stesso battaglione di Indro Montanelli[1] il quale lo descrisse come "un bell'atleta semplice e coraggioso"[1]. Rientrato in Italia lavora presso la Confederazione Fascista degli Agricoltori.[2][3] Nudi divenne successivamente nel 1940 Sottocapomanipolo della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale e "Moschettiere del Duce".[3]
Dopo l'Armistizio dell'8 settembre 1943 si sposta al nord seguendo il trasferimento degli uffici della Confederazione[3] e aderisce alla Repubblica Socviale Italiana con il grado di capitano dell'VIII Brigata Nera "Aldo Resega" e il 28 ottobre 1944 è trasferito alla Polizia Repubblicana[4], fu poi nominato questore e assunse il comando della scorta di Mussolini al posto di Emilio Bigazzi Capanni, la cosiddetta presidenziale.
Addetto alla scorta del Duce, nei giorni concitati di fine aprile 1945 a Como ne diventa anche autista dopo il dileguarsi dei due uomini che svolgevano precedentemente questo incarico, i marescialli Angelo Assi e Giuseppe Cesarotti il 26 aprile 1945 a Como. Preso prigioniero dalla 52ª Brigata Garibaldi "Luigi Clerici", fu fucilato a Dongo insieme ad altri gerarchi fascisti.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Indro Montanelli e Mario Cervi, L'Italia della guerra civile, Rizzoli, Milano, 1995